Biathlon | 25 maggio 2017, 07:29

Carmen Runggaldier ha voglia di riscattarsi: "Non sono soddisfatta della mia ultima stagione, ma ora voglio tornare a fare bene soprattutto in IBU Cup"

La poliziotta gardenese ha vissuto una stagione difficile ed è pronta a ripartire, ispirandosi anche a sua sorella Alexia: "È un esempio e i suoi risultati mi hanno messo ancora più voglia di allenarmi"

Foto di Claudio Spinel

Foto di Claudio Spinel

Ha grande voglia di riscatto Carmen Runggaldier, dopo una stagione nella quale ha raccolto meno rispetto alle sue aspettative. La sorella minore del bronzo mondiale Alexia ha vinto la Coppa Italia Under 23, un risultato che però non l'ha accontenta, dal momento che alcune sue avversarie hanno partecipato a un numero minore di gare. La gardenese non ha mai trovato la forma ideale, ha disputato soltanto una gara di IBU Cup, dove aveva, invece, fatto bene la stagione precedente, e oggi si prepara alla nuova stagione, partendo dal suo corpo militare, essendo rimasta fuori dalla squadra B della nazionale. La poliziotta, però, non si abbatte, non cerca giustificazioni ed è pronta a ripartire, più motivata che mai, per tornare protagonista anche in IBU Cup, come ha ammesso nell’intervista che ci ha rilasciato.

Ciao Carmen, quale giudizio dai alla tua ultima stagione, nella quale è arrivata la vittoria della Coppa Italia Under 23?
«La stagione non è stata al pari delle mie aspettative, perché ho fatto fatica a trovare la forma migliore. Alla fine sono riuscita almeno a vincere la Coppa Italia, ma, onestamente, anche grazie alle assenze delle ragazze della categoria junior, che hanno saltato alcune gare, perché impegnate in altre competizioni».

Sei riuscita a spiegarti come mai hai avuto queste difficoltà?
«Si, ho cercato le ragioni, ma non sono riuscita a trovarle. Penso di essermi allenata bene nel corso della preparazione, ho fatto anche di più rispetto agli anni precedenti. Forse ho pagato un po’ di stanchezza, non saprei».

Un peccato perché nelle stagioni precedenti avevi fatto molto bene.
«Si, due anni fa mi ero comportata bene anche in IBU Cup, nella quale avevo ottenuto risultati inaspettati, anche perché il livello dell’IBU Cup è già alto. Purtroppo nella passata stagione non ho mai trovato la forma e fatto fatica ad avere il giusto ritmo sugli sci, una cosa che mi ha innervosito».

Dopo un anno del genere, con quali motivazioni approcci alla preparazione che hai appena iniziato?
«C’è tanta voglia di far bene, perché sono consapevole che allenandomi come ho fatto fino a oggi, riuscirò a raggiungere le altre. Voglio già da subito ottenere dei buoni risultati, raggiungere gli obiettivi che mi sono posta, come partecipare a tutta la stagione dell’IBU Cup».

Dispiaciuta di non essere inserita nella squadra B della nazionale con Gontier e Rocchia?
«No, perché non mi meritavo di entrare nella squadra B dopo la stagione che ho fatto. Sono contenta, quindi, di allenarmi con le Fiamme Oro, anche perché posso dare una linea di continuità al lavoro fatto nelle ultime due stagioni. Una cosa positiva, poi, è la possibilità di allenarmi con le fondiste, così potrò vedere come si allenano loro e migliorare sugli sci».

Dove ritieni di dover migliorare?
«Soprattutto sugli sci, devo trovare un bel passo. Poi voglio crescere anche al poligono, dove voglio essere più veloce e costante al tiro, riuscire a trovare sempre il ritmo giusto durante le serie».

Torniamo indietro nel tempo: come mai hai iniziato a praticare biathlon?
«Una scelta alla quale ha contribuito molto mio padre, che mi ha spinto a seguire le tracce di mia sorella, la quale, anch’essa, mi ha trasmesso la passione per questo sport. Inoltre mi sono trovata in un bel gruppo, quello dello Sci Club Gardena. Anche questo ha fatto la differenza, così sono arrivata fino a dove sono oggi».

Biathlon, fondo, salto, combinata nordica, sci alpino e tanto altro: qual è il segreto della Val Gardena, che sta regalando tanti atleti allo sport italiano?
«Probabilmente sono gli allenatori, perché si impegnano tantissimo, ma soprattutto ci mettono sempre cuore e passione. Se un allenatore riesce a trasmetterti queste due cose, metà dell’allenamento è già fatto».

Puoi dirci cosa hai provato nel vedere tua sorella salire sul podio sia ad Anterselva sia ai Mondiali?
«La gara in cui è salita sul podio ad Anterselva l’ho vista in tv. In quell’occasione mi sono emozionata tanto, perché se lo meritava, non ha mai avuto le cose facili. Sono stata proprio fiera di lei, perché è stata capace di ripetersi anche ai Mondiali. Vedere mia sorella fare delle cose del genere, mi ha ispirato e messo più voglia di allenarmi».  

In effetti la stagione non era iniziata nel migliore dei modi per lei.
«Proprio per questo è un esempio, perché ha dimostrato di essere forte mentalmente, ha tenuto duro e ha dimostrato che quando hai voglia e ti alleni, puoi raggiungere certi obiettivi».

Vi siete anche allenate insieme durante la passata estate.
«Si, ma l’ho trovata una cosa molto normale, non c’erano grandi differenze rispetto agli allenamenti fatti insieme ad altre ragazze. La cosa positiva con Alexia, è che lei, essendo più esperta di me, mi dà spesso consigli».
    
Tornando a te: qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Essere felice di quello che faccio, perché la felicità va cercata e trovata ogni giorno»

Giorgio Capodaglio

Ti potrebbero interessare anche: