Sci di fondo | 27 novembre 2019, 12:09

Fondo - Pellegrino pronto alla battaglia: "Vorrei provare a vincere la coppa di specialità sprint"

L'azzurro ha parlato al sito ufficiale della FISI: "Punterò maggiormente sulle sprint che assegnano punteggio pieno, come Davos, Planica e Dresda"

Fondo - Pellegrino pronto alla battaglia: "Vorrei provare a vincere la coppa di specialità sprint"

È uno degli atleti più amati dello sci di fondo internazionale, come si può notare ogni qual volta si ascolta la telecronaca della tv norvegese, che lo nomina spessissimo. Federico Pellegrino ha vinto tanto e ha fissato anche il record di presenze consecutive sul podio della classifica finale della Coppa dei specialità sprint, ben cinque. Tutto questo, nonostante gareggi nella stessa epoca di un fenomeno come Johannes Klæbo.

A pochi giorni dal via della Coppa del Mondo, che partirà venerdì a Ruka, proprio con una sprint in classico, l'azzurro ha lasciato al sito della FISI le proprie impressioni e ambizioni, che sono alte: «Gli obiettivi stagionali sono quelli di sempre - ha esordito l'azzurro all'ufficio stampa della Federazione Italiani Sport Invernali - pur in un anno privo dell'appuntamento clou rappresentato da un'Olimpiade o un Mondiale. Dopo tre anni consecutivi conclusi al secondo posto, vorrei provare a vincere la classifica sprint come feci quattro anni fa, proprio quando non c'erano altri appuntamenti. Quest'anno il calendario ha in programma una suddivisione equa delle sprint, sette in pattinato e altrettante in classico. Punterò maggiormente su quelle che assegnano punteggio pieno, come Davos, Planica e Dresda. Di pari passo continuerò a insistere nelle gare più lunghe, già a Ruka potrei avere le risposte che cerco. Lì capiremo se impostare ulteriormente la preparazione sulle distance».

L'azzurro è tornato a parlare poi del calendario della Coppa del Mondo, che come dichiarato più volte, lo costringerà a fare delle scelte: «Sarà un'annata impegnativa perchè, a guardare il calendario, mi verrebbe voglia di farle tutte. Purtroppo è stato studiato in un modo tale da non permetterti di essere sempre presente. Quindi occorrerà essere furbi nell'ascoltare il proprio corpo, per selezionare le tappe giuste in cui tirare il fiato e allenarmi al meglio per le gare dove posso puntare a vincere».

 

G.C.

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