Sci di fondo | 08 marzo 2019, 11:53

Doping - Il dottor Mark Schmidt affittò una casa a Lillehammer in occasione del Tour di dicembre

La rivelazione da NRK; in quell'occasione erano presenti i cinque atleti arrestati e Hauke ha ottenuto uno dei suoi migliori risultati stagionali; l'affittuaria: "Vidi movimenti strani e li segnalai all'antidoping norvegese"

Doping - Il dottor Mark Schmidt affittò una casa a Lillehammer in occasione del Tour di dicembre

Arrivano dalla Norvegia novità sul caso doping che ha coinvolto il dottor Mark Schmidt, che con il suo centro medico di Erfurt aveva “in cura” i cinque atleti arrestati a Seefeld, Baldauf, Hauke, Poltoranin, Veerpalu e Tammjarv.

Come riportato da NRK, tramite Airbnb il medico tedesco aveva affittato una casa a Lillehammer in occasione della tappa di Coppa del Mondo, che si è svolta nella sede olimpica dal 30 novembre al 2 dicembre. Il Tour iniziato con la sprint del venerdì, seguita da una distance in skating e un inseguimento in classico.

Proprio a Lillehammer, per esempio, Max Hauke ha ottenuto uno dei suoi migliori risultati stagionali, così come Baldauf. Nella tappa norvegese erano presenti anche gli altri tre arrestati Poltoranin, Veerpalu e Tammjarv.

La padrona di casa, Birgit Sildnes, ha affermato a NRK di essersi insospettita quando ha affittato a Mark Schmidt, che aveva fatto prenotazione a settembre attraverso Airbnb per il weekend di Lillehammer. Attorno alla dependance affittata da Schmidt, che in Germania nascondeva cinquanta sacche di sangue in congelatori speciali e rischia fino a dieci anni di carcere, si sono visti, racconta la signora Sildnes, dei movimenti strani in quei giorni. «Era la fine di novembre – ha ricordato a NRK – mio marito mi chiese quante persone avessero realmente prenotato la casa, perché aveva l’impressione che alcune persone entrassero e uscissero di continuo. Mi parlava di giovani vestiti con abiti di allenamento, probabilmente dei professionisti ma non poteva dirlo con certezza».

Nella dependance affittata da Mark Schmidt, però, il medico tedesco non è mai stato. La signora ricorda che quando il marito andò a bussare alla porta, sabato 1 dicembre, aprì un signore anziano che si presentò come il padre di Schmidt.

La signora Sildnes ha poi ammesso di non aver trovato nulla di sospetto nella dependance una volta lasciata, ma lo scorso 14 dicembre aveva comunque avvertito l’agenzia antidoping norvegese dell’accaduto, come confermato dalla stessa agenzia: «Questa segnalazione non era probabilmente la ragione principale del raid a Seefeld – ha affermato Britha Røkenes responsabile del dipartimento per il controllo e l’accusa dell’antidoping norvegese – ma fa solo parte di un’indagine più ampia. Non diremo comunque nulla della segnalazione fatta perché la polizia austriaca ci sta lavorando». 

Giorgio Capodaglio

Ti potrebbero interessare anche: