Sci di fondo - 20 agosto 2019, 17:09

Fondo - Renato Pasini, allenatore della nazionale Under 23 femminile: "Queste ragazze hanno voglia di lavorare"

L'allenatore ha parlato della sua squadra e delle novità in vista del raduno di Obertilliach: "Con noi le quattro Under 20 per aiutarle nel passaggio da junior a senior che faranno il prossimo anno"

Fondo - Renato Pasini, allenatore della nazionale Under 23 femminile: "Queste ragazze hanno voglia di lavorare"

Ha appena raggiunto Obertilliach, dove è in programma il raduno delle nazionali Under 23. Renato Pasini, allenatore responsabile dell’Under 23 femminile, si prepara ad affrontare una settimana ricca di novità. La prima riguarda lo staff tecnico, in quanto per la prima volta con lui ci sarà anche Michela Andreola. La seconda, invece, è nella squadra. Infatti al formato da quattro atlete (Francesca Franchi, Cristina Pittin, Martina Bellini e Rebecca Bergagnin) si aggiungeranno le classe 2000 della nazionale Under 20 (Nicole Monsorno, Martina Di Centa, Emilie Jeantet e Valentina Maj).

L’abbiamo intervistato per conoscere il suo pensiero su queste novità, parlare delle quattro ragazze che formano quest’anno il suo gruppo e gli obiettivi in vista della prossima stagione.

Buon pomeriggio. Sta iniziando il vostro sesto raduno, nel quale il suo gruppo sarà arricchito dalla presenza delle quattro 2000 dell’Under 20. Cosa farete in Austria? Cosa vi ha spinto a fare questa scelta?
«A Obertilliach, come abbiamo deciso insieme a Cardini, allenatore della squadra maschile, faremo un test in classico sugli skiroll, una sprint, poi vari altri lavori. Il programma non è cambiato con l’arrivo delle Under 20, ma prima ovviamente l’ho condiviso con Francesco Semenzato, il loro allenatore. Abbiamo pensato che questa iniziativa potesse far bene alle più giovani perché quello da Junior a Senior è un passaggio sempre molto delicato, tutti coloro che ci sono passati sanno quanto sia complicato. Io stesso feci molta fatica in quel periodo. Le quattro 2000 il prossimo anno si troveranno in questa situazione, quindi ci è sembrato giusto farle arrivare un po’ più preparate a quell’appuntamento. Certo non saranno due raduni a cambiare le cose, ma le aiuteranno a prendere una maggiore confidenza con il mondo senior. Inoltre, come accaduto già per le mie ragazze quando a Gressoney si sono allenate con le atlete della Squadra A, per loro sarà molto stimolante allenarsi con atlete più grandi. Per quanto riguarda le ragazze del mio gruppo Under 23, invece, sarà l’occasione di avere un confronto, che rappresenta sempre uno stimolo in più, in quanto allenarsi in otto è sicuramente diverso dal farlo in quattro».

Insomma vi aspettate un bel raduno.
«Si, anche perché c’è un ottimo rapporto all’interno della squadra, compresa quella maschile con la quale ci alleniamo ad ogni raduno. A Obertilliach, grazie anche alle ottime conoscenze del nostro collega del biathlon Alex Inderst, abbiamo pure affittato un appartamento con cucina. Ci sarà una sorta di autogestione, ogni giorno si faranno i turni per cucinare e preparare, ovviamente con i prodotti che la federazione ci ha messo a disposizione, gli stessi della squadra A. Sarà divertente».

Nella squadra dei tecnici fa il suo ingresso Michela Andreola.
«Già nella passata stagione avevamo espresso la volontà di avere con noi anche un tecnico donna, che potesse aiutarci con le ragazze. Ovviamente, cercavamo un allenatore molto competente, così la scelta è caduta su Michela Andreola, che ho conosciuto nel Comitato Alpi Centrali. Lei ha già grande esperienza, è stata ex atleta ed è sposata con l’ex biatleta De Lorenzi, quindi ha una cultura sportiva importante. Senza dimenticare che ha fatto gavetta, partendo dallo sci club per poi finire a collaborare con il comitato. Abbiamo quindi visto in lei un tecnico preparato e una persona valida, capace di fare gruppo. Anche per Michela sarà un bel banco di prova per il futuro».

Parliamo ora della squadra, partendo dall’unica ’97, Francesca Franchi.
«L’ho vista molto determinata e decisa rispetto ai primi raduni dello scorso anno, quando per esempio faceva fatica su determinati esercizi, come sulle spinte. Per lei è stato importantissimo l'inverno passato, nel quale ha capito che lavorando sulle cose in cui è più carente può crescere moltissimo. L’ho vista molto motivata, fa le cose con un altro spirito. Ovviamente davanti a noi c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, ma siamo sulla strada giusta; ho delle buone sensazioni. A Forni abbiamo fatto dei test nei quali mi ha fatto un’ottima impressione. Da ’97 deve essere la trascinatrice del gruppo, perché lo scorso anno ha già fatto delle belle gare, ma sa di poter ancora migliorare. Il suo punto di riferimento nelle gare deve essere Anna Comarella, perché è la sua coetanea in Squadra A. Francesca ha un motore importante, nei test di Rovereto fatto con le Fiamme Gialle l’ha confermato. Ora sta crescendo tecnicamente anche su quelle cose dove era più titubante, in quanto ha iniziato a capire di dover fare un certo tipo di lavoro se vuole migliorare. Lei ha comunque ancora margine di miglioramento e su questo stiamo lavorando».

Passiamo quindi alle due ’98, Martina Bellini e Cristina Pittin.
«Entrambe hanno dovuto affrontare nella passata stagione il difficile passaggio da Junior a Senior ed entrare in questa nuova realtà. L’hanno fatto e adesso stanno lavorando sodo e con intelligenza, ci stanno dando dentro. Martina sta riuscendo a fare una preparazione senza intoppi, a differenza dello scorso anno quando si era infortunata al polpaccio senza mai trovare la giusta condizione. Ha fatto varie gare di corsa, ha lavorato duramente ed è migliorata molto nella scivolata a spinta. L’ho vista bene, mi sembra abbia una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Cristina, invece, è riuscita a fare già delle belle gare lo scorso anno, ma sul pattinato non ha ottenuto i risultati che avrebbe potuto. Per questo motivo le abbiamo cambiato un po’ l’allenamento, inserendo qualche salita in più. Anche lei nei test su scivolata a spinta e corsa ha fatto molto bene, meglio dello scorso anno, soprattutto sugli skiroll. Sono particolarmente contento perché entrambe sono molto affiatate con le compagne e anche con la squadra maschile».

Infine la nuova arrivata, la classe ’99 Rebecca Bergagnin.
«Per lei è il primo anno in questo gruppo e nella categoria senior con le nuove distanze. Normale quindi che inizialmente si sentisse un po’ spaesata, anche perché al cambio di categoria bisogna aggiungere la pressione di chi ancora non è riuscita a entrare in un corpo sportivo. Nei primi raduni, di fronte a certi esercizi per lei nuovi magari era un po’ titubante, ma non si è mai tirata indietro, anche perché già lo scorso anno si era allenata tanto. Non ha trovato difficoltà a svolgere i lavori lenti, magari ha faticato di più nella scivolata a spinta e altre cose dove dovrà migliorare. Ci sta dando dentro, si impegna, quindi un passo alla volta colmerà quel gap che ovviamente in questo momento ha con le altre essendo al primo anno. È sempre molto determinata e professionale, nulla da dire. Sarebbe importante per lei riuscire ad arruolarsi, le darebbe maggiore tranquillità».

Insomma il gruppo le piace. Quali sono gli obiettivi?
«Si, mi piace perché queste ragazze sono sempre propositive, con loro si lavora bene e sono affiatate tra loro. Anche Rebecca, l’ultima arrivata, è subito entrata in squadra nel modo giusto. Per quanto riguarda i risultati è troppo presto per parlarne. Per il momento la cosa più importante è constatare che si lavora bene e vederle felici nel venire ai raduni ed allenarsi. Quando percepisci che c’è la voglia di lavorare è un buon segno»

Giorgio Capodaglio

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