Salto | 17 novembre 2018, 19:25

La Polonia vince il Team Event di Wisla trascinata da Kamil Stoch

Cresciuti nel rendimento in poco meno di 24 ore, i polacchi si sono imposti meritatamente nella prova a squadre dell’opening di Wisla seppur con un finale al cardiopalma. Hanno completato il podio la Germania e l’Austria, a mangiarsi le mani invece il Giappone.

La Polonia vince il Team Event di Wisla trascinata da Kamil Stoch

Si è chiuso il cerchio. La generazione d’oro della Polonia del salto speciale ha completato il back-to-back di successi nei team event su neve disputati difronte al pubblico di casa. Quest’oggi a Wisla i polacchi si sono imposti convincendo nella prova a squadre in programma nell’overture della quarantesima edizione della Coppa del Mondo, bissando il successo in terra natia conquistato nella passata stagione a Zakopane.

Rispetto alla giornata di ieri, quando erano parsi generalmente un tantino indietro di condizione, gli uomini allenati da Stefan Horngacher hanno fatto un netto passo avanti nelle prestazioni messe in mostra, seppur la vittoria sia stata conquistata soltanto in extremis: infatti, dopo aver condotto da leader l’intera competizione, nella terza rotazione della seconda serie i polacchi si sono visti scavalcare nel punteggio dalla Germania in quanto Dawid Kubacki è stato oltremodo sfortunato con la bufera di vento alle spalle trovata in quel momento, atterrando a soli 114.5 metri.

Tutto, però, non è andato perduto. L’eroe del giorno, al secolo Kamil Stoch, è riuscito a sopravanzare i tedeschi proprio nell’ultima rotazione grazie al miglior salto di giornata terminato a 129 metri con telemark – fatto notevole visti i ripetuti problemi degli atleti nell’effettuare questo fondamentale, alcuni addirittura finiti a terra rovinosamente.

Come potrebbe sembrare (ma non è!) il successo della Polonia non è stato figlio soltanto delle performance da urlo del dominatore della passata stagione, ma è stato meritato anche grazie agli altri membri del quartetto, sfortuna permettendo. Certo, Stoch è stato il miglior saltatore di giornata in assoluto punteggi alla mano, ma poco di meno ha fatto il coetaneo Piotr Zyla – terzo punteggio individuale – ed anche Jakub Wolny ha compiuto il proprio lavoro egregiamente. Rimane soltanto un po’ di amaro in bocca a Kubacki, fino a ieri il polacco più in palla, che è stato l’unico della propria squadra a non aver fatto registrare le migliori performance nelle relative rotazioni.

Dopo aver assaporato un’insperata vittoria proprio sul più bello, la Germania si è accomodata alla piazza d’onore ad 11.1 punti dalla Polonia: l’MVP tra gli uomini scelti da Werner Schuster è stato ampiamente Stephan Leyhe, l’unico in grado di spezzare il dominio dei trentunenni padroni di casa avendo fatto segnare il secondo punteggio assoluto ed il solo ad essersi imposto nelle proprie rotazioni ad eccezione  dei polacchi.

Il resto del team teutonico, invece, si è espresso in linea con la forma del momento, senza riuscire a reggere l’innalzamento dell’asticella imposto dai vincitori odierni: Karl Geiger, Markus Eisenbichler e Richard Freitag hanno perso chi più e chi meno i rispettivi confronti con Zyla, Wolny e Stoch, tuttavia il risultato odierno non è certo da scartare essendo soltanto a metà novembre e soprattutto col fatto che la seconda moneta non è quasi mai stata in discussione.

Il terzo gradino del podio è stato occupato dall’Austria, distante oltre 50 lunghezze dai vincitori: è difficile identificare un vero trascinatore tra i rappresentanti della bandiera Rot-Weiß-Rot, tutti espressisi sul medesimo livello anche se con differenti caratteristiche. Ottimi segnali sono trapelati dalle prestazioni di coloro che erano seconde linee fino a poco tempo fa, ovvero Clemens Aigner e Daniel Huber; in crescita è parso anche Michael Hayboeck, mentre Stefan Kraft non ha confermato le voci che lo vedevano come l’uomo più in forma del team, ma attenzione che ad inizio stagione i valori in campo sono oltremodo mutevoli, polacchi docet.

Il compito di chiudere nella top three per il quartetto selezionato da Andreas Felder è stato più semplice  del previsto in quanto i rivali per il podio si sono tirati fuori dalla contesa per diversi motivi.

Il Giappone ha confermato la buona forma del momento che lo vedeva nel novero dei team candidati al podio, se non che ha dovuto fare i conti con ben due cadute. La prima è stata patita da Ryoyu Kobayashi al termine di uno dei salti migliori della prima manche, mentre della seconda è stato vittima Taku Takeuchi che si stava riscattando per una prima prestazione deficitaria, ma nemmeno la seconda evidentemente ha portato punti pesanti alla causa nipponica. Hanno quindi da recriminare gli altri due membri del quartetto giapponese Junshiro Kobayashi e Daiki Ito, solidi nelle loro performance.

Chi parte attardata in questa annata è di certo la Norvegia: flagellata  dai più disparati problemi nella off-season, la superpotenza scandinava ha cominciato la stagione su neve con uno zero alla voce punti della Nations Cup – dominata l’anno scorso – a causa principalmente della squalifica per tuta irregolare di Robert Johansson al termine del proprio salto nella prima serie. In ogni caso va detto che difficilmente il quartetto formato da Daniel Andre Tande, Johann Andre Forfang, Robert Johansson ed Anders Fannemel avrebbe potuto lottare per il podio, ma sicuramente avrebbe fatto meglio del decimo posto finale senza l’intoppo capitato al ventottenne di Lillehammer. Il dato più eclatante per i norvegesi è stata l’interruzione della serie di 12 top three consecutive nei team event.

Il resto della competizione ha regalato molti meno spunti di interesse, anche se alcune squadre sono uscite da questa competizione trionfanti quasi quanto quella polacca: la Svizzera (Andreas Schuler, Gregor Deschwanden, Simon Ammann e Killian Peier) ha colto un quinto posto da leccarsi i baffi grazie ad un incredibile solidità di squadra, precedendo la Russia (Mikhail Nazarov, Denis Kornilov, Dimitri Vassiliev e Evgeniy Klimov) trascinata dall’uomo del momento Klimov, seppur si sia dovuto accontentare di non essere tra i migliori tre di giornata.

Notte fonda in casa Slovenia: il quartetto sperimentale formato da Bor Pavlovcic, Tomaz Naglic, Anze Lanisek e Timi Zajc non è andato oltre un mesto settimo posto appena davanti alla Repubblica Ceca (Viktor Polasek, Cestmir Kozisek, Lukas Hlava e Roman Koudelka), a sua volta rimandata nel giudizio odierno.

Dopo due giorni di salti dal valore tutto da verificare, domani finalmente si comincerà a fare sul serio: a partire dalle ore 15.00 scatterà la prima competizione individuale del settore maschile del salto con gli sci della stagione 2018-19. Di chi sarà il primo urrà?

TEAM EVENT – WISLA HS 134

1. POLONIA (Zyla P., Wolny J., Kubacki D., Stoch K.) 1026.6
2. GERMANIA (Geiger K., Eisenbichler M., Leyhe S., Freitag R.) 1015.5
3. AUSTRIA (Aigner C., Hayboeck M., Huber D., Kraft S.) 972.0
4. GIAPPONE (Kobayashi J., Takeuchi T., Ito D., Kobayashi R.) 916.5
5. SVIZZERA (Schuler A., Deschwanden G., Ammann S., Peier K.) 861.6
6. RUSSIA (Nazarov M., Kornilov D., Vassiliev D., Klimov E.) 949.5

Clicca qui per i risultati completi.

Michele Dardanelli

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