| 08 febbraio 2017, 07:02

Stefania Belmondo applaude: "L'argento delle ragazze in staffetta è meraviglioso"

Dall'argento delle ragazze italiane nella staffetta junior dei Mondiali all'assenza di big alla prova di Coppa del Mondo a Pyeongchang, passando per alcuni ricordi personali della campionessa piemontese

Stefania Belmondo applaude: "L'argento delle ragazze in staffetta è meraviglioso"

Mentre a Pyeongchang tutti i migliori atleti del fondo internazionale non hanno preso parte alle gare, il weekend scorso ha regalato all’Italia la gioia dell’argento conquistato dalle ragazze nella staffetta junior dei Mondiali Giovanili che si sono svolti negli Stati Uniti.
Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Stefania Belmondo, la grande campionessa del fondo italiano.

Ciao Stefania, il weekend appena concluso ha regalato all’Italia la gioia dell’argento conquistato dalle ragazze nella staffetta mondiale junior.
«È stato bellissimo, perché da tempo l’Italia aveva bisogno di un risultato così. Significa che il nostro movimento è vivo e ha un futuro. È una cosa meravigliosa quello che hanno fatto queste ragazze e il loro risultato sarà da stimolo a tutto l’ambiente».

Cosa ti senti di consigliare ora a Martina Bellini, Anna Comarella, Francesca Franchi e Cristina Pittin, che hanno compiuto questa impresa?
«Innanzitutto voglio fare loro i complimenti, perché hanno ottenuto un grandissimo risultato e devono godersi questo momento bellissimo. Gli consiglio di avere pazienza e di continuare a lavorare come hanno fatto fino a oggi, perché sono sulla buona strada».

A livello giovanile hai vinto anche tu ai Mondiali.
«Si e sono medaglie che mi hanno dato tanto. Nel 1988 vinsi un argento e anche un bronzo, quest’ultimo proprio in staffetta, mentre l’anno successivo conquistai due ori individuali. Questi successi hanno rappresentato per me una bellissima esperienza, tanto che mi valsero sia la chiamata come riserva per le Olimpiadi di Calgary che la convocazione ai Mondiali di Lahti del 1989 per fare esperienza».

Nel weekend si è disputata una tappa di Coppa del Mondo a Pyeongchang, alla quale però non hanno partecipato tutti i big. Secondo te la FIS ha sbagliato a inserire questa gara in calendario a poche settimane dal Mondiale?
«Sicuramente, non si può chiedere agli atleti di fare un viaggio del genere a poche settimane dal Mondiale. Fosse stata una gara europea probabilmente andavano tutti, ma bisogna anche capire che dover interrompere la preparazione al Mondiale e fare un viaggio così lungo per una gara non ha senso. Gli atleti sono obbligati a fare delle scelte, hanno già avuto il Tour de Ski che chiede molto al loro fisico e devono giustamente concentrarsi sull’appuntamento con i Mondiali, perché è un evento importantissimo».

Parliamo dei due big azzurri: Pellegrino ha vinto l’ultima sprint prima del Mondiale. Un successo che gli servirà?
«Sicuramente, sarà un’iniezione di fiducia importante, gli darà la carica e ancora maggiori motivazioni per fare bene in Finlandia».

De Fabiani, invece, non ha ancora trovato la forma migliore a poche settimane dal Mondiale. Ti è mai capitato di trovarti in una situazione simile?
«(Ride ndr) Mi è capitato più di una volta. In certe occasioni sono riuscita a ritrovare la condizione giusta, in altre invece è andato tutto storto. Ricordo bene un paio di Mondiali per me molto difficili. Nel 1995 a Thunder Bay, In Canada, mi andò tutto male, faceva freddissimo e non riuscii nemmeno a trovare un feeling con la neve. Pure a Lahti nel 2001 non vissi un bel Mondiale, anche se poi vincemmo il bronzo con la staffetta. In quell’occasione mi capitò addirittura di trovarmi in una camera con la bandiera proprio sopra alla mia finestra. La notte c’era sempre vento, così quella sbatteva e il rumore non mi faceva dormire. Un incubo, due settimane senza chiudere occhio, ero distrutta, avevo quasi paura di andare al letto. Purtroppo ero molto sensibile a queste cose».

In altre occasioni hai trovato invece la forma giusta proprio all’ultimo?
«Per fortuna mi è successo anche questo. A volte ero giù di forma a poche settimane dal Mondiale, così facevamo un programma molto dettagliato con allenatori e skimen per arrivarci al meglio, io puntavo all’obiettivo e facevo tutto in funzione di quello. Tutti ovviamente puntano al Mondiale, perché vincerlo è eccezionale. A De Fabiani consiglio di avere fiducia, perché quella è fondamentale. Lui è in difficoltà ora, ma può ancora recuperare la forma migliore, quindi deve solo lavorare bene, farlo con tranquillità e fiducia». 

G.C.

Ti potrebbero interessare anche:

In Breve