Biathlon | 08 febbraio 2019, 21:53

Biathlon - La Norvegia stravince la staffetta maschile di Canmore

Birkeland, Christiansen, Bjøntegaard e Johannes Bø rifilano più di un minuto alla Francia, seconda, e quasi due alla Russia, terza. L’Italia, rallentata dai giri di penalità di Bormolini e Chenal, chiude ottava

Biathlon - La Norvegia stravince la staffetta maschile di Canmore

Dominio della Norvegia nella staffetta maschile di Canmore. Il quartetto formato da Lars Helge Birkeland, Vetle Sjåstad Christiansen, Erlend Bjøntegaard e Johannes Thingnes Bø ha rispettato i pronostici e ha preceduto di oltre un minuto la Francia (Antonin Guigonnat, Emilien Jacquelin, Simon Fourcade e Quentin Fillon Maillet), seconda malgrado l’assenza di Martin Fourcade. Bø non ha mancato nemmeno oggi di offrire un saggio della sua superiorità, ma già i primi tre frazionisti avevano provveduto a portare il quartetto scandinavo al comando.

La lotta per il successo è durata, di fatto, tre frazioni, e già nel corso della prima si è ristretta alle due formazioni più quotate. Guigonnat è stato il più rapido al lancio, grazie a un ultimo giro incisivo che gli ha permesso di scavalcare un Birkeland più efficace al poligono. Il resto del mondo, guidato dall’Ucraina, rendeva almeno 25 secondi.

La sfida tra Francia e Norvegia è proseguita con Jacquelin e Christiansen. Il secondo classificato dell’individuale di ieri, malgrado una ricarica utilizzata in più rispetto all’avversario, ha fatto valere il motore superiore nel fondo per lasciare 22 secondi di margine in eredità a Bjøntegaard, chiamato a confrontarsi con Simon Fourcade. La Russia, terza, navigava già a un minuto e 16 secondi.

Fourcade ha approfittato delle difficoltà di Bjøntegaard nella serie in piedi per accorciare il divario, e avrebbe anche potuto staccare l’avversario se, dopo avere colpito i primi nove bersagli della frazione, non si fosse fatto ingolosire sul decimo, forzando i tempi e commettendo il primo errore. Il buon utilizzo della prima ricarica ha permesso al francese di ripartire comunque al comando, ma con un vantaggio non sufficiente a scongiurare il rientro e il sorpasso del norvegese nella tornata conclusiva.

Johannes Bø è partito con otto secondi su Fillon Maillet, e per due giri si è prodotto in un’altra esibizione: dopo due poligoni, entrambi liquidati senza penalità con apparente scioltezza dal dominatore della stagione, nonostante una folata di vento durante la serie in piedi, il vantaggio della Norvegia era schizzato a un minuto e mezzo. Soltanto un’ultima tornata in retromarcia di Bø ha fatto scemare il distacco fino al minuto e dieci definitivo.

Una gara a parte, dunque, è stata quella per il terzo gradino del podio. A spuntarla è stata la Russia, malgrado un quartetto sperimentale che ha affiancato a Evgeniy Garanichev e Alexander Loginov, schierati in prima e terza frazione rispettivamente, Eduard Latypov e Alexander Povarnitsyn. A mettere al sicuro il podio, anzi, è stata anzi proprio la solida prova di Povarnitsyn, arrivata peraltro al cospetto di Julian Eberhard.

L’austriaco, che sembrava poter fagocitare il rivale dopo avere ereditato da Felix Leitner, Simon Eder e Dominik Landertinger una quarta piazza a 23 secondi dalla terza, è invece saltato al poligono ed è scivolato al quinto posto finale. Ad approfittarne è stata la Germania (Roman Rees, Erik Lesser, Philipp Nawrath e Johannes Kühn), pur penalizzata quanto l’Austria da un bilancio complessivo disastroso al tiro: 3 giri di penalità per entrambe le squadre, con un leggero primato tedesco in fatto di ricariche utilizzate (12 a 11).

Peggio di entrambe ha fatto l’Italia, che ha perso la chance di cogliere un risultato di peso con i tre giri di penalità accumulati da Thomas Bormlini (due al lancio) e Thierry Chenal (uno in terza frazione). Particolarmente pesanti i giri rimediati al via, che hanno costretto il quartetto azzurro a una gara tutta in rincorsa. Soltanto due buone prove dei leader, Dominik Windisch e Lukas Hofer, capaci rispettivamente del terzo tempo in seconda frazione e del secondo parziale in chiusura, hanno riportato in quota gli azzurri, ottavi al traguardo. Davanti all’Italia si sono piazzate anche Repubblica Ceca (Michal Slesingr, Michal Krcmar, Adam Vaclavik e Tomas Krupcik) e l’Ucraina (Artem Pryma, Sergii Semenov, Taras Leisuk e Dmytro Pidruchnyi).

 

STAFFETTA MASCHILE CANMORE - CLASSIFICA FINALE

1. NORVEGIA (Birkeland, Christiansen, Bjøntegaard, Bø) [0+7] 1:16:36.6

2. FRANCIA (Guigonnat, Jacquelin, Fourcade, Fillon Maillet) [0+8] +1:10.4

3. RUSSIA (Garanichev, Latypov, Loginov, Povarnitsyn) [0+9] +1:48.4

4. GERMANIA (Rees, Lesser, Nawrath, Kühn) [3+12] +2:48.6

5. AUSTRIA (Leitner, Eder, Landertinger, Eberhard) [3+11] +3:22.2

6. REPUBBLICA CECA (Slesingr, Krcmar, Vaclavik, Krupcik) [1+9] +3:23.5

7. UCRAINA (Pryma, Semenov, Leisuk, Pidruchnyi) [1+9] +3:28.0

8. ITALIA (Bormolini, Windisch, Chenal, Hofer) [3+13] +3:57.1

9. SLOVACCHIA (Sima, Kazar, Hasilla, Otcenas) [0+15] +4:20.9

10. CANADA (C. Gow, S. Gow, Burnotte, Green) [2+18] +4:53.2

Matteo Novarini

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