Biathlon | 16 gennaio 2019, 08:00

La Coppa del Mondo di biathlon maschile fa tappa nel tempio di Ruhpolding

La Coppa del Mondo di biathlon si appresta ad affrontare la prima delle sue “Classiche Monumento”. Da domani si gareggia infatti a Ruhpolding.

La Coppa del Mondo di biathlon maschile fa tappa nel tempio di Ruhpolding

Ruhpolding può essere considerata il Tempio del biathlon sia perché il pubblico che accorre in Baviera da tutta Europa non ha eguali, sia perché proprio qui, 41 anni fa, nacque la Coppa del Mondo.

Venerdì 13 gennaio 1978 si disputò una venti km che si risolse in una tripletta della Germania, seppur con due bandiere diverse. La DDR vinse la gara grazie a Klaus Siebert e piazzò Eberhard Rösch al secondo posto. Il gradino più basso del podio fu invece occupato dal tedesco dell’Ovest Andreas Scwheiger.

L’impianto oggi conosciuto come Chiemgau Arena può essere definito a pieno titolo una “Classica Monumento” in quanto ha ospitato il massimo circuito in tutte le stagioni eccetto due (1985-’86 e 1992-’93), diventando talvolta anche teatro di recuperi, come avvenuto nel 2016, quando ospitò due tappe.

A oggi in quel di Ruhpolding si sono disputate 86 competizioni maschili individuali di primo livello (23 venti km, 38 sprint, 15 inseguimenti, 10 mass start), di cui ben dieci con valore iridato. Non a caso queste nevi hanno ospitato ben 4 edizioni dei Mondiali, (1979, 1985, 1996 e 2012).

Sono quarantuno gli atleti ad aver ottenuto almeno una vittoria in Baviera. Tra di essi spicca l’immancabile Ole Einar Bjørndalen, capace di imporsi in 11 occasioni.

Tuttavia negli ultimi anni Martin Fourcade si è issato a quota 10, arrivando a minacciare seriamente il primato del norvegese. Il transalpino capitana un drappello di sette uomini in attività già capaci di imporsi nella Chiemgau Arena. Johannes ha raccolto 3 successi, mentre hanno ottenuto 1 affermazione Michael Rösch, Jakov Fak, Simon Schempp, Simon Eder ed Erik Lesser. 

A essi se ne aggiungono altri tredici in grado di calcare un gradino del podio senza essersi però mai issati su quello più alto. Si tratta di Dominik Landertinger, Fredrik Lindström, Dmitry Malyshko, Alexey Volkov, Evgeny Garanichev, Arnd Peiffer, Quentin Fillon Maillet, Michal Slesingr, Tarjei Bø, Ondrej Moravec, Julian Eberhard, Michal Krcmar e Antonin Guigonnat.

Guardando alle nazioni, la graduatoria è comandata dalla Norvegia con 26 vittorie. Il Paese scandinavo è però appaiato dal movimento tedesco se si sommano tutte le sue emanazioni (10 affermazioni come Germania unita, 10 come Germania Est e 6 come Germania Ovest). In tempi recenti la Francia ha arricchito notevolmente il proprio palmares, issandosi a 17. L’Unione Sovietica si attesta a quota 7. Seguono poi l’Italia a 3, la Russia e la Bielorussia a 2, l’Austria, la Slovenia e la Svezia a 1.

ITALIA – STORIA E ATTUALITA’
L'Italia maschile vanta la bellezza di 13 podi, arrivati con ben 7 differenti atleti.

Il primatista azzurro è Andreas Zingerle, che ha raccolto 4 top-three, tutti nel format dell’individuale. In ordine cronologico l’attuale tecnico della squadra élite ha concluso nel 1988, nel 1991, nel 1992 e nel 1994.

Seguono a quota 2 Pier Alberto Carrara (entrambi nel 1991, nell’individuale e nella sprint), Patrick Favre ( nella sprint del 1994, in quella del 1995) e Johann Passler (bronzo iridato nel 1985 e nell’individuale del 1988).

Infine a 1 troviamo Luigi Weiss (bronzo nella sprint dei Mondiali 1979), Renè Cattarinussi (bronzo nella sprint iridata 1996) e René Laurent Vuillermoz (3° nella sprint del 2005). Sono ormai passati 14 anni, ma quest’ultimo risultato rappresenta ancora oggi l’ultimo podio italiano a Ruhpolding.

Infatti per quanto riguarda gli uomini in attività il bilancio è decisamente scarno. Si conta un solo piazzamento nella top-ten, raccolto da Lukas Hofer, classificatosi nell’individuale del 2018.

Dominik Windisch è arrivato al massimo 11° (inseguimento 2017), mentre Thomas Bormolini ha ottenuto un ingresso in zona punti (33° nell’individuale dello scorso anno). Nessun altro azzurro annovera risultati di peso.


STAFFETTA
Infine non va dimenticato come venerdì si disputerà una staffetta. Sinora su queste nevi ne sono andate in scena ben 35. La nazione più vincente è la Norvegia, con 12 affermazioni, che tuttavia si vede appaiata dal movimento tedesco sommando i successi di Germania unita (5), Germania Est (5) e Germania Ovest (2). Staccatissimo il resto del mondo. Francia e Unione Sovietica hanno primeggiato 3 volte. La Russia 2. Abbiamo infine 1 affermazione per Italia, Bielorussia e Austria.

La vittoria azzurra è datata 19 gennaio 1992. Porta la firma di Pieralberto Carrara, Johann Passler, Edmund Zitturi e Andreas Zingerle.


NUOVO PROGRAMMA MASCHILE

Giovedì 17, ore 11.00 – Sprint (Diretta Eurosport 2)
Venerdì 18, ore 14.30 – Staffetta (Diretta Eurosport)
Domenica 20, ore 12.15 – Mass Start (Differita Eurosport ore 17.45)

Francesco Paone

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