Biathlon | 12 dicembre 2018, 18:00

Biathlon - Fabrizio Curtaz: "Sono soddisfatto, è sempre difficile partire bene"

Il direttore tecnico del biathlon italiano ha fatto il punto della situazione dopo la prima tappa di Coppa del Mondo e parlato dei giovani che gareggeranno in IBU Cup

Biathlon - Fabrizio Curtaz: "Sono soddisfatto, è sempre difficile partire bene"

Dopo le soddisfazioni di Pokljuka, dove l’Italia ha raccolto ben tre podi e il pettorale giallo di Dorothea Wierer, si torna oggi in gara sia in Coppa del Mondo sia in IBU Cup dove farà il suo esordio la nazionale italiana dopo aver saltato la tappa di Idre. Di questo abbiamo parlato con Fabrizio Curtaz, direttore tecnico del biathlon italiano, che abbiamo contattato mentre raggiungeva la squadra ad Hochfilzen.

Buon pomeriggio Curtaz. Qual è il suo giudizio sulla partenza della nazionale azzurra in quel di Pokljuka?
«Sono sicuramente soddisfatto di come abbiamo iniziato, perché è sempre difficile partire bene, soprattutto quando si cambiano diversi elementi dello staff sia tra gli allenatori sia tra i fisioterapisti. Non pensavo che avremmo ottenuto risultati tanto positivi, il fatto di esserci riusciti vuol dire che il gruppo c’è e la squadra è bella coesa. I risultati, poi, non solo sono stati positivi per chi è salito sul podio o ci è arrivato vicino, ma anche per gli altri che hanno conquistato dei punti in delle gare piuttosto difficili».

In effetti anche gli altri hanno fatto una bella impressione come, per esempio, Bormolini e Chenal.
«Io penso che Bormolini avesse nelle corde anche qualcosa in più rispetto a quanto ha raccolto, perché in allenamento fa difficilmente gli errorini che ha commesso in gara. Guardandolo in allenamento e in queste gare, credo che forse il bello per lui deve ancora arrivare, perché gli ho visto fare un bel salto in avanti. Chenal ha fatto veramente bene e siamo contenti per lui, perché era difficile raggiungere già la zona punti. Loro due hanno proprio fatto un bel inizio stagione che dà loro e agli altri componenti della squadra il necessario coraggio per proseguire su questa strada. In questo sport la testa fa la sua parte e spero continuino così».

Tra i quattro elite abbiamo visto una fantastica Doro, una solida Vittozzi, un Hofer a cui manca poco per essere lì davanti e un Windisch in crescita.
«Per quanto riguarda Hofer, c’è solo stata qualche sfumatura che non gli ha consentito di raggiungere i risultati che avrebbe potuto ottenere per il suo attuale livello. Per quanto riguarda Dorothea e Lisa, sono due atlete di altissima qualità che sono ripartite da un livello forse anche più alto rispetto a quello con cui avevano chiuso la passata stagione. Quando è così, significa che si è lavorato molto bene. Per tutto il periodo di preparazione si sono stimolate a vicenda e questo ha fatto bene a entrambe. Windisch al momento è leggermente più indietro rispetto agli altri tre, perché è stato costretto a saltare qualche allenamento all’inizio della preparazione. La sua condizione sta però migliorando giorno dopo giorno e anche lui arriverà ad alto livello nel corso della stagione».

In Val Ridanna è in programma l’IBU Cup. A proposito di questo volevo chiederle un commento su chi le contesta il fatto di non aver portato azzurri a Idre e allo stesso tempo di non aver utilizzato tutti i pettorali in Coppa del Mondo, mentre una giovane come Davidova è già salita sul podio.
«Intanto, da una parte è un bene che arrivino queste critiche, significa che in giro si parla di biathlon. Queste discussioni ci stanno, perché chi guarda dall’esterno può vederla diversamente e tirare le proprie conclusioni. Noi però guardiamo gli atleti quotidianamente, conosciamo il livello dei nostri ragazzi, sappiamo se sono pronti oppure no e cosa gli serva per fare quel passo in avanti. Abbiamo tanti buoni ’97, un bel gruppo che sta crescendo bene e per fortuna potrà gareggiare ancora un anno tra gli junior. Storicamente fatichiamo sempre molto nel passaggio di categoria e dobbiamo quindi sfruttare questo vantaggio. Davidova ha fatto bene queste gare, è una tiratrice e ha conquistato un bellissimo podio. Io penso però ai nostri giovani, che non devono guardare gli altri e fare il proprio percorso. L’IBU Cup, comunque, ha un ottimo livello e spero che la nostra squadra possa fare bene. Per quanto riguarda la mancata partecipazione a Idre, abbiamo avuto dei buoni motivi tecnici per non andare. Ritengo che non bisogna partecipare tanto per farlo, ma prepararsi bene, fare diverse valutazioni sulla stagione che è lunga e sugli stimoli da dare ai ragazzi. Facciamo delle scelte con coscienza, poi soltanto i fatti ci diranno se avremo ragione»

Giorgio Capodaglio

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