Biathlon | 16 agosto 2016, 07:19

Montello non ha dubbi: "Allenarmi con Windisch e Hofer mi sta aiutando a migliorare"

Il biatleta di Forni Avoltri ha le idee ben chiare sulla prossima stagione: "Voglio tornare in Coppa del Mondo e per questo sto lavorando con l'obiettivo di essere più stabile nel tiro; allenarmi con questi grandi campioni mi aiuta a essere più preciso su tutto"

Montello non ha dubbi: "Allenarmi con Windisch e Hofer mi sta aiutando a migliorare"

Nato con il biathlon nel sangue Giuseppe Montello si sta allenando molto duramente per riuscire a trovare un posto fisso nella nazionale italiana che partecipa alla Coppa del Mondo, con una motivazione in più legata alle Olimpiadi, il sogno di ogni atleta, che si disputeranno tra poco più di un anno e mezzo. L’abbiamo intervistato per farci raccontare le sue emozioni e le sensazioni alla vigilia di una stagione per lui molto importante.  

Ciao Giuseppe: partiamo dall’inizio, come hai cominciato a praticare questo sport?
«È stata una scelta abbastanza naturale, perché sono nato a Forni Avoltri dove c’è l’Arena Carnia. Inoltre mio papà (Moreno Montello, Responsabile Squadra B ndr) è allenatore e quindi mi ha trasmesso questa passione».

A livello giovanile hai ottenuto subito dei buoni risultati: in quel momento hai già capito che avresti potuto raggiungere la Coppa del Mondo?
«Mi sono tolto tante soddisfazioni soprattutto in ambito nazionale, anche se onestamente non saprei dire se già in quel momento ho capito che sarei stato in grado di arrivare in Coppa del Mondo. Ovviamente era il mio obiettivo. Ecco forse ho compreso che la mia passione per il biathlon poteva diventare un lavoro, quando sono arrivato settimo nella gara a inseguimento nei Mondiali Junior. Anche perché l’anno successivo sono stato chiamato dal Gruppo Sportivo Esercito, al quale sarò sempre grato per aver creduto in me».                 

Nel 2013 a Hochfilzen hai esordito in Coppa del Mondo: cosa ricordi di quella giornata?
«Sicuramente è stata una grandissima emozione, soprattutto il giorno del primo allenamento, quando mi sono trovato sulla piazzola di partenza al fianco di grandissimi campioni, come Bjorndalen, che fino a quel giorno avevo visto soltanto in tv. È stata un’emozione fortissima essere vicino a questi campionissimi. Il giorno dopo però, una volta in gara, mi sono accorto di quanto fosse alto il livello, andavano fortissimo, troppo».  

A quel punto sei tornato nell’IBU CUP: l’hai considerata una bocciatura?
«Assolutamente no, anzi è vero il contrario: ho vissuto come un premio quella convocazione per la gara di Hochfilzen in Coppa del Mondo. Sapevo di non essere ancora al giusto livello per partecipare a gare del genere, non ero pronto. Anzi mi ha fatto molto bene stare in IBU Cup, perché in quel circuito ho avuto l’opportunità di migliorare e allenarmi senza pressioni, una cosa che mi ha fatto bene».  

Nella passata stagione hai avuto una nuova convocazione in Coppa del Mondo.
«Si, nella passata estate facevo parte della Squadra A, che si è allenata sempre assieme alla Squadra A Coppa del Mondo. Abbiamo fatto tutti i raduni con i big, anche se poi ho preso parte ancora all’IBU Cup, prima di essere convocato per la gara di Coppa del Mondo ad Anterselva».  

Anche quest’anno ti alleni con gli atleti della Coppa del Mondo: quanto è importante per te stare vicino ad atleti del calibro di Lukas Hofer e Dominik Windisch?
«Quest’anno il gruppo è più o meno lo stesso, sia compagni sia tecnici, per me è veramente una seconda famiglia, perché stiamo bene assieme. Vedere da vicino atleti come Lukas e Dominik mentre si allenano mi aiuta moltissimo, è uno stimolo a migliorare perché guardandoli posso prendere spunto da loro e capire cosa fare per crescere. Inoltre mi stanno dando molti consigli preziosi, perché seppure giovani, loro fanno la Coppa del Mondo da tanti anni e hanno ottenuto dei risultati importanti».  

Qual è il tuo obiettivo per la prossima stagione?
«Sicuramente voglio migliorare sia nel fondo sia nel tiro. Se riuscirò a farlo, saranno i risultati a decidere a quale circuito prenderò parte. Ovunque sarò, Coppa del Mondo o IBU Cup, voglio soltanto di fare bene e migliorare ancora».  

Ti senti pronto per la Coppa del Mondo?
«Rispondo onestamente: non lo so, spero di esserlo presto grazie al lavoro che sto facendo per trovare un tiro più stabile. Al momento sono un po’ troppo discontinuo perché alterno due splendide serie ad altrettante negative. Voglio crescere sia nella continuità sia nella qualità del tiro, ma anche fare uno step in avanti nel fondo. Sto lavorando tanto per riuscirci e spero che il lavoro fatto fin qui venga fuori».  

Tra meno di due anni si disputeranno i Giochi Olimpici: esserci è uno dei tuoi obiettivi?
«È il mio sogno, vorrei esserci. Penso che già in questa stagione avrò qualche indicazione in più per capire se è realizzabile o meno. Quest'anno ci saranno i Mondiali e già questi sono un mio obiettivo, anche se quello principale è di migliorarmi».  

A proposito, quali sensazioni stai ricevendo dalla preparazione estiva?
«Mi vedo migliorato, perché allenarmi con la prima squadra mi fa essere più preciso su tutto. Inoltre sento di aver fatto dei passi avanti anche fisicamente, ma soltanto le gare diranno se sarò davvero migliorato, perché in questo sport non conta solo il fisico, ma soprattutto la testa. Nel biathlon avere fiducia nei propri mezzi è una cosa importantissima e se la trovi è già una cosa bellissima».

 

 

Giorgio Capodaglio

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