| 22 ottobre 2016, 07:27

Martire, presidente FISICAL: "Diventeremo il punto di riferimento dello sci nordico nel Centro-Sud"

Fiorello Martire ha descritto la situazione del Comitato Calabro Lucano della FISI: "Negli ultimi due anni abbiamo avuto problemi soprattutto nello sci alpino a causa della poca neve e dei problemi agli impianti di Lorica; le cose però stanno cambiando"

Martire, presidente FISICAL: "Diventeremo il punto di riferimento dello sci nordico nel Centro-Sud"

Non solo le splendide spiagge di Tropea, Caminia o Soverato, la scogliera di Copanello di Stanetti, la sabbia bianca di Roccella Jonico, la spettacolare Capo Rizzuto, la bellezza di Matera (Capitale Europea della Cultura nel 2019), il fantastico paesaggio di Maratea e la spiaggia di Policoro, perché la Calabria e la Basilicata condividono anche una grande passione per gli sport invernali, favorita dalla struttura del loro territorio, in buona parte montuoso. In queste due regioni agisce e lavora con grande passione la FISICAL, il Comicato Calabro Lucano della FISI, che ha la missione di diffondere la pratica degli sport invernali in questo bellissimo territorio, lottando anche per migliorare gli impianti e permettere ai giovani calabro-lucani di crescere sugli sci. Per conoscere meglio questo Comitato abbiamo intervistato il suo presidente, Fiorello Martire.

Buongiorno presidente Martire, qual è lo stato di salute degli sport invernali in Calabria e Basilicata?
«Purtroppo in questi ultimi 2 anni non siamo stati in condizioni brillanti per una serie di problemi. Innanzitutto nell’ultima stagione siamo rimasti a secco di neve e questo ha ovviamente inciso negativamente sull’attività. Oltre ai problemi con la neve ci sono stati anche quelli di impiantistica, ma ci aspettiamo che la cosa migliori. In queste ultime stagioni ci ha tenuto su l’attività del fondo, mentre nello sci alpino siamo calati tanto. Purtroppo da noi non ci sono grandi impianti di innevamento artificiale e se non viene giù neve, è molto complicato andare avanti con lo sci alpino. Siamo riusciti a disputare qualche gara fuori dalla Calabria, le solite gare di rito, tutto ciò che si poteva, andando anche ad allenarci in Molise. Purtroppo però gli spostamenti non sono mai facili, in quanto hanno anche il loro costo temporale ed economico. Inoltre, va detto che se non ci si può allenare con continuità, è anche inutile andare a fare le gare. Nel fondo le cose vanno meglio, in quanto ci si può allenare anche a secco sugli skiroll, specialità su cui puntiamo moltissimo».

Ci ha parlato di problemi di impiantistica.
«In Calabria abbiamo una località a duemila metri, Monte Botte Donato, a Lorica, dove c’è un innevamento naturale importante ed è garantito per cinque mesi l’anno, tanto che vi è nevicato anche lo scorso inverno.  Purtroppo però lì si sono bloccati gli impianti per carenza tecniche. Dove abbiamo le piste omologate, quelle della Valle dell’Inferno, non si scia. Per questo motivo, come Comitato ci siamo impegnati per far si che i fondi destinati allo sviluppo di questi impianti venissero spesi nella giusta direzione e ci siamo anche riusciti, perché i lavori si sono praticamente conclusi e questi dovrebbero riaprire a dicembre. L’impianto principale, la cabinovia da otto posti, è stata realizzata ed è anche funzionante, mentre mancano ancora i servizi essenziali come bagno e ristoro che mi auguro vengano realizzati in breve tempo, almeno qualcosa di temporaneo. Abbiamo lottato molto per fare in modo che non venissero persi i soldi finanziati, gridando alla chiusura dello sci in Calabria, attraverso diverse conferenze stampa e dibattiti. Anche in Basilicata stiamo facendo ora una battaglia simile, perché al Monte Sirino abbiamo una situazione tragica: gli impianti erano già precari e poco tempo fa si è abbattuta una valanga che ce l’ha distrutto. In Calabria abbiamo un’altra località importante, che è già operativa, Villagio Palumbo, dove abbiamo delle belle piste omologate e degli ottimi impianti, anche se quello di risalita andrebbe ammodernato. Un’altra località bellissima è la Gambarie di Aspromonte dove si scia sullo Stretto di Messina. Sono tutte realtà interessanti che andrebbero potenziate. Nel primo caso abbiamo anche l’innevamento artificiale e si è sciato per pochi giorni, ma senza la neve c’è poco da fare. Infine da queste parti ci sono anche altre piccole località, dove si fa lo sci turistico ma non quello agonistico».

E per quanto riguarda il fondo?
«Le cose vanno leggermente meglio sotto alcuni aspetti. In Lucania ci sono circuiti belli, ma più disagiati e su questo stiamo lavorando con le amministrazioni locali perché dobbiamo migliorare la logistica, occupandoci in particolare delle strade e della loro pulizia. Per quanto riguarda la Calabria, abbiamo proposto alla FISI di poter metter su un Centro Tecnico Federale in Sila, un’ambizione alta che riteniamo di poter affrontare. Abbiamo infatti il circuito “Carlomagno” che si trova in Sila Grande, in Provincia di Cosenza, che è a tre chilometri dalla superstrada dei due mari, quindi molto comoda da raggiungere. In alternativa a questo proponiamo anche due circuiti che saranno presto omologati ad altri due livelli di altimetria. Questo significherebbe avere in Calabria un circuito a 1900 metro a Monte Botte Donato, un altro da 1600 il Carlomagno e a 1300 Macchia Sacra, dove garantiamo anche un ottimo impianto di risalita. Abbiamo belle piste di skiroll, servizi logistici e di assistenza sanitaria. Insomma abbiamo portato in Federazione una proposta concreta, grazie all'aiuto dell’Ente Parco Nazionale della Sila e dei comuni del territorio. Ho notato molto entusiasmo da parte della FISI e per questo motivo ci contiamo molto».

Insomma puntate a crescere in entrambe le discipline.
«Certo. Lo sci alpino è una disciplina bella e importante, che aiuta molto lo sviluppo del territorio, perché fa la parte del leone dal punto di vista turistico e quindi economico, è quello che ci dà maggior sostegno. Da un punto di vista agonistico, però, il nostro territorio è votato allo sci nordico e per questo ci proponiamo come centro tecnico federale di riferimento per il centro-sud».

Soddisfatto dei risultati ottenuti nell’ultima stagione?
«Nonostante i tanti problemi avuti a causa della neve, grazie all’ottimo lavoro dei singoli sci club, abbiamo ottenuto degli ottimi risultati nella categoria baby e cuccioli. Il fiore all’occhiello però sono state le vittorie ottenute dal nostro Luigi Attanasio, che si è anche classificato 7° al Pinocchio Nazionale. Questi risultati sono arrivati soprattutto grazie all’impegno del suo sci club, il Settecolli, di cui fa parte questo bambino. Ottimi risultati li abbiamo raggiunti, sempre nello sci alpino, nella categoria master. Nello sci nordico abbiamo ottenuto molti risultati dignitosi, pur non essendo arrivato l’exploit del singolo. In questo caso i ragazzi hanno sofferto molto l’assenza di allenamento sulla neve, che è una cosa molto diversa da quello fatto sugli skiroll».

In molti hanno lamentato un calo dei tesseramenti FISI: com’è la situazione in Calabria?
«Noi proponiamo uno sport, che, quando va bene, viene esercitato pochi mesi l’anno. La disciplina trainante per il tesseramento è lo sci alpino e qui da due anni nelle nostre località non riusciamo a fare competizioni agonistiche. Basta questo per farvi capire quanto stiamo soffrendo. In passato avevamo 1200 iscritti nel nostro comitato, mentre questo numero si è dimezzato lo scorso anno. Una cosa inevitabile, perché in queste ultime due stagioni, abbiamo proposto qualcosa che non si fa. Quest’anno contiamo di aumentare l’attività con la riapertura di Monte Botte Donato e sono certo che crescerà anche il tesseramento. Inoltre lo scorso anno, oltre all’assenza di neve, abbiamo pagato, come tutti, anche il nuovo tesseramento che ha portato ad alcuni problemi logistici, che ha disorientato molti sci club. Quest’anno la modalità di tesseramento proposta dalla FISI è molto più snella e offre maggiore autonomia agli sci club. Insomma la riapertura degli impianti di Botte Donato e questo tesseramento più snello mi fanno sperare in una grande ripartenza».

Quali sono i vostri obiettivi futuri?
«Sono tanti sia a breve sia a lungo termine. Innanzitutto vogliamo che ripartano le competizioni di sci alpino, che sono la linfa vitale di un comitato, perché l’agonismo richiama l’attenzione dei ragazzi e dei loro genitori. Vorremmo anche fare un circuito di sci alpino, che coinvolga Calabria e Basilicata, nella quale Lorica potrebbe recitare la parte da leone, coinvolgendo però le altre località. Stiamo anche pensando a delle gare cittadine in provincia di Potenza. Per quanto riguarda lo sci nordico, ne abbiamo già parlato, si tratta di diventare centro tecnico federale, un risultato che possiamo raggiungere con l’aiuto di enti ed istituzioni. Questo ci permetterebbe di farci decollare come comitato e territorio, perché saremmo il punto di riferimento per il centro-sud Italia e attireremmo grandi masse di atleti e turisti».

Giorgio Capodaglio

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