| 01 ottobre 2017, 12:37

PATTINAGGIO DI FIGURA - Italia qualificata per tutte le gare olimpiche di PyeongChang

Il quadro dei paesi che prenderanno parte alle competizioni degli imminenti Giochi Olimpici è pressochè delineato. Sarà necessario attendere la finale del Grand Prix per sciogliere gli ultimi nodi

PATTINAGGIO DI FIGURA - Italia qualificata per tutte le gare olimpiche di PyeongChang

L’Eislaufzentrum di Oberstdorf è stato teatro della quarantanovesima edizione del Nebelhorn Trophy, quinta tappa del circuito Challenger Series nonché ultima prova di qualificazione olimpica.

Nell’occasione, sono stati messi in palio i pass per PyeongChang non assegnati nei Mondiali di Helsinki. Peraltro, rispetto a quanto inizialmente previsto, il piatto è diventato più ricco in quanto la Francia ha rinunciato ad uno dei due posti precedentemente ottenuti nel settore “coppie di artistico” e la Danimarca, causa assenza di sodalizi eleggibili, si è chiamata fuori dalla “danza”.


ITALIA

Le attenzioni del pubblico italiano sono state essenzialmente rivolte alla prova maschile, che ha visto ai nastri di partenza Matteo Rizzo. L’emergente diciannovenne, tesserato per la società IceLab di Bergamo, non ha deluso le aspettative conquistando senza particolari patemi quella qualificazione mancata nella rassegna iridata di inizio primavera. In virtù del risultato di Oberstdorf, l’Italia potrà prendere parte a tutte le gare in programma a PyeongChang così come avvenuto nelle ultime due edizioni di Vancouver e Sochi.

In Corea, oltre ad un rappresentante nella gara maschile, la squadra azzurra potrà schierare due atlete nella competizione femminile, due coppie di danza e due coppie di artistico. Ex-aequo con la rassegna olimpica di Sochi, si tratta del contingente italiano più numeroso di sempre.

I nominativi degli atleti selezionati verranno ufficalizzati dopo i Campionati nazionali in programma a metà dicembre, ma, salvo infortuni, è scontata la presenza di Carolina Kostner (settore femminile), Anna Cappellini/Luca Lanotte (danza) Charlene Guignard/Marco Fabbri (danza), Valentina Marchei/Ondrej Hotarek (coppie) e Nicole Della Monica/Matteo Guarise (coppie). Per quanto concerne il settore maschile, Matteo Rizzo, forte dei punteggi ottenuti nel Lombardia Trophy e nella prova di qualificazione olimpica, ha già messo una seria ipoteca sulla convocazione, ma dovrà guardarsi le spalle dalla non semplice né scontata rimonta di Ivan Righini.


CONSIDERAZIONI GENERALI

A conti fatti, trentuno nazioni prenderanno parte alle gare di pattinaggio di figura dei ventitreesimi Giochi Olimpici invernali, sei in meno rispetto all’edizione di Nagano 1998 in cui fu stabilito il primato di paesi presenti (37).

Le nazioni capaci di conquistare la qualificazione sul campo in tutte e quattro le specialità sono state sette, Italia compresa. Tuttavia, anche la Corea, in quanto paese ospitante, potrà prenderà parte alle competizioni di ciascuna specialità, ma, al momento, non ha la garanzia di disputare la prova a squadra.

Tra Mondiali di Helsinki e Nebelhorn Trophy di Oberstdorf sono stati assegnati 104 pass olimpici, diventati 105 per via della mancata qualificazione della Corea alla prova riservata alle coppie di artistico.


COPPIE DI ARTISTICO
(20 posti a disposizione, 5 assegnati nel Nebelhorn Trophy)

Con tanto di rispettivi primati nazionali, gli australiani Alexandrovskaya/Windsor (190.31), gli austriaci Ziegler/Kiefer (180.60), i nordcoreani Ryom/Kim (180.09) e gli israeliani Conners/Krasnopolski (171.61) hanno ottenuto la qualificazione per il Paese di appartenenza.

I cechi Duskova/Bidar (169.66), favoriti della vigilia per la conquista di uno degli ultimi pass a disposizione, non sono andati oltre la quinta piazza che, in ogni caso, consentirà loro di partire alla volta di PyeongChang grazie alla rinuncia della Francia ad uno dei due posti in precedenza acquisiti.

Anche la Corea sarà della partita sfruttando la possibilità di schierare una coppia in quanto Paese ospitante. L’evento riservato alle coppie di artistico vedrà perciò al via ventuno binomi in rappresentanza di tredici paesi e quattro continenti.

Va rimarcato che gli Stati Uniti, per la prima volta dal lontano 1924, potranno fare affidamento su una sola coppia.




SETTORE MASCHILE
(30 posti a disponibili, 6 assegnati nel Nebelhorn Trophy)

Italia a parte, la qualificazione è stata acquisita da Belgio (grazie a Jorik Hendrickx, vincitore per dispersione del Nebelhorn Trophy), Corea (June Hyoung Lee), Ucraina (Yaroslav Paniot), Svezia (Alexander Majorov) e Malesia (Julian Yee), nazione che farà il debutto assoluto in una gara olimpica di pattinaggio di figura.

La competizione maschile sarà disputata da trenta pattinatori in rappresentanza di ventuno paesi e quattro continenti.

 

DANZA
(24 posti disponibili, 6 assegnati nel Nebelhorn Trophy)

Gli ultimi posti a disposizione sono stati conquistati da Gran Bretagna (dominatrice del Nebelhorn Trophy con Coomes/Buckland), Giappone (nuovo primato asiatico per Muramoto/Reed), Germania, Corea, Repubblica Ceca e Slovacchia, che ha potuto sfruttare la rinuncia della Danimarca.

Nella gara di danza saranno ai nastri di partenza ventiquattro coppie in rappresentanza di diciassette paesi e tre continenti.

Rispetto al passato, balza all’occhio la prima presenza nella storia della danza per un binomio battente bandiera slovacca. Inoltre, non era mai accaduto che si qualificassero tre paesi asiatici.


 

SETTORE FEMMINILE
(30 posti disponibili, 6 assegnati nel Nebelhorn Trophy)

L’ultimo evento di qualificazione è stato vinto dall’australiana Kailani Craine, autrice del nuovo primato continentale. A seguire, si sono piazzate la svedese Matilda Algotsson, la svizzera di scuola statunitense Alexia Paganini, la brasiliana di scuola statunitense Isadora Williams, la finlandese Viveca Lindfors e l’ucraiana Anna Khnychenkova.

A PyeongChang si sfideranno trenta pattinatrici in rappresentanza di venti nazioni e quattro continenti. Per il Kazakistan si tratterà della prima presenza di sempre in campo femminile.

 

TEAM EVENT
(10 posti disponibili)

Sarà necessario attendere la finale del Grand Prix di dicembre per conoscere i nomi delle nazioni che prenderanno parte alla prova a squadre.

Per ottenere l’eleggibilità è “condicio sine qua non”  avere ottenuto la qualificazione in almeno due specialità. Saranno ammesse all’evento le nazioni che dopo la finale di Grand Prix occuperanno le prime dieci posizioni del cosiddetto “ranking di qualificazione”.

Salvo cataclismi, Canada, Russia, Stati Uniti, Cina, Italia, Francia, Germania e Giappone possono da subito dormire sonni tranquilli. Per i rimanenti due posti a disposizione sarà battaglia tra tutte le altre nazioni in regola con il criterio di eleggibilità.




Redazione Sport Invernali

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