| 24 febbraio 2018, 09:11

Niskanen re della 50 km, doppio podio russo

Il finlandese, all’attacco già a oltre 30 km dal traguardo, stacca nel finale Bolshunov e regala al suo paese la prima medaglia d’oro a Pyeongchang. Sul podio anche Andrey Larkov

Niskanen re della 50 km, doppio podio russo

È di Iivo Niskanen l’ultimo titolo olimpico in palio sulle nevi di Pyeongchang. Il finlandese ha conquistato la 50 km a tecnica classica, dopo una gara che lo ha visto all’attacco già a più di 30 km dall’arrivo. L’argento è andato ad Alexander Bolshunov, che si è arreso soltanto a un chilometro dal traguardo. Sul podio anche un altro russo, Andrey Larkov. Nessuna medaglia per la Norvegia, che si è fermata al quinto posto di Martin Johnsrud Sundby, preceduto anche da Alex Harvey.

Niskanen, già in testa al gruppo a più riprese nelle battute iniziali, si è mosso con decisione al 18esimo chilometro. Soltanto Alexey Poltoranin ha avuto il coraggio di replicare, mentre Bolshunov, Sundby, Harvey, Dario Cologna, Niklas Dyrhaug e Hans Christer Holund hanno dato vita a un primo gruppo inseguitore. Il più atteso degli italiani, Francesco De Fabiani, è stato l’ultimo a perdere le code del drappello di Sundby, ed è stato relegato in un secondo plotoncino di inseguitori, in compagnia di Emil Iversen e Alexey Chervotkin. Nella fase centrale di gara, Niskanen e Poltoranin hanno lentamente incrementato il loro vantaggio fino a una ventina di secondi, quasi sempre con il finlandese a scandire l’andatura.

Già intorno a metà gara è arrivata la seconda svolta, quando Bolshunov si è lanciato da solo in caccia della coppia di testa. Pochi chilometri più tardi, la stessa coppia ha smesso di essere tale, con Poltoranin costretto a mollare il traino di Niskanen. Al 30esimo chilometro, il russo ha agganciato il kazako, per poi staccarlo quasi immediatamente. Più indietro, Harvey, Sundby e Holund si sbarazzavano intanto di Cologna e Dyrhaug, ma subivano nello stesso tempo la rimonta di Chervotkin e Larkov.

Bolshunov, partito all’attacco quando il suo ritardo da Niskanen era di 25’’, ha colmato gap dal finlandese al 35esimo chilometro, per poi prendere ben presto il comando della gara. Finché, a poco più di 8 km dal termine, all’ultima occasione utile, Niskanen ha deciso di cambiare gli sci. Operazione che gli è costata una decina di secondi e che è parsa poter lanciare la fuga decisiva di Bolshunov, parso più pimpante nei chilometri precedenti. Al contrario, il finlandese ha impiegato 2 km circa per riportarsi sull’avversario, dimostrando di avere ancora energie sufficienti a giocarsi l’oro malgrado i tanti chilometri in avanscoperta.

Bolshunov, sulla carta favorito in caso di arrivo allo sprint, ha continuato a scandire il ritmo fino a poco più di un chilometro dal traguardo, quando, in un tratto di discesa, Niskanen ha lanciato un’ulteriore offensiva. Favorito da materiali velocissimi, il grande protagonista della giornata ha messo in breve 4 secondi fra sé e il rivale, per poi creare il margine decisivo sull’ultima salita prima dell’ingresso nello stadio. Bolshunov non ha più avuto né le forze, né lo spazio per rimediare, e ha dovuto lasciare via libera al primo successo finlandese in queste Olimpiadi.

A consolare almeno in parte la Russia per l’oro sfumato in extremis ha provveduto Larkov, che sull’ultima asperità è riuscito a staccare i compagni di viaggio e a guadagnare la medaglia di bronzo. Sundby, ultimo a cedere, ha dovuto incassare negli ultimi metri anche il sorpasso di Harvey, quarto per un solo decimo.

La Norvegia raccoglie anche il sesto posto di Holund, che ha preceduto un Daniel Rickardsson capace, nei 16 km finali, di viaggiare al ritmo della coppia di testa e di recuperare dalla 21esima alla settima piazza. Ha saputo recuperare molte posizioni - dieci nell’ultimo terzo di gara - anche Martin Jaks, ottavo. Il ceco ha anticipato Dario Cologna ed Emil Iversen, scivolati invece sempre più lontani dai giochi per le medaglie con il passare dei metri. Stesso destino toccato a Chervotkin, alla fine dodicesimo alle spalle di Scott Patterson.

L’altro protagonista della prima parte di gara, Poltoranin, ha vissuto un calvario sportivo negli ultimi 8 km. Ancora terzo ai 41,7 km, con oltre un minuto di vantaggio sugli inseguitori, il kazako ha perso, da lì all’arrivo, 30 secondi al chilometro, ed è sprofondato fino alla 15esima posizione.

Subito dietro Poltoranin è arrivato Giandomenico Salvadori, il migliore degli italiani. 19esimo posto per Maicol Rastelli, molto generoso nei primi 15 km, che lo hanno visto spesso in testa. 21esimo Dietmar Nöckler, appena davanti a De Fabiani. Il valdostano, dopo avere tentato con coraggio di recitare un ruolo da protagonista, ha ceduto dieci posizioni e cinque minuti negli 8 km finali.

 

50 KM TC MASCHILE - CLASSIFICA FINALE

1. Iivo NISKANEN (FIN) 2:08:22.1

2. Alexander BOLSHUNOV (OAR) +18.7

3. Andrey LARKOV (OAR) +2:37.5

4. Alex HARVEY (CAN) +2:43.6

5. Martin Johnsrud SUNDBY (NOR) +2:43.7

6. Hans Christer HOLUND (NOR) +2:50.1

7. Daniel RICKARDSSON (SWE) +3:50.4

8. Martin JAKS (CZE) +4:10.5

9. Dario COLOGNA (SUI) +4:21.1

10. Emil IVERSEN (NOR) +4:36.9

Matteo Novarini

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