Combinata | 26 ottobre 2018, 12:15

Combinata, Alessandro Pittin: "Devo trovare maggiore continuità"

L'atleta friulano ha vinto il titolo italiano a Predazzo ma chiede di più a sé stesso: "Devo migliorare nel salto per partire con i migliori ma sono soddisfatto del lavoro svolto in estate"

Combinata, Alessandro Pittin: "Devo trovare maggiore continuità"

Lo scorso weekend si è imposto piuttosto nettamente a Predazzo nella gara valida per il Campionato Italiano estivo di combinata nordica. Al termine della gara Alessandro Pittin ha parlato a Fondoitalia, non nascondendo però di non essere completamente soddisfatto della sua prestazione. L’atleta friulano ha obiettivi importanti in vista della prossima stagione, dei quali abbiamo parlato nella seguente intervista.

Ciao Alessandro. Partiamo dalla gara del campionato italiano: quali sono le tue impressioni dopo la vittoria?

«Senz’altro fa piacere aver ottenuto un’altra vittoria ai Campionati Italiani, quindi da questo punto di vista possiamo dire che è andata bene. Però non sono soddisfatto della mia prestazione, perché sento di non aver fatto quello che è nelle mie corde né sul salto né sul fondo. Diciamo che nel corso della stagione, una prestazione come quella nel Campionato Italiano non mi permetterebbe di entrare tra i primi trenta in Coppa del Mondo. Sono però consapevole che il lavoro fatto durante l’estate è stato buono, ho fatto degli ottimi salti, ma c’è ancora tanto da fare in poco tempo, visto che l’inizio della stagione è alle porte. Dobbiamo sfruttare tutti gli allenamenti al massimo ma non siamo lontani e dobbiamo lavorare consci che siamo sulla strada giusta. Dovrò però essere più continuo nel corso della stagione, quando non potrò permettermi gare come questa».

Quali sono i tuoi obiettivi in vista della stagione invernale? Hai nel mirino qualche tappa in particolare?
«Come ho detto in precedenza, il mio obiettivo è avere maggiore continuità, quindi non ho una tappa in particolare nel mirino. Voglio partire subito bene, come ho fatto già lo scorso anno quando ho ottenuto dei buoni risultati fino alla pausa natalizia. Dopo la ripresa, però, a differenza di quanto accaduto nella passata stagione, voglio proseguire sullo stesso livello. Se lo scorso anno avessi confermato i risultati della prima metà di stagione anche nella seconda parte, il mio giudizio finale sarebbe stato molto diverso. Cerchiamo, quindi, di essere più continui e mantenere la forma per tutto l’anno, anche perché l’appuntamento con i Mondiali sarà quasi a fine stagione. Sarà un anno molto lungo e sono anche curioso di vedere a che punto saranno i nostri avversari».

Nella stagione che sta per iniziare tornerà anche il Nordic Triple a Chaux-Neuve, dove qualche anno fa ti togliesti delle belle soddisfazioni.
«Nell’ultima occasione in cui abbiamo fatto tre gare lì non è andata così male per me (ride, ndr), ho ottenuto le mie uniche tre vittorie in Coppa del Mondo. Nelle ultime stagioni non è andata benissimo su quel trampolino, non mi sono trovato così bene. Speriamo di ritrovare il feeling giusto proprio quest’anno, perché nel Nordic Triple il salto è molto importante, visto che la prima gara è di cinque chilometri e non puoi recuperare il distacco accumulato. Nell’ultima gara abbiamo 15km ma ben due salti, quindi se il distacco è ampio, diventa difficile rientrare. Sulla carta quello francese è un trampolino grande ma i distacchi solitamente sono ridotti, quindi questo potrebbe essere per noi un vantaggio».  

Quanto ti manca per tornare il Pittin di qualche anno fa?
«Non so quanto manchi. Rispetto al 2012, però, c’è la Germania che ha uno squadrone, mentre sono migliorati tanto sul salto anche norvegesi, finlandesi e giapponesi. Diventa sempre più difficile, perché il salto la fa da padrone e se non si parte lì davanti è molto dura. Inoltre gli atleti che partono tra i primi dieci, sono anche quelli che fanno registrare tra i tempi migliori sugli sci stretti. Se non sei con loro al via della gara a inseguimento oppure al massimo a trenta o quaranta secondi di distacco, è dura rientrare, al massimo puoi sperare che facciano una gara tattica e a ritmi lenti. Per questo motivo stiamo lavorando tanto sul salto, vogliamo riportarci sotto. Allo stesso tempo, però, dobbiamo fare attenzione a non trascurare troppo il fondo, altrimenti creiamo un altro problema. Già in estate ho visto che sugli skiroll ho avuto degli alti e bassi, questo non fa bene. Voglio giocarmela alla pari con gli altri».  

Michele Dardanelli

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