Biathlon | 16 gennaio 2018, 11:34

Verso Anterselva, Thomas Bormolini: "Non vedo l'ora di essere lì in gara"

L'azzurro arriva alla tappa di Anterselva in un ottimo momento: "Oggi ho maggior consapevolezza nei miei mezzi; il podio in staffetta? Un'emozione unica"

Verso Anterselva, Thomas Bormolini: "Non vedo l'ora di essere lì in gara"

Per la terza volta in carriera Thomas Bormolini si prepara ad affrontare la tappa di Coppa del Mondo ad Anterselva. Una tre giorni di gara molto sentita dagli atleti azzurri, ancora più attesa dopo gli splendidi risultati ottenuti tra Oberhof e Ruhpolding. Il livignasco vi arriva in una stagione per lui molto positiva, nella quale è cresciuto moltissimo soprattutto nel fondo, andando già cinque volte a punti, quando lo scorso anno in questo periodo vi era riuscito in una sola occasione. Ha anche conquistato il suo primo podio in carriera grazie al secondo posto nella staffetta di Oberhof. Tanti buoni motivi per arrivare con tanta voglia alla sprint di Anterselva, come ha confermato in questa intervista.

Ciao Thomas. Siete arrivati alla tappa di Anterselva, molto sentita da tutti gli atleti italiani; cosa significa per voi gareggiare in questa località?
«È un’emozione grande, soprattutto quest’anno. So che ci saranno tantissime persone, uno stimolo in più per fare bene. Affrontiamo sempre le gare con tante motivazioni ma qui saranno doppie. Non può esserci cosa più bella di chiudere ad Anterselva il trittico di gare di gennaio. Sarò contento di salutare i tanti tifosi italiani, non vedo l’ora di essere lì».

La nazionale italiana arriva ad Anterselva in un ottimo momento dopo i bellissimi risultati di Oberhof e Ruhpolding.
«Si ed è una cosa molto positiva, perché quando si fanno bene le cose e arrivano i risultati tutto diventa più semplice. Arriviamo ad Anterselva in un buon periodo, nel quale abbiamo assunto una maggior consapevolezza della nostra forza, in quanto abbiamo conferma di quanto abbiamo sempre saputo: possiamo competere ad alti livelli».

Nella passata stagione in questo periodo eri andato a punti in una sola occasione, mentre quest’anno l’hai già fatto cinque volte, per non parlare delle tue ottime prestazioni in staffetta; quanto sono importanti per te i risultati fin qui ottenuti?
«Tengo molto ai risultati ottenuti in questa prima parte di stagione, sono il primo a esserne stupito, sono riuscito a fare tutto bene anche se ho la consapevolezza di dover lavorare ancora tanto. Sono riuscito a entrare in zona punti più volte, fino adesso mi sono sempre trovato nelle posizioni attorno alla trentesima o quarantesima. Mi fa piacere perché non ero abituato a trovarmi in queste posizioni di classifica con tanta continuità. Parto per ogni gara con maggior consapevolezza nei miei mezzi, vedo che il mio livello personale è salito, sono contento perché è diverso iniziare la gara per lottare tra la quarantesima e la sessantesima posizione, oppure tra la ventesima e la quarantesima. Ho lavorato a testa bassa fin qui e raccolto tante soddisfazioni, voglio continuare a farlo. Per quanto riguarda la staffetta credo di aver fatto la miglior frazione dell’anno a Ruhpolding, la ricorderò perché è stato divertente. Mi piace moltissimo stare al lancio, l’ho detto anche ai tecnici e ai compagni, mi diverto, mi piace stare sull’uomo e vivere la competizione al primo poligono insieme a tutti gli avversari. Devo solo stare attento a non esagerare troppo con l’adrenalina (ride, ndr). Mi sta piacendo anche di più in questo periodo nel quale sto bene e riesco a chiudere i buchi, una cosa che in passato non mi riusciva».

Torniamo al pomeriggio di Oberhof: quello in staffetta è stato il tuo primo podio in carriera.
«Ho vissuto un’emozione unica. Quando ho iniziato a fare questo sport sognavo di esordire un giorno in Coppa del Mondo e partecipare alle Olimpiadi. Il primo l’ho realizzato quattro anni fa, per il secondo mi manca poco, ma il podio in Coppa del Mondo è stato qualcosa di speciale, troppo emozionante. Ci tengo a dire che dopo quel risultato è stato bellissimo sentire l’affetto delle persone attorno a me, una cosa che mi ha colpito in maniera positiva. Mi hanno scritto in tanti, ho sentito amici di infanzia, ex compagni di scuola, addirittura i professori, anche persone con cui avevo perso i contatti mi hanno chiamato o scritto per dirmi che sono orgogliosi di me. È stata la parte più bella. Questo podio era inaspettato».

Si va ad Anterselva, qual è il tuo obiettivo per la tappa italiana?
«Fare un'ottima sprint e riuscire a qualificarmi per l’inseguimento in una buona posizione di classifica. Qui ad Anterselva non sono mai riuscito a qualificarmi per una gara a inseguimento e voglio fare venticinque minuti di sprint a tutta per partire il giorno successivo in una posizione di classifica privilegiata. Verranno alcuni miei amici, in più ci saranno anche mia madre, mia zia  e mia cugina. Tanti altri vorrebbero venire ma il venerdì non è facile esserci per chi lavora»

Giorgio Capodaglio

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