Biathlon | 06 marzo 2019, 16:05

Caso doping ai Mondiali di fondo, le reazioni della squadra austriaca di biathlon

Parlano Groß, Landertinger ed Eder; quest'ultimo svela: "Qualcuno si avvicinò proponendomi qualcosa ma mi rivolsi subito a polizia e federazione; nessuna compassione per Hauke"

foto dal sitto ricco-gross.de

foto dal sitto ricco-gross.de

A un giorno dal via dei Mondiali di biathlon, lo scandalo doping che ha colpito i fondisti austriaci Hauke e Baldauf non ha lasciato ovviamente indifferenti anche i biatleti dell’Austria che da domani saranno in gara a Oestersund.

Oltre quindi ai malanni stagionali di ritorno dalla tournée americana che hanno colpito in particolare Julian Eberhard e Simon Eder, costretti a saltare alcuni giorni di allenamento, si è parlato molto nel clan austriaco di quanto accaduto a Seefeld.
Ricco Groß, capoallenatore della squadra austriaca di biathlon, ha affermato: «Tutti sono scioccati da quanto accaduto, che possa esistere addirittura una tale rete. Noi però vogliamo restare concentrati sul nostro sport. Se ci saranno maggiori controlli a Östersund? Non è il mio campo, ma ovviamente un buon sistema di controllo è importante».

Un altro atleta che ha parlato è stato Landertinger, tirato involontariamente in ballo domenica nel corso di un video che l’ha mostrato nel corso di un allenamento con Hauke, prima pubblicato e successivamente rimosso da facebook. L’allenamento, però, era congiunto tra le nazionali di biathlon e fondo, come ha sottolineato Landertinger: “Al di là di questo non lo conosco”.

In un’intervista a NRK l’atleta austriaco ha definito più volte “tragico” e “triste” quanto accaduto a Seefeld. Landertinger sta seguendo ovviamente il caso nonostante la preparazione mondiale: «Eravamo a Ruhpolding concentrati sulla preparazione al Mondiale, ma è chiaro che stiamo seguendo quanto sta accadendo, è tragico».

Il biatleta non teme che questo scandalo possa in qualche modo ledere la credibilità del suo sport: «Il biathlon è uno sport puro, il fondo è una cosa, il biathlon un’altra. So solo questo, certo poi uno non può fidarsi di nessuno. Però posso dire che sono pulito al cento per cento e non ho niente da nascondere».

Anche Simon Eder ha parlato dell’argomento, svelando di essere stato lui stesso avvicinato diverso tempo fa: «Qualcuno mi ha offerto qualcosa – ha ammesso Eder in un’intervista al Pressema è stato diverso tempo fa. Mi rivolsi subito alle autorità competenti e alla federazione austriaca per avvertire di quanto accaduto. Sono stato anche invitato come testimone e l’ho fatto, ha a che fare con l’attuale causa, che ha portato a Erfurt».

Eder ha parlato anche delle sue impressioni sul video che ha mostrato Hauke intento nel fare la trasfusione. Il biatleta austriaco è andato giù duro: «È stato difficile da credere e inquietante, anche perché ho capito che da questo video gli avrebbe causato diversi danni personali. Ma alla fine non provo compassione per lui, ognuno prende le sue decisioni e ne paga le conseguenze».

Al contrario del suo compagno di squadra, Eder non rietiene il biathlon così lontano dallo sci di fondo: «Non dobbiamo certo essere ingenui, il biathlon è uno sport di resistenza come lo sci di fondo. Al di là del poligono, il tipo di allenamento è lo stesso».

Infine l’austriaco ha anche sottolineato che non avrebbe problemi se ci fossero più controlli: «La mia porta è sempre aperta, anche nel cuore della notte. Sono stufo degli scandali doping, la pulizia e la l’educazione dello sport devono essere al di sopra di noi»

G.C.

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