Salto - 27 ottobre 2018, 17:15

Salto, Alex Insam: "Le maggiori aspettative non sono un problema"

Il saltatore gardenese a Fondoitalia: "Punto a entrare tra i migliori trenta saltatori della Coppa del Mondo; io volatore? Trampolini di volo o piccoli per me cambia poco"

Salto, Alex Insam: "Le maggiori aspettative non sono un problema"

La scorsa settimana, a Predazzo, ha vinto il titolo italiano di salto chiudendo la gara davanti a Davide Bresadola. Alex Insam si è confermato un saltatore in grande crescita, probabilmente l’atleta di punta della nazionale italiana in questo momento. Con lui abbiamo parlato del successo ottenuto in Trentino e delle sue aspettative in vista della prossima stagione.

Ciao Alex. A Predazzo ti sei imposto su Davide Bresadola. Soddisfatto?
«Sono contento per il risultato ma non completamente soddisfatto perché i due salti non sono stati di alta qualità».

Quest’anno affrontavi la gara come atleta da battere. Come vivi le maggiori aspettative che ci sono nei tuoi confronti?
«Già durante l’estate ho visto che le aspettative nei miei confronti erano più alte ma sono riuscito a concentrarmi soltanto su me stesso e su quello che dovevo fare, ottenendo dei risultati positivi. Penso di poter continuare su questa strada anche durante l’inverno».  

Avete cambiato qualcosa nella preparazione rispetto al passato?
«Essendoci state le elezioni federali, quest’anno abbiamo iniziato la preparazione con un po’ di ritardo rispetto agli altri anni. Abbiamo però recuperato il tempo perso, lavorando molto bene e senza cambiare molto».

Quali sono i tuoi obiettivi in vista della prossima stagione?
«Entrare tra i migliori trenta saltatori della Coppa del Mondo. Poi, ovviamente, ci sono i Mondiali di Seefeld, che rappresentano il grande obiettivo di tutti».

Sei il primatista italiano di volo; ti senti più un “volatore”?
«Forse per quelle che sono le mie caratteristiche, sui trampolini di volo le cose mi riescono con maggiore facilità. Ma, se devo dire la verità, non noto tutta questa differenza, alla fine anche sui trampolini piccoli il salto resta sempre quello».

Michele Dardanelli

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