Skiroll - 02 agosto 2017, 12:27

Luca Curti, la forza di chi non si arrende mai: "Solo sei mesi fa ero in ospedale, ora sono pronto per il Mondiale"

L'atleta lombardo sta disputando una grande stagione sugli skiroll e vuole emergere anche nel fondo: "Voglio diventare un punto di riferimento per i giovani della Val Brembana e riportarli sugli sci da fondo"

Foto di Flavio Becchis

Foto di Flavio Becchis

La voglia di emergere e seguire la propria passione sono più forti della sfortuna, che ha cercato in diverse occasioni di fermarlo. Dopo tante difficoltà Luca Curti ce l’ha fatta e a partire da domani rappresenterà l’Italia ai Mondiali di skiroll che si disputano a Solleftea. Una storia particolare la sua, quella di un ragazzo costretto a lasciare lo sci alpino dopo un grave incidente, che gli ha provocato pesanti conseguenze, ma troppo appassionato di sport per smettere. Sei mesi fa un nuovo problema, un mese e mezzo di ospedale che l’ha costretto ancora a fermarsi, poi il clamoroso rientro e gli ottimi risultati ottenuti in estate sugli skiroll, che promettono bene in vista dell’inverno, dove grazie a un team bergamasco, del quale parleremo prossimamente, che lo finanzierà per tre anni insieme ad altri ragazzi lombardi, potrà gareggiare nonostante sia passato nella categoria senior.

Ciao Luca, sei soddisfatto per come sta andando la stagione?
«Certamente, anche perché non pensavo di andare così bene fin dalle prime uscite, perché avevo avuto dei problemi fisici che mi avevano costretto in ospedale per un mese e mezzo. La prima gara di Coppa Italia è andata subito bene e mi ha caricato, così sono partito con grande fiducia per la prova di Coppa del Mondo a Oroslavje, dove è arrivato un risultato molto positivo, il secondo posto nella prova in salita. Sono veramente contento per come è andata in Croazia e ora ho voglia di fare ancora meglio».

Eri fiducioso per la gara croata, ma ti saresti mai aspettato di arrivare secondo già nella tua quarta gara in Coppa del Mondo Junior?
«No, è stata una sorpresa, perché solo sei mesi fa ero bloccato sul letto. Avevo molti dubbi, perché non ho grande esperienza di Coppa del Mondo, invece sono riuscito a gestirmi la gara nel migliore dei modi, sono rimasto tranquillo e ho tagliato il traguardo stanco, segno che sono riuscito a utilizzare tutte le energie. Sul podio ero emozionato, perché solo in quel momento avevo realizzato di aver fatto una grande prova, visto che nel corso della gara ero troppo concentrato su quello che stavo facendo».

Con quali obiettivi vai in Svezia?
«So di dover affrontare degli avversari davvero forti. Nella mia gara preferita, la prova in salita, troverò gli svedesi che sono fortissimi e dovrò riuscire a difendermi bene. Farò anche la prova in pattinato da 18km, mentre non gareggerò nella sprint perché non sono specializzato in materia, preferisco le gare dure. Spero arrivino risultati positivi per me e la squadra».

Quali sono le tue sensazioni?
«Paura degli avversari (ride ndr), nel senso che sono veramente grossi fisicamente. In realtà la mia unica paura, se posso utilizzare questo termine, è il peso della divisa. Quando già lo scorso anno mi è stata consegnata la tuta della nazionale per la prima volta in Coppa del Mondo, ho sentito una forte emozione, che da una parte, ovviamente, è positiva, ma dall’altra può essere anche negativa, in quanto è sempre meglio mantenere la tranquillità prima della gara».     

In Svezia gareggerete con skiroll lenti: cosa ne pensi?
«A me va bene, perché mi alleno sempre con gli skiroll lenti, in quanto simulano meglio lo sci di fondo, visto che le velocità raggiunte con gli skiroll veloci sono superiori rispetto al fondo. Il fatto che in Svezia saranno utilizzati quelli lenti, lo considero per me un vantaggio».

La tua è una storia molto particolare: puoi raccontarci come sei arrivato allo skiroll e al fondo?
«Ho iniziato facendo discesa, ma sono stato costretto a smettere a quattordici anni, quando una bruttissima caduta durante il Campionato Italiano mi ha mandato in coma per tre giorni, causandomi anche una lesione nella parte cervicale del midollo spinale. L’alternativa più sicura per proseguire negli sport invernali, la mia grande passione, era lo sci di fondo. Con l’aiuto di Renato Pasini ed Emiliano Milesi, dello Sci Club Roncobello, ho iniziato e mi sono appassionato, tanto che oggi posso dire che il fondo sia più adatto a me. Le cose sono andate presto bene, anche se purtroppo sono stato spesso costretto ad allenarmi da solo, in quanto non c’è un movimento in Val Brembana. Ho una grande passione per il fondo, mi sto impegnando al massimo per emergere e devo ringraziare il mio datore di lavoro, perché è molto flessibile negli orari, permettendomi di allenarmi. Per quanto riguarda lo skiroll, l’ho scoperto soltanto pochi anni fa, quando nel 2013 si è svolta una tappa di Coppa del Mondo proprio qui in Val Brembana. Ho visto gli attrezzi, mi sono incuriosito, li ho provati, ho scoperto la loro utilità nell’allenamento e la mia competitività nelle gare di questa disciplina».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Partiamo dall’obiettivo: ottenere degli ottimi risultati sia nel fondo sia nello skiroll per soddisfazione personale. Per quanto riguarda il sogno, vorrei entrare in un corpo militare che mi permetterebbe di proseguire anche in futuro. Inoltre, mi piacerebbe diventare un punto di riferimento per i giovani della Val Brembana, il personaggio in grado di stimolarli e riportarli anche sugli sci di fondo».

Obiettivo per la prossima stagione del fondo, alla quale parteciperai grazie all’Underup Ski Team Bergamo?
«Per me sarà il primo anno da senior, quindi cambierà tutto e sarà complicato, perché andrò a correre anche con campioni come Pellegrino e De Fabiani. Voglio impegnarmi al massimo per ottenere dei buoni risultati, a partire dalla Coppa Italia».

A proposito di Coppa Italia: la prima gara si disputerà il 2 e 3 settembre a Forni Avoltri e coinciderà con i Campionati Italiani di skiroll.
«Sono molto contento perché da skirollista e fondista, trovarmi a disputare la prima gara di Coppa Italia di fondo sugli skiroll è un bel vantaggio. Vorrei difendermi bene fin da subito. Quella di Forni Avoltri è una pista dura, ma meglio per me, mi piace faticare (ride ndr)».

Chi è il tuo punto di riferimento nel fondo?
«Francesco De Fabiani è praticamente il mio idolo, il numero uno, il punto di riferimento da raggiungere. Sarà bellissimo gareggiare con lui a Forni Avoltri».

Nel fondo qual è la tua gara preferita?
«La 15km in pattinato».

C’è qualcuno che vuoi ringraziare prima di salutarci?
«È una lunga lista (ride ndr). Intanto ringrazio l’Underup Ski Team Bergamo, in particolare i presidenti Giovanni Gervasoni e Gianluca Capelli, che hanno creduto in me e mi daranno l’opportunità di gareggiare nei prossimi tre anni da senior; con loro, i due main sponsor del team, Molinari, azienda leader per i mulini da macinazione, il cui proprietario è un grande appassionato di fondo, e le Officine Meccaniche di Ponte Nossa. Aggiungo a questa lista la Globulo Nero, ditta di skiroll, che mi ha dato gratuitamente i materiali come scambio di sponsorizzazione. Infine Renato Pasini, Emiliano Milesi e Sergio Bonaldi, una persona splendida, che segue la mia preparazione fisica e con cui mi sento tutti i giorni»

Giorgio Capodaglio

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