Sommario | 25 settembre 2016, 07:34

Felsani, presidente della FISICAM, esulta: "Ci stiamo allargando"

La Campania è in crescita e Felsani ha spiegato come: "Il tesseramento cresce e i risultati agonistici sono molto buoni; merito anche del nostro lavoro e del notevole sforzo per la promozione"

Il Presidente Felsani (Foto dal sito della FISICAM)

Il Presidente Felsani (Foto dal sito della FISICAM)

 

Chiedete a un bambino di Napoli se conosce più Marek Hamsik o Dominik Paris, se l’idolo di suo papà era Maradona o Alberto Tomba, se sogna di segnare un gol al 90’ sotto la Curva B del San Paolo in un match contro la Juventus, oppure vincere la discesa di Kitzbuhel. Inutile scrive quali sarebbero le risposte della stragrande maggioranza dei bambini nati all’ombra del Vesuvio. Eppure in Campania c’è chi ha una grande passione per la neve e lotta ogni giorno per far crescere la FISICAM, il Comitato FISI della Campania. Parliamo di Agostino Felsani, che abbiamo intervistato per conoscere meglio la situazione degli sport invernali in una regione nella quale il numero degli appassionati e dei praticanti è molto più alto rispetto a quanto ci si aspetterebbe.  

Buongiorno Felsani e grazie per la disponibilità. Qual è lo stato di salute della FISICAM?
«Lo ritengo buono, perché in questo momento stiamo andando molto bene sia nel tesseramento sia nei risultati agonistici, grazie anche alla grande promozione che stiamo facendo per spingere altre persone sulla neve. Certo, c’è ancora molto da lavorare, però la scorsa stagione è stata molto positiva e ci affacciamo alla prossima con ottime premesse».  

Quindi anche dal punto di vista agonistico avete ottenuto dei buoni risultati?
«Nella nostra regione pratichiamo soltanto lo sci alpino e ci stiamo togliendo molte soddisfazioni. Stiamo lavorando bene sulle categorie allievi, ragazzi e cuccioli, come dimostrano i buoni risultati che abbiamo raggiunto, grazie all’ottima squadra che siamo riusciti a mettere in piedi. A parte il “Topolino” e gli Interappenninici con i più giovani, abbiamo raggiunto anche bellissimi risultati con Riccucci del SAI Napoli, che ha vinto il gigante FIS Jr a Forni di Sopra in Friuli, cogliendo anche altri piazzamenti nel corso della stagione».  

Parliamo di impianti: vi allenate in Abruzzo, come mai?
«Ci alleniamo a Roccaraso, una località sempre molto frequentata in modo particolare dai cittadini napoletani. Purtroppo in Campania la situazione degli impianti non è delle migliori, perché abbiamo soltanto quello di Laceno in Provincia di Avellino, mentre quello di Bocca della Selva, in Provincia di Benevento, purtroppo è ormai chiuso da qualche anno. A Laceno non abbiamo trovato disponibilità, perché lì fanno molta attività turistica ed è difficile inserirsi con l’agonismo. L’impianto avrebbe bisogno di un ampliamento per poter rispondere anche alle nostre esigenze e noi speriamo di recuperare questa località, perché vorremmo poter organizzare delle gare anche nella nostra regione. Per il resto stiamo molto bene a Roccaraso, dove abbiamo ampi spazi e molte piste a disposizione. Infine un’altra località dove ci siamo recati è quella di Campitello Matese. Da una parte non poterci allenare a casa nostra ci reca qualche problema, ma il cuore della nostra attività sono gli atleti napoletani e Roccaraso non è così lontana da Napoli rispetto a Laceno. Insomma anche i romani si spostano per andare sulla neve al Terminillo o Campo Felice».  

Lo skiroll è entrato ufficialmente a far parte della FISI e per praticarlo non serve la neve. Il presidente del Comitato Lazio-Sardegna della FISI, Nicola Tropea, ha proposto di far disputare una gara di skiroll al centro di Roma. Pensa che un’iniziativa del genere potrebbe interessare anche voi, magari a Napoli?
«Si, ci abbiamo già pensato. Lo skiroll è una novità, perché è entrato nella FISI da pochi mesi, ora cominceremo a proporre diverse iniziative».  

La Campania è in crescita con i tesseramenti FISI, in controtendenza rispetto alla maggior parte dei comitati: come avete fatto?
«Siamo in continuo aumento rispetto ad altri. Ci stiamo riuscendo con un’attività forte da parte degli sci club e del comitato, specialmente sui ragazzi più piccoli. Non a caso abbiamo un numero di atleti giovani tesserati che è notevolissimo. Stiamo lavorando abbastanza bene e l’ambiente napoletano sta crescendo molto, perché c’è un coinvolgimento molto ampio in certi settori. Inoltre stanno arrivando anche i risultati, che stanno spingendo altri ad avvicinarsi a questo sport. Insomma continuiamo ad allargarci. Va detto anche che abbiamo fatto un notevole sforzo dal punto di vista della promozione e dell’immagine, abbiamo un discreto rapporto con la stampa e stiamo ricevendo un supporto da questi strumenti. La promozione anche attraverso il web sta funzionando».  

Ha più volte citato Napoli: il vostro capoluogo quindi è la città con più appassionati?
«Si, a Napoli c’è una passione particolare per la neve rispetto alle altre città. Stiamo infatti cercando di intervenire su questo punto, perché un mio cruccio riguarda il fatto che le altre province non stanno rispondendo come in passato. Molte realtà sono scomparse o sottodimensionate. Per esempio province come Caserta o Salerno sono ai minimi termini e su questo dobbiamo lavorare per risollevarle».  

A Napoli un bambino non nasce già sugli sci, come nelle regioni del Nord Italia e probabilmente preferisce il calcio agli sport invernali. Come fate a portarlo sulla neve?
«A quell’età l’importante è convincere prima di tutto i genitori, perché una volta arrivati sulla neve, se accolti in maniera positiva, i ragazzi si appassionano a un’attività sportiva, che è coinvolgente come la nostra. Sicuramente tutti pensano prima a giocare a calcio, è un problema generale per tutti gli sport chiamati minori. Ma se riusciamo a superare questo ostacolo e portare il ragazzo sulla neve, quest’ultimo scopre che sciare è piacevole e divertente. Noi diamo il massimo per organizzare a questi ragazzi un’attività il più possibile piacevole e costruttiva, per far si che si appassionino».  

Ultima domanda: quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
«Vogliamo continuare a crescere come stiamo facendo. Per andare avanti su questa strada, ci stiamo ponendo diversi obiettivi: dobbiamo, per esempio, avviare un discorso con le scuole, rafforzare ulteriormente la promozione e cercare di coinvolgere qualche nuova realtà, perché siamo privi di sponsor. Inoltre vogliamo strutturare ancora meglio l’attività delle squadre, anche se stiamo svolgendo già un grande lavoro sulla preparazione atletica, tanto che nei giorni scorsi abbiamo effettuato una serie di test seguendo standard richiesti dalla Federazione, che hanno coinvolto 80 ragazzi provenienti soprattutto dalle categorie allievi e ragazzi. Si tratta di numeri interessanti per la nostra regione».

 

Giorgio Capodaglio

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