Sci di fondo | 01 ottobre 2018, 12:49

Olimpiadi Invernali 2026, Chiara Appendino non ci sta: "Una scelta incomprensibile"

La Sindaca di Torino: "Milano e Cortina non hanno gli impianti, a differenza delle nostre valli; il Coni si assuma le responsabilità di spiegare al paese e di votare anche sul nostro dossier"

Foto da www.torinoggi.it

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L’ufficialità della candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi Invernali del 2026 e della conseguente esclusione di Torino non è andata già a Chiara Appendino, che ha contestato la decisione del Coni. La Sindaca della città della Mole, infatti, ha apertamente criticato la scelta di Milano e Cortina, puntando il dito sugli impianti che, secondo quanto da lei affermato, le due città non avrebbero provocando così un maggior impatto ambientale ed economico rispetto al capoluogo piemontese.

«La candidatura di Milano e Cortina è per noi incomprensibile – ha affermato duramente la Appendino – perché si andrà a edificare in una zona dove non ci sono gli impianti. Torino era la soluzione meno costosa. Credo che chi si assume questa responsabilità debba spiegarlo al paese. Dovrà dire perché si porta avanti una candidatura che prevede di costruire ex novo, quando da un’altra parte si poteva fare senza costruire nulla, quindi con nessun impatto ambientale e minore spesa. Il nostro era l’unico modello sostenibile, perché il CIO chiedeva di utilizzare la “legacy”, riutilizzare gli impianti. Non mi risulta che Milano e Cortina abbiamo gli impianti, Torino nelle sue valli li ha. Chiederemo sicuramente conto di questa scelta. Noi abbiamo combattuto fino alla fine per organizzare un’Olimpiade che fosse sostenibile, basandosi sul riutilizzo degli impianti. Io ho messo anche le mie dimissioni sul piatto per portare avanti questa candidatura – ha proseguito la Sindaca di Torinoci ho creduto fino in fondo. Ribadisco, non ho ancora visto un’analisi costi – benefici su questa soluzione che si sta portando avanti, e ripeto che Torino con le sue valli è sempre disponibile con una candidatura che stia in piedi, cioè la sua. Chiedo davvero conto come città, che ci venga detto e dimostrato come questa candidatura possa stare in piedi senza risorse economiche e con costi maggiori rispetto alla nostra. Se controproporre al Coni la candidatura di Torino? Io ho chiesto più volte che il Coni mettesse in votazione la candidatura di Torino – ha concluso Chiara Appendino –  se esiste Milano-Cortina c’è anche Torino, che il Coni voti quindi anche sul dossier di Torino».

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G.C.

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