Sci di fondo - 12 agosto 2019, 11:54

Fondo - Stefano Saracco: "Anche senza Mondiali od Olimpiadi abbiamo tanti obiettivi"

L'allenatore della squadra maschile alla vigilia del raduno norvegese: "Pellegrino e De Fabiani possono fare bene nella generale; il Tour de Ski? Ci saremo, ma è presto per dire chi farà il Cermis; i giovani? Gli Under 23 mi hanno colpito positivamente"

Fondo - Stefano Saracco: "Anche senza Mondiali od Olimpiadi abbiamo tanti obiettivi"

La nazionale azzurra di sci di fondo, maschile e femminile, è in partenza per Trondheim per un lungo raduno. Le squadre italiane, infatti, resteranno in terra norvegese fino al 25 agosto e parteciperanno anche al Toppidrettsveka, altro appuntamento dell’estate dove potranno avere un confronto diretto con gli avversari dell’inverno.

Per fare un punto della situazione al via del sesto raduno, abbiamo contattato Stefano Saracco, allenatore della squadra maschile, con il quale come sempre abbiamo affrontato diversi argomenti.

Buon pomeriggio Saracco. Inizia un nuovo lungo raduno estivo, è soddisfatto di come sono andate fin qui le cose?
«Abbiamo lavorato già tanto puntando sempre su raduni lunghi per evitare che i viaggi possano in qualche modo influire sulle ore di allenamento. Meglio fare il sacrificio di stare via da casa per tanto tempo ma lavorare bene, che muoversi per ore quotidianamente da casa propria. È un metodo che paga, l’abbiamo già constatato. In raduno l’atleta può pensare solo ad allenarsi, riposare bene e recuperare, il resto lo facciamo noi. Quando sei in Norvegia, esci dall’albergo, prendi gli skiroll e puoi fare dei bellissimi giri di tre o quattro ore senza dover sprecare tempo su un pullman come accade da noi. Fin qui abbiamo lavorato più sulla quantità rispetto alla qualità, ma nonostante ciò ho visto un Chicco (Pellegrino, ndr) già in ottime condizioni al Blinkfestivalen. Sono soddisfatto di questo, perché le gare estive non contano ma grazie ad esse si può fare un primo confronto con gli altri. Senza esagerare con i lavori ad alta intensità, siamo già a buon punto. Anche Francesco (De Fabiani, ndr) l’ho visto bene. Come sempre gli accade, il primo giorno ha un po’ risentito del viaggio, poi nelle gare successive ha fatto bene. Parlando in generale di tutta la squadra, abbiamo fin qui lavorato bene e, cosa più importante, non c’è stato alcun intoppo. Le cose stanno andando tutte da programma».  

Avrete la possibilità di allenarvi anche con atleti norvegesi?
«Se ci riusciremo, ci piacerebbe svolgere alcuni lavori con la squadra statunitense e una parte di quella norvegese. Speriamo di poterci allenare con Klæbo e Røthe che sono proprio di lì. A fine raduno concluderemo con il Toppidrettsveka. Lavoreremo proprio tanto nei prossimi giorni, quindi vedremo come arriveremo a quell’appuntamento».

Come si sta inserendo in squadra il nuovo arrivato Stefan Zelger?
«Molto bene. È una cosa fondamentale l’inserimento nel gruppo, perché io punto tanto sull’instaurare un bel clima in squadra, in quanto stiamo tanto via assieme. È importante che si crei, quindi, un ambiente familiare. Stefan è entrato molto bene in squadra sotto questo punto di vista, ha un buon rapporto con Pellegrino, De Fabiani, Rastelli e Salvadori, ma soprattutto sta facendo bene anche in allenamento, tenendo bene come gli altri. Mi piace il fatto che ci dia sempre dentro, non abbia paura di allenarsi, sia sempre molto motivato e abbia la testa libera. Fin qui non ha fatto gare estive, soltanto qualche veloce, quindi vedremo meglio nei prossimi giorni quando bisognerà lavorare e fare intensità dopo aver caricato».

Nella prossima stagione non sono in programma Olimpiadi o Mondiali; quali possono essere gli obiettivi di atleti come Pellegrino e De Fabiani?
«Pellegrino come sempre si sta allenando molto bene. Lui vuole vincere sempre il più possibile, dimostrare di poter battere quel grande fuoriclasse dal nome di Johannes Klæbo. Guardiamo poi al tour delle sprint di fine stagione e alle gare di Oberstdorf, una sorta di pre Mondiale. L’obiettivo è arrivare bene a quelle gare per metterci subito alla prova con i tracciati che nel 2021 saranno iridati. Entrambi (Pellegrino e De Fabiani, ndr), poi, proveranno a riproporsi bene anche nella classifica generale, dove lo scorso anno hanno chiuso in settima e ottava posizione. L’obiettivo è stare sempre con i primi, poi ovviamente non potremo fare tutte le gare, nessuno le fa in stagione, bisogna saper selezionare bene gli appuntamenti. Noi vorremmo presentarci subito bene a Ruka, dove non è mai facile in quanto gli scandinavi sono subito in palla. Per quel motivo andremo a Rovaniemi già a metà novembre. Il Tour de Ski? Essendoci in programma una sprint proprio negli ultimi giorni, credo che se staremo bene arriveremo in Val di Fiemme. Poi è troppo presto per parlarne, bisognerà vedere quali saranno le condizioni fisiche della squadra. Non possiamo dire già oggi se Chicco o Defa faranno il Cermis, mancano praticamente quattro mesi e mezzo, dipenderà anche dalla classifica del Tour de Ski. Certamente i tour sono importanti, perché mettono in palio tanti punti. Per farli al meglio, però, devi anche arrivarci nelle migliori condizioni. Vedremo».

Non trova che il calendario a volte non aiuti a valorizzare certe gare? Perché non inserire una settimana di riposo dopo il Tour de Ski, anziché andare subito a gareggiare in quel di Dresda?
«Non c’è alcun dubbio sul fatto che una settimana di pausa dopo il Tour de Ski sarebbe la cosa migliore da fare. Il calendario, comunque, andrebbe secondo me migliorato in toto, magari prendendo anche spunto dal biathlon. Altrimenti, andando avanti così rischiamo di far perdere valore a molte gare, in quanto ogni atleta non può essere sempre presente. Spero un giorno si arriverà a stilare un calendario migliore, come hanno fatto gli altri».

Dietmar Nöckler quest’anno non fa parte della squadra, ma è stato comunque inserito tra gli osservati.
«Ritengo da sempre Diddi un atleta di grande valore. Arriva da due anni difficili, in particolare l’ultimo, e credo fosse arrivato il momento per lui di cambiare qualcosa. A volte le novità fanno bene e spero in questo modo di stimolarlo per riaverlo presto con noi. Essendo osservato lui il materiale della squadra ce l’ha, se vedo che va bene non ci penso due volte a riportarlo con noi. In tecnica classica è uno dei nostri migliori atleti. In squadra siamo soltanto in cinque e, come ho già detto, nessuno farà tutte le gare. Insomma se andrà come speriamo avrà spazio, così come c’è sempre il mio pallino di lanciare alcuni giovani».

Come giudica l’iniziativa dei corpi sportivi, che si sono uniti in questi quattro raduni interforze?
«Sono molto contento, la giudico una scelta che pagherà. Proprio per questo motivo ci tengo a ringraziare i gruppi sportivi militari e di polizia che si sono accordati creando questa iniziativa ottima per il movimento. In questa maniera gli atleti impegnati avranno uno stimolo in più. Così si può soltanto crescere».

Prima ha accennato ai giovani e alla possibilità di portarne qualcuno in Coppa del Mondo.
«Si, è sempre un mio pallino, se un giovane va forte non ho problemi a portarlo anche in coppa. Per questo motivo sono stato molto felice quando abbiamo avuto l’occasione di allenarci in compagnia della squadra Under 23, durante il raduno sulla neve svolto a inizio giugno in Valle d’Aosta. Mi hanno fatto tutti una bella impressione, la squadra è affiatata e anche competitiva. Li ho visti lavorare molto bene sul ghiacciaio, non si sono mai tirati indietro. Sono sempre contento quando vedo atleti giovani con voglia di fare che ci danno dentro, perché sono convinto che la motivazione paghi sempre. Come ho detto in precedenza siamo solo in cinque, quindi spazio ne abbiamo. Spero proprio che questi ragazzi riescano ad uscire fuori, ne abbiamo bisogno»

Giorgio Capodaglio

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