Sci di fondo - 14 gennaio 2020, 07:40

Fondo - Verso l'Alpen Cup a Pragelato, Dante Roggia: "Una sfida che stiamo vincendo"

Il presidente di Pragelato Races, organizzatore tecnico dell'evento, ha fatto il punto della situazione a pochi giorni dalle gare e ricordato Torino 2006, sempre con uno sguardo verso il futuro: "Il sogno è la Coppa del Mondo"

Fondo - Verso l'Alpen Cup a Pragelato, Dante Roggia: "Una sfida che stiamo vincendo"

Sono giorni di grande lavoro per gli organizzatori della tappa di Alpen Cup, che il 18 e 19 gennaio si disputerà a Pragelato. Un evento molto sentito nella Val Chisone e in tutta la provincia di Torino, in quanto segna il ritorno dello sci nordico internazionale nella località che ospitò le gare olimpiche del 2006, nelle quali sono state segnate importanti pagine della storia dello sci di fondo italiano, con le vittorie della staffetta maschile e lo splendido oro di Giorgio Di Centa nella 50km.

A guidare l’organizzazione Dante Roggia, da tanti anni nel mondo dello sci nordico e ancora con tanta voglia di essere in prima linea per rilanciare nella provincia di Torino lo sport che ama. Un uomo appassionato, capace di sbattersi giorno e notte spinto da una passione enorme, la stessa che lo portò a commuoversi quando il Comitato FISI Alpi Occidentali decise lo scorso ottobre di premiarlo, riconoscendogli il merito di un impegno che va avanti da decenni. Il presidente della Pragelato Races, organizzatore tecnico dell’evento, che è stato richiesto dallo Sci Club Sestriere, del quale è dirigente, ha raccontato a Fondoitalia come è nata l’idea di riportare il fondo internazionale a Pragelato dopo tanti anni.

«Quando alcuni membri del nostro direttivo mi proposero questa possibilità ero dubbioso – ha ammesso Roggiaperché consapevole delle difficoltà e le problematiche che emergono nell’organizzazione di un evento del genere. In seguito, Marco Selle, direttore tecnico del fondo italiano, nel corso di una riunione in FISI chiese se Pragelato se la sentisse di ospitare una tappa di OPA Cup, essendosi liberata una seconda data in Italia, i miei collaboratori accettarono subito senza dirmi nulla. Ovviamente, nonostante inizialmente dubbioso, ero felice di poter aiutare ancora una volta. A quel punto abbiamo subito interpellato il Comune e, come ci aspettavamo, l’Amministrazione ci ha dato subito massima disponibilità, in quanto il Sindaco Merlo e tutta la giunta tengono moltissimo al rilancio sportivo di Pragelato. Il Vice Sindaco Maurino mi ha aiutato a reperire fondi, abbiamo trovato due sponsor importanti come Raspini e Laval & Joussad, così tutto è partito».

Roggia è soddisfatto di come stanno procedendo le cose a pochi giorni dal grande evento: «Sembra che stiamo vincendo questa sfida. Abbiamo già centinaia e centinaia di prenotazioni alberghiere, tante nazioni iscritte, tra le quali anche l’Australia, più sette comitati regionali, in quanto queste gare saranno valide pure per il circuito di Coppa Italia. Le piste sono in ottime condizioni, battute alla perfezione e già provate da alcuni atleti che rappresentano l’Italia nelle gare di OPA Cup, oltre che dalla nazionale tedesca juniores. Stiamo allestendo al meglio lo stadio, nel quale vogliamo porre degli ingressi separati per atleti e spettatori. Avremo tutti i servizi necessari e abbiamo affittato una grande struttura per lo spogliatoio. Penso che stiamo operando al meglio per ottenere un grande risultato. L’unico problema? Sto lavorando giorno e notte, a volte nemmeno riesco a dormire, perché il mio pensiero è rivolto unicamente all’organizzazione di questo evento (ride, ndr)».

La voglia di preparare una grande manifestazione è tanta, anche per aprirsi una strada futura verso un sogno: una tappa di Coppa del Mondo. «Credo sia un sogno realizzabile – ha sottolineato Roggia, che ha aggiunto – il mio amico Marco Albarello mi ha svelato quanto spesero lo scorso anno per la splendida manifestazione di Cogne e le cifre sono alte. Quindi se troveremo le risorse necessarie, potremo anche richiederla, ben sapendo che le tappe di Coppa del Mondo non vengono comunque assegnate con facilità. Questo sogno sarà per noi una motivazione in più per fare bene e organizzare al meglio questa manifestazione, cercando di far parlare di noi anche al di fuori dei nostri confini, dimostrandoci pronti per gare importanti».

Quando gli vengono ricordati i giorni olimpici, Roggia quasi si commuove, le emozioni di Torino 2006 sono ancora forti nel suo cuore. «In occasione delle Olimpiadi lavoravo nell’ufficio gare di combinata nordica e fondo, mi usavano per risolvere problemi. In pratica mi chiamavano sempre (ride, ndr). Il ricordo più bello? L’arrivo della 50km con Di Centa vittorioso fu davvero esaltante, ma anche il successo in staffetta è indimenticabile, perché nessuno avrebbe mai immaginato di vedere l’Italia con tanto vantaggio dopo l’ultima salita. Fu un trionfo».

Lo salutiamo, lui torna subito al lavoro, smonta i rollup preparati per la conferenza stampa, mentre con il telefono in mano contatta alcuni alberghi per le ultime prenotazioni e nel frattempo risponde ridendo a chi gli ricorda che sarebbe lui a organizzare una futura tappa di Coppa del Mondo a Pragelato: «Io non farei nulla, ormai sono troppo vecchio per queste cose». Ovviamente, il suo interlocutore sorride perché sa che Dante sarebbe in prima fila. 

Giorgio Capodaglio

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