Biathlon | 16 dicembre 2018, 14:21

Biathlon - Staffetta femminile vincente: le parole delle quattro azzurre all'IBU

Le dichiarazioni di Lisa Vittozzi, Alexia Runggaldier, Dorothea Wierer e Federica Sanfilippo nella conferenza stampa post gara

Biathlon - Staffetta femminile vincente: le parole delle quattro azzurre all'IBU

Dopo tre anni l’Italia è tornata sul luogo del delitto, vincendo la staffetta di Hochfilzen. Rispetto alla vittoria di allora, quando le azzurre si imposero in volata sulla Germania, è cambiata soltanto una frazionista, con Alexia Runggaldier a prendere il posto che fu di Karin Oberhofer sempre in seconda frazione, mentre Dorothea Wierer e Federica Sanfilippo hanno invertito le rispettive posizioni.

Al lancio, come sempre, Lisa Vittozzi, che ha parlato nella conferenza stampa dell’IBU delle sue sensazioni in prima frazione: «Mi sento molto bene al lancio, ho sempre fatto questo e non sentendo molta pressione, riesco a restare più concentrata sulla gara».
Primo successo in una staffetta per Alexia Runggaldier: «È bello far parte di questa squadra vincente, sono felice di essere qui sul podio con loro».

Ha preso quindi la parola Dorothea Wierer, autrice di una rimonta pazzesca, avendo preso il testimone a più di un minuto dalla testa e chiuso la frazione al primo posto con un buon margine. «Ho tanta fiducia in questo periodo, anche oggi mi sentivo bene sugli sci ed ero consapevole del fatto che se avessi avuto un tiro perfetto, avremmo poi potuto ritrovarci in una buona posizione. Sicuramente quando sono partita dovevo recuperare le avversarie, tanto che quando sono arrivata al poligono loro erano già lì. A quel punto ho attaccato ed è andata bene».

Infine una bravissima Sanfilippo, solidissima in ultima frazione e capace di respingere l’attacco di una Öberg in grandissima giornata: «Onestamente ero molto nervosa quando Doro mi ha dato il cambio in prima posizione. Ho provato soltanto a fare il mio lavoro e sono veramente felice della mia prestazione al tiro, non avendo utilizzato nemmeno una ricarica»

Giorgio Capodaglio

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