Biathlon | 21 gennaio 2018, 20:16

Dominik Windisch: "Sono arrabbiato con me stesso, era una grande occasione"

L'azzurro si è confermato in gran forma: "Alla vigilia avrei firmato per una top ten; la forma c'è e questa è la base, ma spero di aver imparato dalla gara di oggi, devo restare più tranquillo"

Foto di Debora Morzenti

Foto di Debora Morzenti

Ha disputato una mass start da protagonista, facendo sognare un podio ai tanti tifosi presenti. Purtroppo all’ultimo poligono Dominik Windisch ha commesso due errori e nell’ultimo giro un contatto con Svendsen gli è anche costato la rottura del bastoncino, proprio nel momento in cui Johannes Thingnes Boe ha allungato verso il sesto posto, lasciando a Windisch l’ottava piazza.

L’azzurro ha un po’ di amaro in bocca al termine della gara: «Purtroppo all’ultimo poligono ho buttato via un colpo, che mi è uscito proprio male. Sono arrabbiato con me stesso, in una situazione così dovevo sfruttare l’occasione. L’altro errore che ho commesso ci può anche stare, ma quello l’ho proprio buttato via. Due errori sono stati troppi».

Windisch ha comunque mostrato ancora una volta di essere in ottime condizioni fisiche. «In vista delle Olimpiadi è una buona notizia, la forma c’è. Questa è la base, poi mi auguro di aver imparato qualcosa dalla gara di oggi, devo stare più tranquillo in certi frangenti perché non devo avere fretta di sparare».

L’atleta dell’Esercito ha poi spiegato la sua tattica di gara: «Sentivo che il ritmo imposto da Fourcade fosse troppo alto per me, così ho preferito restare con Shipulin, che ha anch’egli una gran velocità sugli sci. All’ultimo giro, purtroppo, potevo ancora guadagnare posizioni, ma un contatto con Svendsen mi ha rotto il bastoncino e per un po’ sono stato costretto ad andare avanti solo con la spinta delle gambe. Peccato, perché proprio in quel momento ha attaccato Johannes Boe e io probabilmente avrei avuto la benzina necessaria per tenerlo. In qualunque caso alla vigilia della gara avrei firmato per un piazzamento tra i primi dieci, ma per come si era messa, mi dispiace».

J.M.

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