Salto | 18 gennaio 2019, 20:21

Nell’infida qualificazione di Zakopane emerge Johann Andre Forfang

Lo scandinavo torna in auge nell’odierna qualificazione di Zakopane, in cui Eolo ha recitato il ruolo di protagonista: potrà succedere di tutto nella competizione in programma domenica.

Credits photo: Michele Dardanelli

Credits photo: Michele Dardanelli

Giornata molto complessa col meteo in quel di Zakopane: una nevicata abbinata ad un vento a dir poco cangiante ha reso complesso saltare con regolarità quest’oggi, dunque chi ha trovato la finestra favorevole ha potuto fare oltremodo la differenza. In qualificazione uno di questi è stato certamente Johann Andre Forfang, riemerso al top dopo alcune settimane di rendimento altalenante, ma l’impressione è che l’uomo da battere sia Dawid Kubacki.

Il norvegese classe ’95 ha potuto eseguire il proprio gesto tecnico in condizioni ideali, tradotto media-alta velocità di stacco ed una buona brezza frontale: in questo frangente Forfang è riuscito ad alzare positivamente il proprio baricentro sul take-off ed il tutto, con la solita sensibilità in volo, si è trasformato in una prestazione d’applausi portata a termine a 138.5 metri con ottimo telemark.

Il saltatore nativo di Tromsoe ha primeggiato con buon margine su un quartetto di nomi più che noti: al secondo posto un altro Norge, Robert Johansson, che - dopo aver ottenuto il miglior risultato stagionale a Predazzo ed aver perso i campionati nazionali per colpa di una caduta - si è riconfermato al vertice assoluto, precedendo di un’inezia Timi Zajc, Stefan Kraft ed il rientrante Evgeniy Klimov. L’austriaco si è superato avendo trovato un vento tutt’altro che amico, sorte diversa per gli altri uomini del momento.

Infatti in casa Polonia la qualificazione è stata vissuta tutt’altro che in modo allegro, basti dire che il migliore è stato Alekander Zniszczol (6°), fino ad ora considerato una seconda linea del movimento ma autore nel momento giusto di un salto notevole. Più in difficoltà – causa vento – Dawid Kubacki (10°), Kamil Stoch (21°) e Piotr Zyla (40°), con quest’ultimo che ha rischiato addirittura di non superare lo scoglio odierno. Dopo i numerosi sospiri di sollievo i tifosi polacchi hanno comunque da festeggiare, visto che tutti ed undici i loro beniamini li rivedremo in gara domenica, un risultato notevole dato il rendimento incerto del contingente nazionale nei circuiti cadetti.

Stessa sorte dei padroni di casa più quotati anche per Stephan Leyhe e Ryoyu Kobayashi, rispettivamente in 11^ e 31^ piazza. In ogni caso non si può escludere il leader della classifica generale della Coppa del Mondo dalla lizza dei favoriti per la competizione di domenica, di certo con condizioni metereologiche lineari per tutti Kubacki potrebbe avere qualcosa in più. Attenzione però che non sarebbe ne la prima ne l’ultima volta che a Zakopane si assiste ad una gara a lotteria, dunque aspettiamoci di tutto.

Ancora una tappa del massimo circuito difficile per l’Italia. Nessuno degli azzurri presenti in Polonia ha superato la qualificazione e tantomeno ci è andato vicino: Alex Insam (60°) ha preceduto Sebastian Colloredo (61°), ma se l’altoatesino avrebbe da recriminare con Eolo, lo stesso non si può dire per il friulano. Inoltre nelle ultime settimane gli italiani stanno perdendo continuamente il confronto con i kazaki (terzo mondo della disciplina) – che hanno ancora qualificato un ottimo Sergey Tkachenko (36°) -, dunque come si suol dire “piove sul bagnato”.

Tra gli eliminati eccellenti spicca Naoki Nakamura (51°) per quanto ottenuto sin ora in stagione, Marius Lindvik (58°) per quanto fatto l’anno scorso sul medesimo trampolino e Jurij Tepes per il palmares più che altro.

La giornata di domani sarà dedicata ad un ozioso Team Event, il secondo stagionale dopo quello dell’Opening di Wisla: si comincerà con la prima serie alle ore 16.15, come al solito preceduto dal trial round. Vento permettendo la Polonia dovrebbe avere qualcosa più di tutti, tuttavia tante altre squadre rimangono alla porta in caso di passo falso.

Clicca qui per i risultati completi.

Michele Dardanelli

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