Sci di fondo | 28 settembre 2019, 08:40

Fondo - La Cena dei campioni: in Val di Fiemme si sono riunite al tavolo ben 26 medaglie

È stato un evento capace di ricordare i Sessantanni di Emozioni dello sci nordico in Val di Fiemme

Fondo - La Cena dei campioni: in Val di Fiemme si sono riunite al tavolo ben 26 medaglie

Due campioni Mondiali, tre Olimpici, in totale sette atleti capaci di proiettare il Trentino e l’Italia ai vertici internazionale. E collocare la valle di Fiemme (20km di lunghezza e 20.000 abitanti) tra le grandi potenze del fondo. Hanno animato una cena conviviale a Predazzo, per la prima volta riuniti tutti assieme in una sorta di Cena dei Campioni: ovvero un tributo a Franco Nones (presente con la moglie Inge), Giorgio (con Paola) e Bice Vanzetta, Cristian Zorzi (con Verusca e il figlio Harald), Willy Deflorian (in rappresentante del padre Giulio morto nove anni fa), Antonella Confortola e Cristina Paluselli, ma anche allo storico Ct Alessandro Vanoi e al tecnico Dario D’Incal. Ospiti: l’assessore dello Sport e Turismo del Trentino Roberto Failoni, Bruno Felicetti e Piero De Godenz (C.O. Mondiali Valle di Fiemme), i responsabili del TGRrai di Trento Massimo Mazzalai con l’inviato Gianfranco Benincasa, il direttore del Trentino Paolo Mantovan e il caporedattore della redazione Spot de L’Adige Guido Pasqualini, il presidente e il direttore dell’Apt Fiemme Renato Dellagiacoma e Giancarlo Cescatti, il segretario generale dell’Universiade invernale 2013 Filippo Bazzanella, l’esperto manager turistico Mauro Mazzola e Daniele Panato, figlio del compianto fotografo sportivo Dino Panato.

Sul tavolo la bellezza di 26 medaglie: 12 vinte alle Olimpiadi invernali (3-2-7) e 14 ai Campionati del Mondo di sci nordico FIS (2-7-5), che fanno la Valle di Fiemme la settima potenza del fondo ognitempi ai Giochi Invernali (5.a l’Italia) e l’8.a ai Campionati del Mondo Fis.

Mancava solo Lidia Trettel, prima azzurra a vincere una medaglia olimpica alle Olimpiadi: il bronzo a Salt Lake City 2002 dopo averla sfiorata a Nagano ’98 ed essersi vista estromessa da un cavillo burocratico a Torino 2006.  

È stato un evento capace di ricordare i Sessantanni di Emozioni dello sci nordico in Val di Fiemme. Una storia nata il 26 febbraio 1966 quando la staffetta italiana maschile 4x10Km conquistò ai Mondiali di Oslo una storica medaglia di bronzo grazie ai fondisti trentini Franco Nones e Giulio Deflorian e ai veneti Gianfranco Stella e Franco Manfroi. Fu un’impresa epica che diede il via alla stagione di grandi risultati degli atleti della Valle di Fiemme ai successivi Giochi olimpici e Campionati del Mondo, ma anche preludio all’organizzazione di tre Campionati del Mondo FIS (1991, 2003 e 2013) e all’arrivo sessant’anni dopo in Trentino addirittura dei Giochi Olimpici 2026 nell’edizione che lega Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.

Una stagione di grandi emozioni – per la verità aperta già nel 1962 con la medaglia di Bronzo vinta da Giulio Deflorian nella 30Km ai Mondiali FIS di Zakopane – segnata dall’Oro di Franco Nones nella 30Km ai Giochi di Grenoble ’68 (dove curiosamente gareggiò con il n.26…) e successivamente da quelli di Giorgio Vanzetta (staffetta 4x10Km – Lillehammer ’94) e di Cristian Zorzi (staffetta 4x10Km – Torino ’06). E poi dai titoli Mondiali nuovamente di Franco Nones e Cristian Zorzi. Si aggiungono altre decine di medaglie conquistate anche da Bice Vanzetta, Antonella Confortola e Cristina Paluselli. E dalla snowboarder Lidia Trettel, prima surfer azzurra salita sul podio olimpico.

Comunicato Stampa

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