Combinata | 17 dicembre 2018, 18:05

Combinata Nordica - Veronica Gianmoena: "Ho tanto voluto questo podio"

La trentina dopo il terzo posto in Continental Cup, primo storico podio italiano al femminile in questa competizione: "Obiettivi? Voglio solo focalizzarmi sulla prestazione e raccogliere ciò che verrà"

Combinata Nordica - Veronica Gianmoena: "Ho tanto voluto questo podio"

Nella seconda gara di Steamboat Ski and Resort, in Colorado, valida per la Continental Cup femminile, Veronica Gianmoena ha ottenuto un risultato storico, regalando all’Italia il suo primo podio di Continental Cup in questa specialità. Un risultato arrivato grazie al suo terzo posto, figlio di un ottimo salto e una buona prestazione nella 5km di fondo. La trentina, dell’US Lavazé Varena, aveva fin qui collezionato soltanto quarti e quinti posti. Negli USA, però, si è tolta questa prima grande soddisfazione, della quale abbiamo parlato nell’intervista che segue.

Ciao Veronica, cosa hai provato nel salire per la prima volta sul podio?
«Ho avuto delle emozioni indescrivibili, perché ho tanto voluto questo podio dopo aver collezionato tanti quarti e quinti posti. Mi sentivo bene, sapevo di potercela fare e in gara avevo dei materiali fantastici».

Nella gara del venerdì hai chiuso in testa nel segmento di salto, mentre il giorno successivo eri in seconda piazza; ti senti cresciuta nel salto?
«Si e non me l’aspettavo perché sapevo di aver lavorato bene ma avevo speso molto tempo ad allenarmi soprattutto sul fondo. Ho saltato veramente bene tanto che inizialmente nemmeno avevo capito di essere in testa, essendo andata subito a fare i controlli. Poi Lukas e Aaron mi sono venuti incontro dicendomi che ero prima e quasi non ci credevo. Sono rimasta spiazzata ma in modo piacevole ovviamente (ride, ndr)».  

Nella gara di sabato sei riuscita a costruirti un bel margine di vantaggio proprio sul trampolino.
«Si e sul trampolino piccolo era un po’ un’incognita. Ora andremo a Park City, dove il trampolino sarà più grande e ovviamente il salto farà maggiormente la differenza. Mi dispiace soltanto che sabato sia stata penalizzata dalla compensazione per il vento».

Tara Geraghty-Moats è stata imbattibile come da pronostico.
«Si, anche se nel salto è meno pericolosa rispetto a quanto si immaginasse alla vigilia. Sugli sci stretti, però, ci sa fare, è di un’altra categoria. Quando mi ha passata, nemmeno ho provato a seguirla, andava così veloce che mi avrebbe fatto scoppiare (ride, ndr)».

Ha destato una buona impressione anche la giovane norvegese Gyda Westvold Hansen.
«Già lo scorso anno aveva fatto vedere delle buone cose, soprattutto sugli sci stretti. Ora è cresciuta anche nel salto, diventando una combinatista completa come Tara».

Con quali obiettivi vai a Park City?
«Vado serena e tranquilla, decisa a raccogliere soltanto tutto ciò che arriverà di positivo. Non voglio pormi alcun obiettivo quanto a risultati, ma punto solamente a dare il massimo e fare ciò che meglio mi riesce. Sarebbe un piacere se riuscissi a salire nuovamente sul podio ma al momento preferisco focalizzarmi solo sulla prestazione. Se riuscirò a restare concentrata su quello che devo fare, presentandomi in gara con la giusta serenità, il resto verrà da sé»

Giorgio Capodaglio

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