Biathlon | 26 gennaio 2019, 15:37

Biathlon - Dorothea Wierer: "Quando sono entrata nello stadio mi sono commossa"

L'azzurra dopo la vittoria nella pursuit di Anterselva: "Questa vittoria ha un valore speciale; quando ho capito che avrei vinto? Solo sulla penultima salita quando avevo 14" di vantaggio"

Biathlon - Dorothea Wierer: "Quando sono entrata nello stadio mi sono commossa"

È una Dorothea Wierer felice e molto rilassata quella che si è presentata ai media al termine dell’inseguimento di Anterselva, dopo il suo primo successo nel format e soprattutto nella sua località.

Un’emozione enorme per lei, che la ripaga delle fatiche delle ultime settimane: «Non ero in formissima nelle ultime tappe – ha affermato Doronon si può essere al meglio fisicamente in ogni gara, restando comunque sempre sotto pressione. Una situazione non facile da gestire, ma questa vittoria alla fine ripaga di tutto».

Un successo prezioso anche perché arrivato con il pettorale giallo: «Non penso ancora alla generale – ha ammesso l’azzurra – non avrebbe senso farlo ora. L’importante è restare concentrati, perché in ogni singola tappa possono accadere tante cose, soprattutto se non sei al cento per cento. Il prossimo obiettivo sono in Mondiali, terminati quelli mancherà ancora una tappa di Coppa del Mondo e lì tireremo le somme».

Wierer ha una dedica speciale per tutto il team azzurro: «Questo successo è di tutta la squadra, loro sanno quanto sia stressante gareggiare in casa con tutti gli appuntamenti che abbiamo e i pochi momenti liberi. Abbiamo uno staff che sta facendo un grandissimo lavoro, skiman e tecnici, grazie a loro siamo cresciuti tantissimo».

Finalmente per Doro è arrivata la prima vittoria sulla pista di casa: «Sono andata spesso vicina alla vittoria in precedenza senza mai riuscirci; finalmente oggi sono riuscita a entrare nello stadio per prima, davanti a tutti, famiglia e allenatori. Questo successo vale più di tutti gli altri».  

Wierer ha quindi descritto il finale di gara: «All’ultimo poligono ci siamo trovate in una situazione nuova, perché mai io e Lisa eravamo arrivate all’ultima serie in testa con un bel vantaggio sulle inseguitrici e davanti a un pubblico così. Mi sono però concentrata soltanto sul lavoro da fare e non al risultato. Peccato per l’errore ma non erano condizioni facili. Una volta uscita dal poligono, seppure davanti, non ero ancora sicura di vincere perché sapevo che Lisa e Dahlmeier erano in due, mentre io mi trovavo da sola. Soltanto quando sono arrivata sulla penultima salita e mi hanno comunicato che avevo 14” di vantaggio, ho capito che avrei vinto».

Quindi l’ingresso allo stadio e quelle braccia alzate sul rettilineo finale: «Mi sono commossa quando sono entrata allo stadio, per me era una situazione nuova, che non tutti gli atleti possono vivere. Questa per me è una vittoria che ha un valore in più perché c’era tutta la mia famiglia e soprattutto per lo stress che questa tappa porta a tutto lo staff».

Doroteha guarda già alla tappa di domani: «Adesso vado a fare defaticamento, poi un bel massaggio, quindi nel poco tempo rimasto mi concederò un brindisi con tutto lo staff. Domani sarà una gara molto dura e si giocherà tutto al poligono. Speriamo ci sia meno vento, perché oggi era tutt’altro che facile».

L’azzurra non mette in dubbio la partecipazione alla trasferta americana: «Non saranno gare semplici con il fuso orario, mentre molte riposeranno per il Mondiale. Noi però vogliamo andare perché siamo davanti in Coppa e non abbiamo mai saltato una tappa. Cosa sceglierei tra Coppa del Mondo e oro Mondiale? Non lo so».
Infine Wierer ha ammesso di non sentire la responsabilità di essere la leader del movimento italiano: «Non sento pressioni, da anni sono tra le prime in Coppa del Mondo e ci sono abituata. Sono contenta che il team stia andando bene, perché la squadra è piccola ma si vede che stiamo lavorando bene».

G.C.

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