Sci di fondo | 01 marzo 2019, 08:05

Fondo - Elisa Brocard: "Neve difficile, mi auguro che per la 30km decidano di salarla"

La valdostana soddisfata del risultato della staffetta: "Possiamo essere contente, abbiamo migliorato la posizione di Lahti ed è stata una bella prova di squadra"

Foto di Pentaphoto

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SEEFELD - È una Elisa Brocard molto sorridente quella che abbiamo incontrato ieri dopo la staffetta chiusa dall’Italia al settimo posto. La valdostana è sembrata molto contenta di aver visto l’Italia guadagnare due posizioni rispetto a Lahti e, da leader della squadra, l’alpina è rimasta soprattutto molto colpita dalla bella prestazione di Anna Comarella, la più giovane del gruppo, che ha consentito all’Italia di riaffacciarsi nelle posizioni di testa di una staffetta.

La valdostana, partita in terza frazione, ha iniziato descrivendo le sensazioni avute in gara, anche in vista della 30km di sabato: «All’inizio non mi sembrava nemmeno di faticare molto, invece anche io ho patito poi tanto il secondo giro. È una neve difficile sia in classico sia in pattinaggio, mi auguro che per la 30 e la 50 decidano di salare la pista perché con questo caldo e gli orari di gara pomeridiani, la neve si fa pesante e si fatica molto di più».

Elisa ha poi parlato del risultato di squadra, non nascondendo la propria soddisfazione ed elogiando la giovane Comarella: «Sono contenta del risultato ottenuto in staffetta, abbiamo migliorato quello di Lahti. Anna (Comarella, ndr) ha fatto benissimo, il suo è stato un grande lancio. Questa mattina era la più preoccupata della squadra, ma le abbiamo detto di stare tranquilla perché aveva già ben figurato alle Olimpiadi e che in fin di conto si trattava soltanto di un Mondiale (ride, ndr). È stata bravissima a cavarsela alla grande in occasione del suo primo Mondiale. Lucia (Scardoni, ndr) ha fatto bene a provarci e rischiare, perché era lì. Sappiamo di non essere al livello delle migliori ma nelle staffette non si sa mai. Guardate cosa ha fatto la Germania che ha lottato fino alla fine per il bronzo, chissà che un giorno non possa capitare anche a noi una gara così. Certo tutto dovrebbe andare al meglio perché sulla carta non siamo tra le favorite per una medaglia, ma bisogna anche mettersi nella condizioni di poter sfruttare l’occasione giusta se dovesse presentarsi anche con un po’ di fortuna. Da tempo non vedevamo l’Italia così avanti in una staffetta, anche io e Ilaria eravamo emozionate nel vedere Anna e Lucia lì con le prime. Anche noi abbiamo cercato di fare nel nostro meglio su una pista non durissima, che però si è complicata a causa di questa neve. Per non parlare, poi, del vento che poteva penalizzarti se restavi da sola. Non a caso io ho provato a sfruttare spesso la scia della francese Delphine Claudel standole dietro nel piano dove si poteva così riposare. Nel complesso possiamo ritenerci contente, è stata una bella prova di squadra».

Mai banale Elisa Brocard ha anche ammesso di essere felice per la vittoria svedese, non nascondendo una piccola critica a chi ha scelto il quartetto norvegese: «Devo ammettere che mi auguravo vincesse la Svezia (ride, ndr). Non nego che quando ho visto la volata, ho tifato per Stina, anche perché la Norvegia sta vincendo quasi tutte le gare ed è bello che ogni tanto suoni anche qualche altro inno. La vittoria svedese, comunque, non mi ha sorpresa perché è un’ottima squadra. Certo ragionandoci adesso a bocce ferme, fossi stata nei tecnici norvegesi avrei messo un quartetto diverso, anche se sono tutte fortissime»

Giorgio Capodaglio

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