Sci di fondo | 19 ottobre 2017, 14:40

Kikkan Randall fuori dal coro: "Bene le proposte sulle sprint, male abolire lo skiathlon"

La fondista americana prende una posizione singolare riguardo alla rivoluzione paventata dalla Fis per il futuro dello sci di fondo.

Credits: Facebook Kikkan Randall

Credits: Facebook Kikkan Randall

Come sappiamo le proposte fatte dalla Fis per rivoluzionare lo sci di fondo – ovvero abolizione delle sprint in alternato, introduzione di elementi di skicross nelle sprint a skating, cancellazione dello skiathlon, ritorno agli inseguimenti, nascita di gare a coppie miste, riduzione del chilometraggio delle frazioni della staffetta maschile a 7,5 km – hanno scatenato un vespaio in Scandinavia, con norvegesi e svedesi uniti nel criticare aspramente la federazione internazionale.

C’è però una voce davvero fuori dal coro. Si tratta di quella di Kikkan Randall, che ha dichiarato all’emittente norvegese Nrk “di adorare l’idea di movimentare il terreno nelle sprint. Le gare così saranno più interessanti. Inoltre penso che questo genere di novità sarà molto stimolante per attirare nuovi appassionati e generare più appeal tra i giovani”.

L’oramai trentacinquenne dell’Alaska non è certo l’ultima arrivata. Specialista delle sprint a skating, ne ha vinte ben 12 in carriera, a cui somma un argento e un bronzo iridati. La sua opinione in materia è quindi davvero interessante.

Curiosamente l’americana è critica nei confronti della proposta che ha suscitato maggior consenso, ovvero quella di abolire lo Skiathlon: “Non penso sia una buona idea. Nei grandi appuntamenti le nazioni più grandi faranno scelte strategiche, perché gli stessi atleti dovranno lottare per le medaglie prima in una gara solamente in alternato e poi in una solamente a skating. Alla fine credo che questo fatto andrà a ridurre la qualità media del campo partenti. Quindi magari gli specialisti della tecnica classica non partiranno nell’inseguimento, o vi saranno atleti che prenderanno parte alla prova con partenza a intervalli con il solo scopo di limitare i danni. Piuttosto si potrebbe valutare l’idea di ridurre il chilometraggio dello skiathlon per renderlo più ‘nervoso’”.

Dunque la statunitense è la prima a schierarsi in favore delle novità nelle sprint, ma al tempo stesso critica l’addio allo Skiathlon, portando avanti un’obiezione in materia che, va detto, è davvero pertinente.

Francesco Paone

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