| 27 maggio 2017, 07:29

Tommaso Dellagiacoma: "Ho obiettivi molto ambiziosi per la mia carriera"

Il trentino, vincitore dell'ultima Coppa Italia, è nel gruppo di interesse nazionale Under 23 e vuole vivere una stagione da protagonista

Tommaso Dellagiacoma: "Ho obiettivi molto ambiziosi per la mia carriera"

Nella passata stagione ha vinto la Coppa Italia Under 23 e si è tolto anche soddisfazioni in Coppa Europa, dove ha ottenuto pure un bel decimo posto nella sprint di Zwiesel. Risultati positivi per un ragazzo al primo anno tra i senior, che sta crescendo di stagione in stagione e quest’anno è stato inserito nel Gruppo di Interesse Nazionale Under 23. Tommaso Dellagiacoma ha tanti motivi per approcciare alla nuova stagione con il sorriso, ma anche con la voglia di migliorare ancora per entrare in un corpo militare e poter continuare a inseguire i suoi obiettivi, che sono grandi. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con lui nell'intervista che segue.

Ciao Tommaso, sei stato inserito nel Gruppo di Interesse Nazionale Under 23. Sei felice?
«Si, vengo da una bellissima stagione e sono contento che la nazionale me lo abbia riconosciuto premiandomi così».

Vieni da una stagione molto positiva.
«Sono contentissimo della stagione fatta, nella quale oltre alla vittoria della Coppa Italia, ho conquistato anche tre argenti agli Italiani. Sono soddisfatto per la mia costanza di rendimento nella prima stagione da senior. Non mi aspettavo questi risultati, però mi ero preparato molto bene e questo è il giusto premio».

Hai anche partecipato alla Coppa Europa, dove ti sei confrontato con gente esperta che prende parte anche alla Coppa del Mondo. Hai avuto difficoltà?

«Certamente è un livello molto alto e la differenza con le categorie precedenti è molta. Sono tutti atleti che partecipano alla Coppa Europa con l’obiettivo di qualificarsi in Coppa del Mondo. Nonostante ciò, sono riuscito a ottenere alcuni bei piazzamenti, anche se rispetto alle gare italiane ho avuto un po’ di alti e bassi. Mi piacerebbe, comunque, misurare il mio livello anche in Coppa del Mondo (ride ndr)».

A proposito di piazzamenti, sei anche entrato una volta nei dieci.
«Quella di Zwiesel è stata la miglior gara da me fatta in Coppa Europa, un bel decimo posto in una sprint dura e lunga. Mi sono divertito tanto, perché mi piaceva come gara».

Quanto è importante il fatto di essere stato inserito nel gruppo di interesse nazionale under 23?
«Tanto, perché la FISI ci darà una mano soprattutto a livello economico. Io sono anche aggregato alle Fiamme Oro, quindi avrò un doppio aiuto, che è davvero importante. Mi allenerò con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro e di questo sono contento, perché mi sono trovato benissimo nella passata stagione, ma sapere di avere almeno un aggancio con la nazionale è un incoraggiamento e mi mette grandi motivazioni».

Qual è il tuo obiettivo in vista della prossima stagione?
«Da alcune stagioni sto crescendo costantemente e voglio continuare a farlo. Poi, se arriveranno i risultati che voglio, anche meglio. Mi piacerebbe esordire in Coppa del Mondo e dire la mia in Coppa Europa, insomma fare anche meglio rispetto all’ultima stagione, che è già stata molto positiva. In linea generale, comunque, non ho un obiettivo particolare, ma guardando alla mia carriera ne ho tanti che sono ambiziosi. Però non voglio arrivarci subito, ma gradualmente».

L'obiettivo è di continuare a crescere.

«Si, perché ogni anno mi sento sempre meglio e faccio qualcosa in più. I risultati si vedono e sono contento. Magari in passato, da junior, non ho fatto molte gare europee, ma in Italia mi sono sempre comportato molto bene, sfiorando spesso il podio agli Italiani. Ora vengo da una bella stagione, nella quale ho vinto la Coppa Italia, anche se magari mi è mancato il grande acuto europeo. Il mio obiettivo era cercare di conquistare medaglie per l’arruolamento e nella prossima stagione, ma anche in quella successiva, ci proverò».

Tra gli obiettivi c'è anche la partecipazione ai Mondiali Under 23?
«Nell’ultima stagione, nonostante un buon inizio, non sono riuscito a qualificarmi, perché mi mancavano gare europee. Nella prossima, ovviamente, la partecipazione mondiale è tra i miei obiettivi».

Come ti sei appassionato allo sci di fondo?

«Da mio papà, che è stato fondista per passione e, sin da quando ero piccolo, mi ha messo gli sci ai piedi sul circuito della Marcialonga oppure portandomi a Lago di Tesero. Mi è subito piaciuto, così ho fatto le prime gare e, avendo raggiunto dei bei risultati, mi sono appassionato, continuando a praticare questo sport in maniera sempre più professionale. Mi piace stare nella natura e sono un ragazzo competitivo, quindi il fondo per me è lo sport ideale».

È difficile conciliare sport e studio?
«Insieme allo sport, sto cercando di diventare geometra ed iscrivermi all’albo. Ho fatto un tirocinio di diciotto mesi e ora sto studiando per l’esame finale. Sono stato fortunato perché ho avuto l’occasione di lavorare con un professionista iscritto all’albo, che mi ha aiutato molto nel conciliare sport e lavoro. Tornando più indietro nel tempo, a scuola non ho avuto problemi, ero abbastanza bravo, ma nemmeno oggi ne ho, riesco a conciliare tutto perfettamente».

In precedenza hai raccontato di quando tuo padre ti portava a sciare sui luoghi della Marcialonga: un giorno ti piacerebbe partecipare a questa gara?
«Certo, anche se oggi preferirei provare quella breve, come hanno già fatto altri miei compagni e avversari. Poi, più in là, vorrei partecipare a quella originale, perché oggi ho sempre altre gare in mezzo».     

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Ogni atleta sogna le Olimpiadi. In realtà, il mio è di far bene in Coppa del Mondo, anche se so che ci vorrà tempo per riuscirci. Ho obiettivi ambiziosi, se avrò la fortuna e la bravura di entrare in un corpo sportivo, potrò lavorare per arrivarci, altrimenti sarà molto difficile».

Puoi descriverti come atleta? Dove pensi di dover migliorare?
«Sono un atleta polivalente, ho ottenuto delle medaglie sia in sprint sia in distance. Devo migliorare in tutto, sicuramente cercare di avere una maggiore continuità di risultati, perché ho avuto qualche alto e basso in stagione. Inoltre, devo anche imparare a regolare meglio la tensione, che mi fa sprecare molte energie».

Chi è il tuo atleta preferito?
«A me piace Finn Haagem Krogh, perché è un atleta polivalente. È nato come sprinter ma ora è molto competitivo anche nelle distance. Mi piace come scia, ma anche come si muove in gara, la sua tattica. È esplosivo, ha grande resistenza, il mio obiettivo è diventare come lui».

Ai Campionati Italiani di Santa Caterina hai preso parte per la prima volta in carriera a una 50km: come ti sei trovato?
«È stata una bellissima esperienza. La gara è iniziata molto presto, proprio nel giorno in cui cambiava l’ora. Siamo partiti alle 8, ma in realtà per noi era come se fossero state le 7. La pista era ghiacciata e veloce. Nei primi giri sono stato con i migliori, trovandomi vicino a grandi atleti come Nöckler e Rastelli. Sono riuscito a tenerli per buona parte della gara e questo mi ha caricato moltissimo, così anche quando si sono staccati big se ne sono andati, sono riuscito comunque a mantenere un bellissimo ritmo, conquistando un argento Under 23 inaspettato su una distanza così lunga. È stata una cosa nuova, ho fatto i rifornimenti durante la gara, ma non il cambio sci, perché li sentivo molto veloci e non volevo perdere tempo a cambiarli, anche se le ultime salite le ho fatte saltellando»

Giorgio Capodaglio

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