Biathlon | 28 febbraio 2018, 15:55

Mondiali Youth: Elvira Karin Oeberg trascina la Svezia alla vittoria nella staffetta, dominio russo al maschile

Con un’ultima frazione d’antologia, firmata da Elvira Karin Oeberg, la Svezia vince la staffetta femminile dei Mondiali Youth di biathlon davanti a Finlandia e Norvegia; al maschile una vittoria a dir poco schiacciante della Russia, chiudono il podio la Repubblica Ceca e nuovamente la Norvegia.

Credits: IBU

Credits: IBU

Dopo le staffette della categoria Junior andate in scena ieri ad Otapää, quest’oggi è stato il turno degli atleti Youth nel confrontarsi in questo format di gara. Dopo un primo rinvio delle competizioni di un paio d’ore, a causa del grande freddo che sta attanagliando l’Estonia in questi giorni, finalmente le ragazze hanno potuto prendere il via dando un saggio di grande spettacolo.

La grandissima protagonista di giornata è stata ancora una volta Elvira Karin Oeberg che, dopo aver conquistato la medaglia d’oro nella prova individuale, ha realizzato un’ultima frazione impeccabile che le ha permesso di vincere in volata il secondo alloro in altrettante competizioni nel giro di una cinquantina di ore.

Nella prima rotazione, che ha visto un’elevata selezione tra le atlete, ha preso il largo la finlandese Jenni Keranen che, dopo aver mancato un bersaglio a terra ed averci posto rimedio velocemente, si è ritrovata in compagnia soltanto della svedese Amanda Lundstroem e della norvegese Marthe Krakstad Johansen, entrambe pulite in piazzola nella prima sessione. In piedi, però, le carte in tavola sono cambiate, poiché la finnica ha trovato un poligono più pulito e soprattutto più rapido delle avversarie ed ha così potuto prendere il largo, andando ad effettuare il passaggio di testimone con 23’’ di vantaggio sulla Norvegia e 38’’ sulla Svezia. L’unica altra squadra ad aver cambiato sotto al minuto di ritardo è stata la Repubblica ceca, rappresentata da Petra Sucha (0+4), mentre la russa Mariia Kretova e la tedesca Lena Hanses hanno accusato già un elevato ritardo a causa dei numerosi giri nell’infausto anello, rispettivamente due e tre.

Se nella prima frazione della competizione c’è stata grande selezione, in quella centrale invece c’è stato un vero e proprio rimescolamento dei valori in campo, anche se bene o male le tre squadre di testa sono rimaste in auge: dopo aver preso il testimone dalla sorella, Kaisa Keranen ha cominciato ad imprimere il proprio passo perdendo da tutte le dirette avversarie tranne che dalla svedese Ella Halvarsson. Quantomeno questa tattica ha premiato la finlandese al primo poligono perché, utilizzando due ricariche, è riuscita a distanziare nuovamente la norvegese Sigrid Bredde Vig e la ceca Karolina Dusilova, entrambe costrette a percorrere una volta il giro di penalità. La svedese invece, con lo zero, ha guadagnato qualche prezioso secondo portandosi in seconda posizione parziale. Keranen si è così presentata alla propria sessione di tiro in piedi con buon margine su tutte le altre squadre, ma l’inesperienza le ha giocato un brutto scherzo: infatti nemmeno con le ricariche è riuscita a coprire una figura, andando successivamente a percorrere l’infausto anello che ha riaperto tutti i giochi per il successo poiché ha visto il ricongiungimento tra la finnica e Vig, autrice di un fondamentale 5 su 5.

Nell’ultimo giro dell’ultima frazione la più piccola di casa Keranen è riuscita a tenere il ritmo della norvegese, andando a dare il cambio a Heidi Nikkinen pochi istanti dopo la scandinava. In quest’occasione Oeberg ha preso il testimone dalla compagna di squadra in 5^ piazza a 55’’ dalla testa, preceduta anche da Polonia e Slovenia, grandi protagonista della parte centrale della competizione. Le tre atlete di vertice nordiche si sono presentate al poligono prono avendo incrementato su tutte le avversarie, con la svedese che a sua volta aveva guadagnato sul duo di testa: tutte e tre hanno trovato un ottimo zero che le ha viste prendere il largo sulle rivali e candidarsi alla zona medaglie. L’ultima sessione di tiro ha livellato i gap che separavano le tre leader: sia Nikkinen che la norvegese Juni Arnekleiv, infatti, hanno dovuto scontare un giro supplementare, mentre Oeberg con un 5 su 5 eccezionale si è riportata davanti. Nell’ultima tornata la ragazza norge ha alzato bandiera bianca per il successo dalle primissime battute, mentre Svezia e  Finlandia si sono giocate l’oro fin sulla linea del traguardo. Alla fine è stata Oeberg ad averla spuntata al fotofinish su Nikkinen (visibile nella foto in testa all'articolo), mentre Arnekleiv ha completato una passerella che l’ha portata alla conquista della medaglia di bronzo.

Al quarto posto si è classificata la Russia - terzetto molto forte sugli sci stretti quanto disastroso al poligono, in cui ha accumulato ben 5 penalità – seguito dalla Repubblica Ceca (1+11) e dalla Germania, con quest’ultima vale lo stesso discorso fatto per le russe poiché hanno percorso per tre volte l’infausto anello.

L’Italia non ha brillato granché: la squadra formata da Martina Vigna, Beatrice Trabucchi e Sara Cesco Fabbro ha chiuso al 14° posto distante più di 5 minuti dal duo Svezia-Finlandia. La migliore delle tre, come nell’individuale, è stata la valdostana (0+4) che ha commesso gli stessi errori della cuneese, mentre la sappadina è stata più imprecisa al tiro, avendo accumulato tre penalità.

OTEPÄÄ – STAFFETTA YOUTH FEMMINILE

1. SVEZIA (Lundstroem A., Halvarsson E., Oeberg E. K.) [0+6] 1°03’19’’8
2. FINLANDIA (Keranen J., Keranen K., Nikkinen H.) [2+10] a 0’’0
3. NORVEGIA (Johansen M. K., Vig S. B., Arnekleiv J.) [2+8] a 37’’0
4. RUSSIA (Kretova M., Goreeva A., Shevchenko A.) [5+13] a 1’09’’7
5. REPUBBLICA CECA (Sucha P., Dusilova K., Vobornikova T.) [1+11] a 1’51’’5
6. GERMANIA (Hanses L., Hermann H. M., Pfnuer F.) [3+14] a 2’03’’5

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Il grande spettacolo andato in scena nella prova femminile è decisamente mancato al maschile: infatti, già al termine della prima frazione di tre, il risultato è parso già scritto, con i distacchi tra le squadre di vertice che sono andati via via aumentando con il procedere della competizione. La grande favorita della vigilia, dati i risultati della gara individuale, era la Russia che puntualmente non ha dato spazio alle rivali, vincendo a dir poco per dispersione.

Nella prima e decisiva rotazione c’è stata una tornata di gruppo ad inaugurare la staffetta, come è solito che avvenga: già al primo poligono, però, è cominciata una selezione importante ad opera di Denis Tashtimerov. Il russo è stato protagonista di una sessione eccezionale poiché ha trovato lo zero in tempi celeri, mentre tutti gli avversari sono risultati complessivamente più imprecisi e lenti. La Russia ha così potuto già vantare 15’’ di vantaggio sulla Finlandia, unica altra squadra con il 5 su 5 iniziale, ed una trentina su tutte le altre nazioni, tra cui l’Italia. Nel giro centrale Tashtimerov ha continuato a guadagnare su tutti, presentandosi al poligono in piedi con 41’’ di margine sul più diretto inseguitore: nonostante l’utilizzo di un paio di ricariche il russo ha continuato a guadagnare sui rivali, sempre grazie all’ottimo range time. Al primo cambio la Russia ha così potuto beneficiare di 1’03’’ di margine sulla Repubblica Ceca, 1’28’’ sulla Romania, 1’30’’ sulla Norvegia ed 1’44’’ sull’Italia.

A parte l’ovvia precipitazione romena in classifica, le altre posizioni sono state immutate fino all’epilogo della gara: con Andrei Viukhin (2+6) e Mikhail Pervushin (0+0) nelle ultime frazioni, la Russia è andata a vincere la medaglia d’oro con 2’30’’ di margine sulla Repubblica Ceca (Vitezslav Hornig, Tomas Mikyska e Mikulas Karlik) ed oltre 3 minuti sulla Norvegia (Eirik Gerhardsen, Martin Alfheim e Filip Andersen).

Dopo un lungo tira e molla con gli scandinavi, gli azzurri si sono accomodati alla 4^ piazza: i potenziali sogni di gloria sono stati spenti dopo l’ultimo poligono a terra, quando Tommaso Giacomel ha dovuto percorrere il primo ed unico giro nell’infausto anello di giornata. In ogni caso resta la prova positiva degli azzurri, di cui il migliore, a conti fatti, è stato proprio il trentino, ma poco da meno sono stati i valdostani Kevin Gontel e Didier Bionaz.

OTEPÄÄ – STAFFETTA YOUTH MASCHILE

1. RUSSIA (Tashtimerov D., Viukhin A., Pervushin M.) [2+8] 1°04’51’’1
2. REPUBBLICA CECA (Hornig V., Mikyska T., Karlik M.) [0+7] a 2’30’’0
3. NORVEGIA (Gerhardsen E., Alfheim M., Andersen F.) [2+11] a 3’04’’5
4. ITALIA (Gontel K., Bionaz D., Giacomel T.) [1+12] a 3’42’’8
5. SLOVENIA (Vidmar A., Planko L., Cisar A.) [3+11] a 5’02’’0
6. FINLANDIA (Panttila S., Joronen S., Invenius O.) [1+13] a 5’11’’3

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Michele Dardanelli

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