| 01 luglio 2017, 07:27

Giulia Stürz: "Ho scoperto che nei momenti duri riesco a tirare fuori il carattere"

Niente nazionale per la trentina, che è molto motivata in vista della prossima stagione: "Allenarmi con le Fiamme Oro è una stimolante novità"

Giulia Stürz: "Ho scoperto che nei momenti duri riesco a tirare fuori il carattere"

Nell’ultima stagione ha ottenuto un bellissimo 17° posto in Coppa del Mondo, nella 10km in tecnica libera di La Clusaz e ha anche concluso il suo primo Tour de Ski, non riuscendo però a incidere nella seconda parte di stagione. È stato un anno particolare per Giulia Stürz, che dopo aver mostrato le sue grandi qualità, ha avuto una flessione nella seconda parte della stagione, una piccola crisi dalla quale, però, sembra essere uscita più forte. L’atleta delle Fiamme Oro, a 24 anni appena compiuti, ha ripreso la preparazione con il suo centro sportivo, pronta a rilanciarsi più motivata e stimolata che mai anche dalla novità degli allenamenti in caserma.

Ciao Giulia, come sta andando la preparazione?
«Molto bene. Rispetto allo scorso anno c’è stato un cambiamento drastico, ho intrapreso questo percorso con le Fiamme Oro, facendo il ritiro nella caserma di Moena. Mi sto trovando bene e ho scoperto un bellissimo ambiente, un ottimo gruppo. Fino allo scorso anno in caserma ci andavo soltanto in alcune occasioni con la nazionale, quindi non sapevo cosa aspettarmi allenandomi sette giorni su sette con il gruppo sportivo. Dopo questo primo periodo ringrazio ancora di più la Polizia, perché ho scoperto un ambiente fantastico e avuto la conferma del grande supporto che riceviamo dal nostro gruppo sportivo».

Siete un gruppo molto ricco?
«Siamo quattro ragazze, perché insieme a me ci sono anche Sara Pellegrini, Erica Antoniol e Carmen Runggaldier del biathlon. Ci alleniamo spesso con il gruppo maschile formato da Sergio Rigoni, Sebastiano Pellegrin, Tommaso Dellagiacoma e il biatleta Pietro Dutto. A guidarci abbiamo l’allenatore di riferimento Faustino Bordiga, insieme a Gianantonio Zanetel e Marco Cattaneo. Abbiamo formato un bel gruppo, perché, escludendo determinati allenamenti, in particolare quelli veloci, lavoriamo quasi sempre con i ragazzi quando bisogna fare gli allenamenti lenti e lunghi. Rappresentano un bello stimolo, perché ci spingono a dare sempre di più per riuscire a stargli dietro. Anche in palestra, poi, ci divertiamo, provando anche diversi sport come pallavolo o hockey. Quando giriamo in bici, cerchiamo di restare a ruota dei ragazzi, soprattutto quando si hanno delle velocità non impossibili. Certo, quando in testa va Pietro Dutto, che in bici è fortissimo, a volte è difficile stargli dietro (ride ndr). Comunque è molto bello il fatto che non siamo soltanto fondisti, perché così, al di fuori dell’allenamento, si può parlare anche di altri sport, conoscere cose nuove».

Nelle ultime stagioni ti sei sempre allenata con le squadre nazionali, ma quest’anno ti sei ritrovata a partire dal gruppo sportivo. Come hai reagito?
«Al termine della passata stagione ho deciso di staccare la spina e sono andata in vacanza. Mi trovavo in Olanda quando mi ha chiamato Bordiga per comunicarmi che ero esclusa dalla nazionale. Sembrava preoccupato, ma io ho reagito bene, non l’ho sentita come un’esclusione, ma l’ho più interpretata come una novità, una sorpresa stimolante. Anche perché, dopo la passata stagione, sapevo di non meritare la convocazione in nazionale, quindi ero molto curiosa di allenarmi con Faustino (Bordiga ndr). Sono contenta anche del fatto che la caserma è vicina a casa mia. Insomma ho colto solo i lati positivi di questa stimolante novità».

Cosa hai imparato dalla passata stagione?
«È stata una stagione di alti e bassi, così ho imparato a conoscermi meglio sia nei lati positivi sia in quelli negativi. Ho scoperto, per esempio, che nei momenti di crisi, riesco a tirare fuori il carattere. Ho cercato sempre di tenere duro, scendendo in pista anche quando, per esempio in Val Gares, non ero in ottime condizioni fisiche. Non sempre le cose sono andate bene, i risultati non sono stati quelli sperati, ma io non mi sono mai arresa».

Puoi ripartire da quel bellissimo 17° posto in Coppa del Mondo.
«Sto cercando di allenarmi come sempre al cento per cento delle mie possibilità, senza pensare alle gare, ma soltanto di ritrovare buone sensazioni in allenamento e divertirmi allenandomi. Oggi ho l’angioletto buono che mi ricorda quel bel risultato ottenuto a La Clusaz, mentre cerco le buone sensazioni. Due settimane fa, poi, sono tornata a mettermi il pettorale di gara, partecipando al Fiemme Heroes da Predazzo a Doss dei Laresi Alpe Cermis, ritrovando la sensazione della velocità sugli skiroll, il tenere duro e fare fatica. I miei amici mi avevano invitato a partecipare, ho deciso di mettermi in gioco e sono contenta del risultato ottenuto».

Qual è il tuo obiettivo per la prossima stagione?
«L’obiettivo sono ovviamente le Olimpiadi, l’appuntamento più importante della stagione. Per quanto mi riguarda, poi, voglio tornare a mettermi il pettorale di gara con serenità e ricominciare lentamente, avanzando un passo alla volta. Devo ritrovare belle sensazioni in allenamento e in gara, fare bene in Coppa Italia, poi in Europa, quindi arrivare alla Coppa del Mondo e conquistare un posto per i Giochi. Partirò dalle gare più piccole per trovare condizione e salire di livello, per poi confrontarmi in Coppa del Mondo, dove voglio andare bene e non prendere batoste. Così anche alle Olimpiadi, perché partecipare è bello, ma non basta, bisogna fare bene. Insomma voglio salire in Coppa del Mondo con la consapevolezza di stare bene e avere le qualità per ottenere un buon risultato».

È quello che ti auguriamo. Grazie per l’intervista.
«Grazie a voi. Prima di concludere, però, ci tengo a fare dei ringraziamenti. In particolare a Pietro Piller Cottrer, che mi ha allenato in nazionale e mi è stato sempre vicino nei momenti difficili. Insieme a lui ringrazio tutto il gruppo azzurro, il fisioterapista Saba e tutto l’entourage della nazionale, dagli skiman ai fisioterapisti, fino ai responsabili. Ovviamente, poi, come ho già detto, ringrazio le Fiamme Oro per il supporto»

Giorgio Capodaglio

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