Sommario | 20 luglio 2016, 08:05

Il Colonnello Mosso: "Ecco perché l'Esercito si impegna nello sport"

Abbiamo intervistato il Responsabile della Sezione Sport Invernali del Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito: "Vogliamo formare atleti in grado di emergere e lavoriamo in sinergia con la FISI; abbiamo portato tanti atleti nelle squadre nazionali"

Il Colonnello Mosso: "Ecco perché l'Esercito si impegna nello sport"

 

In Italia l’impegno delle Forze Armate e le Forze di Polizia è decisivo per sostenere lo sport, in particolar modo quelli invernali. Senza l’interesse dei Corpi Sportivi, che investono soldi e impegno nello sport, molti atleti italiani non potrebbero andare avanti nella propria attività e sarebbero costretti probabilmente ad abbandonare i propri sogni sportivi. Non a caso più del novanta per cento degli atleti che sono membri delle diverse nazionali italiane degli sport invernali fanno parte di questi Gruppi Sportivi, che collaborano in modo attivo con il CONI e il Presidente Malagò per il bene dello sport italiano. Per questo motivo vogliamo conoscere meglio queste realtà con una serie di interviste. Abbiamo iniziato con il Colonnello Marco Mosso, Responsabile della Sezione Sport Invernali del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito.  

Buongiorno Colonnello Mosso: quanto sono importanti in Italia i Corpi Sportivi delle Forze Armate e di quelle di Polizia negli sport invernali?
«Hanno un ruolo determinante a sostegno della FISI, perché la gran maggioranza degli atleti fa parte dei Gruppi Sportivi. Questo è secondo me un modo importante di dimostrare quanto sia grande la volontà delle istituzioni nel sostenere lo sport, le federazioni e il CONI.».  

Qual è il ruolo del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito negli sport invernali?
«Come sezione CS Esercito ci occupiamo di tutti gli sport invernali, non soltanto quelli legati alla neve come sci alpino, fondo, biathlon, salto o sci alpinismo, ma anche quelli sul ghiaccio come bob, slittino e skeleton, che sono sempre legati alla FISI, oppure come il pattinaggio velocità su pista corta che è di competenza della FISG. L’obiettivo è quello di formare delle squadre di primo livello, la cui maggioranza degli atleti vada poi a rinforzare le diverse squadre nazionali italiane. Vogliamo formare degli atleti in grado di emergere, lavorando in sinergia con la FISI e il CONI, perché la collaborazione può portare ottimi risultati. Stiamo pensando al futuro dello sport italiano e anche quest’anno l’Esercito ha messo a disposizione 12 posti a Concorso per il reclutamento di atleti appartenenti alle discipline sportive invernali. Avremo quindi nuove leve e potenziali campioni».  

Avete dei vostri tecnici?
«Come Esercito cerchiamo di mantenere alcune squadre di sede con allenatori nostri nello sci alpino, nel fondo e nel biathlon, anche se con alcune difficoltà. Da quest’anno prestiamo venticinque tecnici alla FISI, perché il nostro interesse è di sostenere l’Italia nel percorso verso le Olimpiadi».  

I risultati ottenuti sono buoni?
«Da tre anni consecutivi siamo la società prima in Italia nella graduatoria di merito della FISI, che per noi è un riconoscimento importante. Siamo riusciti a portare tanti atleti nelle nazionali italiane, oggi ce ne sono ben 58, e abbiamo anche ottenuto medaglie olimpiche con i nostri atleti da Torino a Sochi. Oggi abbiamo molti atleti di punta nelle diverse discipline. Nell’ultimo anno abbiamo ottenuto risultati fantastici: 65 podi in Coppa del Mondo con 21 vittorie, 4 medaglie agli Europei Juniores, 2 medaglie ai Campionati Europei, 5 medaglie ai Mondiali Juniores, 3 medagli ai Campionati Mondiali Assoluti, 5 Coppe del Mondo di Specialità, 3 Coppe del Mondo Assolute».  

Perché è importante che l’Esercito investa nello sport.
«Qualche anno fa il nostro slogan diceva che l’Esercito italiano è l’Esercito degli italiani, così oltre a essere presenti in importanti e pericolose missioni all’estero o nel nostro paese con il progetto “strade sicure”, tra le cose che fanno il bene della collettività nazionale c’è anche lo sport. Il nostro è l’esempio di una collaborazione virtuosa tra le Istituzioni, che sostengono lo sport italiano. Non dimentichiamo poi che la forma fisica è importante soprattutto nelle Forze Armate, perché l’obiettivo di tutti i reparti è quello di avere soldati in ottima forma fisica. Infine non dimentichiamoci della nostra storia, perché storicamente il nostro Centro Sportivo è legato allo sport. La nostra squadra è nata nel lontano 1934 in preparazione per le Olimpiadi di Garmish del 1936 e a sorpresa vincemmo uno storico oro. Insomma, soprattutto per noi del Centro Addestramento Alpino di Aosta, quello con lo sport è un legame che parte da lontanissimo, ha ragioni storiche, anche perché dall’allenarsi per essere preparati fisicamente ad andare in montagna al dedicarsi all’attività agonistica il passo è breve».  

C’è qualcosa in particolare che vuole comunicare a coloro che ci leggono?
«Vorrei che i lettori capissero l’importanza dell’attività sportiva delle Forze Armate a favore della nazione. La nostra non è l’attività dei diversi gruppi militari che si fanno la concorrenza, ma l’obiettivo comune è quello di sostenere lo sport italiano per il bene dell’Italia. Più atleti ottengono risultati sportivi positivi più giovani si appassionano e iniziano a fare sport. Gli atleti comprendono il lavoro che facciamo per loro e per questo motivo ci sono sempre grati».

Giorgio Capodaglio

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