Combinata | 19 dicembre 2018, 23:00

Continental Cup – Lukas Runggaldier vince la prima gundersen di Park City; tra le donne successo per Tara Geraghty-Moats

Giornata da incorniciare per Lukas Runggaldier: l’altoatesino, con buona destrezza nel finale, ha conquistato la vittoria nella prima gara di Continental Cup a Park City. Nella prova femminile ancora un successo per Tara Geraghty-Moats.

Continental Cup – Lukas Runggaldier vince la prima gundersen di Park City; tra le donne successo per Tara Geraghty-Moats

Nella giornata odierna a Park City, la località che ospitò le gare valevoli per i Giochi Olimpici di Salt Lake City 2002, nonché i campionati mondiali juniores 2016, il forte vento ha impedito la realizzazione di tutti i salti delle competizioni della combinata nordica, dunque nel fondo gli atleti sono scattati in base ai risultati del Provisional Competition Round tenutosi martedì nella nottata italiana.

In quell’occasione il migliore del lotto a livello maschile è stato ancora una volta Ryota Yamamoto - come avvenuto anche in entrambe le prove tenutesi il week end scorso a Steamboat Springs – grazie ad una prestazione da 91 metri con un metro di vento alle spalle. Il ventunenne nipponico, tuttavia, ha avuto da recriminare in quanto il suo staff tecnico ha optato per farlo saltare da due stanghe più in basso rispetto a tutti gli altri concorrenti, ma non è riuscito ad incassare il bunus per il gate inferiore in quanto non è risultato nel 95% dell’Hill Size.

Dunque i più immediati contendenti del giapponese hanno limitato i danni egregiamente: il secondo punteggio è strato realizzato da Julian Schmid - pagante un ritardo alla partenza del fondo di 8’’ – seguito dagli altri rappresentanti del paese del Sol Levante Hidefumi Denda (14’’) e Hibiki Yuze (16’’). Subito alle spalle di questi atleti sono successivamente scattati i temibili austriaci Paul Gerstgraser (30’’) e Thomas Joebstl (32’’), ma non molto più indietro si è attestato l’azzurro Aaron Kostner (44’’).

Più attardati, invece, gli altri protagonisti di Steamboat Springs: il norvegese Lars Buraas (49’’) è quello che più si è difeso, mentre peggio è andata a Taylor Fletcher (1’00’’), Lukas Runggaldier (1’01’’) e Bernhard Flaschberger (1’22’’), con quest’ultimo preceduto anche da Jakob Lange (1’20’’).

Alla partenza del segmento sugli sci stretti le carte in tavola sono state sparigliate nei primi 5 chilometri: in questo frangente Gerstgraser ha realizzato un timido tentativo di fuga cercando di sfruttare l’ottimo piazzamento al termine della prova di salto, tuttavia qualche tentennamento di troppo con gli altri battistrada ha fatto rientrare il gruppo trainato da Runggaldier e Fletcher.

Nella seconda parte della Gundersen, grazie al ritmo sostenuto impresso dal padrone di casa, si sono avvantaggiati su tutti in 6 atleti: i già citati Gerstgraser, Runggaldier e Fletcher, oltre al tedesco Schmid, Kostner ed lo scandinavo Buraas. Questo plotone è giunto agli ultimi scampoli di gara a giocarsi tutta la posta in palio: nel clou dell’ultima salita il sestetto di testa ha dovuto fare i conti con una serie di atleti da doppiare che hanno reso ancora più incerto il risultato; con la miglior destrezza il veterano gardenese è riuscito ad entrare nel breve rettilineo finale con qualche metro di vantaggio sui rivali, tagliando il traguardo vittorioso.

Per Runggaldier l’odierno successo è il secondo della carriera dopo quello ottenuto il marzo scorso a Nizhny Tagil, nonché l’undicesimo podio di sempre a livello cadetto (curiosamente cinque di questi conquistati tutti a Park City). Dopo una lunga volata ha conquistato la piazza d’onore Gerstgraser che ha preceduto la sorpresa di giornata Schmid, alla prima top three della carriera. Dunque giù dal podio il padrone di casa Fletcher (4°), mentre hanno perso qualche metro nel finale Buraas e Kostner, rispettivamente piazzati in  quinta e sesta posizione finale.

Nell’ottica dei tre pettorali supplementari per il prossimo periodo della Coppa del Mondo, l’Austria pare già al sicuro nell’ottenerne uno grazie a Gerstgraser (260 punti). Gli altri due al momento andrebbero agli Stati Uniti (Fletcher - 230 lunghezze) ed all’Italia (Runggaldier - 190), ma alla finestra resta la Norvegia (Buraas - 155).

COC PARK CITY I – HS 100 / 10 Km

1. RUNGGALDIER Lukas (ITA)
2. GERSTGRASER Paul (AUT)
3. SCHMID Julian (GER)
4. FLETCHER Taylor (USA)
5. BURAAS Lars (NOR)
6. KOSTNER Aaron (ITA)

Nel Provisional Competition Round femminile si è imposta un’atleta differente rispetto a coloro che si erano distinte in quel di Steamboat Springs: Jenny Nowak. La tedesca, che non ha portato a termine alcuna delle due competizioni disputate in Colorado, è stata protagonista di una performance da 90.5 metri (l’unica ad essersi spinta oltre il punto K) che le ha permesso di avvantaggiarsi notevolmente nei confronti delle avversarie.

Infatti, l’unica ad essere riuscita relativamente a rimanere nella scia della sassone è stata l’esordiente nella combinata nordica femminile Taylor Henrich, distante 20’’ da Nowak alla partenza del fondo, che è ben nota nell’ambiente del salto femminile in quanto già capace di salire sul podio in Coppa del Mondo. Alle spalle della canadese è scattata la leader della classifica generale della Continental Cup Tara Geraghty-Moats (55’’) il cui distacco ha cominciato ad essere corposo. Più attardate, invece, Gyda Westvold Hansen e Veronica Gianmoena (entrambe ad 1’14’’ dalla migliore nel salto), mentre ancora più in difficoltà è risultata Stefaniya Nadymova (1’56’’) che è stata preceduta anche dalla cinese Bing Dong (1’24’’).

L’ampio distacco dalla testa dopo il salto non ha impedito a Geraghty-Moats di portare a casa il terzo successo in appena cinque giorni: nella prima tornata la statunitense ha volato via Henrich senza alcun patema, accodandosi a Nowak al termine dei primi 2.5 chilometri; nel secondo giro l’ex biathleta, semplicemente andando via del proprio ritmo, ha staccato di quel tanto che bastava la rivale tedesca per involarsi al traguardo in solitaria.

Secondo posto di prestigio per Nowak che, viste queste prime uscite stagionali, è parsa l’unica in grado di limitare il distacco da Geraghty-Moats, ma per riuscirci alla sassone serve partire nel fondo con almeno un minuto di margine sull’americana. Ultimo gradino del podio storico per Henrich, che in un secondo giro di grande sofferenza è riuscita a resistere al ritorno di Westvold Hansen (4^): la norvegese ha pagato qualche dubbio di troppo nella prima parte di gara, quando ha fatto fare il ritmo a Gianmoena (5^), per poi lasciare sul posto la trentina nel finale.

Nella classifica generale della Continental Cup Geraghty-Moats domina le avversarie dall’alto dei suoi 300 punti, seguita da Westvold Hansen (210) e Gianmoena (155).

COC PARK CITY I – HS 100 / 5 Km

1. GERAGHTY-MOATS Tara (USA)
2. NOWAK Jenny (GER)
3. HENRICH Taylor (CAN)
4. WESTVOLD HANSEN Gyda (NOR)
5. GIANMOENA Veronica (ITA)
6. HAGEN Ida Marie (NOR)

Nella giornata di domani si replicheranno le prove odierne.

Michele Dardanelli

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