Biathlon | 17 febbraio 2020, 16:41

Biathlon - Johannes Bø: "Dobbiamo credere in Loginov, come facemmo già cinque anni fa quando ci ingannò"

Il norvegese è tornato a parlare del russo a margine della conferenza stampa di ieri: "Dobbiamo accettare che possa gareggiare anche se ha fatto uso di EPO e pensare che sia pulito; per me è difficile dire cose che accontentino tutti"

Biathlon - Johannes Bø: "Dobbiamo credere in Loginov, come facemmo già cinque anni fa quando ci ingannò"

Ci sono state tante discussioni sabato per le frasi rilasciate dai fratelli Bø nei confronti di Loginov e del suo passato, al termine della sprint. Per questo motivo sono nate tante polemiche in Russia nei confronti dei due atleti norvegesi.

Domenica Johannes Bø ha avuto modo di spiegare meglio a margine della conferenza stampa post pursuit. La sua idea nei confronti dell’atleta russo è abbastanza chiara. «È difficile dire sempre cose che facciano tutti contenti. Loginov ha fatto veramente una bella gara sabato, ha sparato senza sbagliare e sciato molto velocemente nell’ultimo giro. Quando mi sono recato in mixed zone, mi è stato chiesto cosa pensassi del fatto che un atleta, squalificato in passato per doping, avesse vinto la medaglia d’oro. Ho solo detto che sono contro il doping, in particolare le persone positive all’EPO, il peggior doping. Quindi ritengo che Loginov sia oggi in una difficile posizione, in quanto ora è pulito come ogni altro, ma ognuno pensa al doping quando vince. Probabilmente essendo lui un grande atleta, sarebbe stato ugualmente il numero uno, come dimostrato ieri, anche senza fare uso di doping in passato. Credo però che quanto accaduto sia anche un esempio per i giovani che stanno arrivando ora, perché vedono che pur vincendo il Mondiale, Loginov non ha vissuto l’emozione perfetta, in quanto ognuno parla del suo passato. Quindi è meglio certamente essere puliti per tutta la carriera e vincere il Mondiale».

Molto interessanti, poi, le parole successive: «Dobbiamo accettare il fatto che Loginov possa gareggiare, anche se in passato ha fatto uso di EPO, e credere al fatto che oggi non faccia uso di sostanze dopanti, come lo credevamo anche cinque anni fa quando invece ci ingannò. Come potergli credere oggi, è quindi difficile dirlo. In ogni caso dobbiamo tutti pensare sia pulito e quindi, se lo è, sabato è stato il numero uno al mondo».

ha quindi parlato anche della sua prova nella pursuit: «Se avessi sparato bene a terra sarebbe stato probabilmente diverso, ma magari se non avessi commesso quegli errori, li avrei poi fatti in piedi. Non puoi mai sapere cosa possa accadere in questo sport. È andata così, sono secondo ed è andata meglio rispetto alla sprint. Sono felice. La mia condizione di forma? Sicuramente lo scorso anno andavo un po’ meglio, ma oggi sugli sci sono andato veloce e questo è abbastanza. Perché sorrido sempre? Sono felice della mia vita. Vincere una medaglia in Italia? Amo questo paese, mi piacerebbe vincere qui un oro individuale ma sono consapevole che sarà una dura battaglia sia nell’individual che nella mass start. Non partirò certo già con la medaglia al collo, dovrò fare il mio miglior biathlon»

Giorgio Capodaglio

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