Biathlon | 24 febbraio 2020, 08:02

Anterselva 2020 - Il bilancio di Curtaz: "Soddisfatti di questo Mondiale, ottenere questi risultati in casa vale doppio"

Il direttore tecnico azzurro ha poi aggiunto: "Vittozzi uscirà da questa situazione più forte di prima, ha il carattere della lottatrice; il finale di stagione? Se staranno bene, porteremo alcuni giovani"

Anterselva 2020 - Il bilancio di Curtaz: "Soddisfatti di questo Mondiale, ottenere questi risultati in casa vale doppio"

Due ori e due argenti, terzo posto nel medagliere. Ancora una volta il Mondiale dell’Italia è stato molto positivo, avendo raccolto appena una medaglia in meno rispetto a quello stratosferico di Östersund. A livello di podi, quindi, è il secondo miglior Mondiale della storia, dopo quello svedese. Ha tanti motivi per essere quindi soddisfatto il dt Fabrizio Curtaz, che ha tracciato un bilancio sulle due settimane di Anterselva, arrivate con tante pressioni e alcuni atleti che avevano anche qualche acciacco fisico. Il responsabile del biathlon italiano ha quindi parlato di Wierer, affermato cose interessanti su Vittozzi e guardato al futuro, annunciando anche qualche gradita novità per il finale di stagione.

Fabrizio Curtaz, si è concluso il Mondiale di Anterselva: facciamo un bilancio.
«È sicuramente positivo. Penso che possiamo essere molto contenti dopo il bellissimo risultato della staffetta mista e poi la Doro, superlativa anche nella mass start, dove è arrivata a un passo dal il terzo oro. In molti ci chiedevano se saremmo riusciti ad avvicinarci a quanto fatto a Östersund lo scorso anno, sinceramente non lo credevo, invece ci siamo andati molto vicini. Siamo ancora terzi nel medagliere, come lo scorso anno, quindi dobbiamo essere veramente soddisfatti. Poi ottenere questi risultati in casa vale doppio, perché c’erano tante pressioni ed è stato molto più difficile».

Concentrandoci sulla parte maschile, qual è il suo giudizio?
«Forse non siamo riusciti ad essere al livello necessario per giocarci le medaglie. Sicuramente avremmo potuto fare meglio sia al poligono sia sugli sci, non siamo stati al massimo delle nostre possibilità. Gli atleti però hanno affrontato sempre le gare dando tutto».

Parliamo del Mondiale di Lisa Vittozzi: è partita bene nella mista e la sprint, poi il crollo tra inseguimento e individuale, quindi una grande prova in staffetta e infine nella mass start non sembrava lei.
«Non si può pretendere che in pochi giorni cambino le cose. Lisa sta attraversando un momento direi complicato e sicuramente formativo. Dovremo uscire da questa situazione e il nostro compito sarà di aiutarla a farlo, per imparare e farla diventare ancora più forte di quello che già era lo scorso anno».

Crede che, una volta uscita da questa situazione, Lisa sarà ancora più forte di prima?
«Io sono convinto di si, perché ha il carattere della lottatrice, è molto forte. Ovviamente ora è un periodo di alti e bassi, nelle staffette è riuscita a fare ciò che sa, mentre nelle gare individuali le mancava lo stesso feeling. Io guardo però le cose positive e da lì dovremo ripartire».

Mancano ancora tre tappe alla chiusura di stagione; quali sono i programmi della squadra per questo finale?
«Innanzitutto pensiamo a recuperare bene da questo Mondiale perché è stato durissimo sotto ogni punto di vista, innanzitutto per la pressione che avevamo, poi per la fatica di sette gare in dieci giorni, visto che qualcuno dei nostri atleti le ha fatte tutte. Quella della mass start, con pioggia e neve lenta, è stata una prova durissima. Recuperiamo, quindi, poi andiamo a gareggiare per le ultime tre settimane, cercando di dare il massimo come abbiamo sempre fatto, sperando di riuscire a finire in bellezza. Inoltre, se staranno bene, abbiamo in programma di portare alcuni giovani, perché vogliamo lavorare per il futuro. Da qui in avanti cominceremo già a lavorare in vista anche delle prossime stagioni».

Insomma si guarda ad Anterselva 2026?
«Bisogna farlo, è fondamentale avere sempre la visione a lungo termine, perché siamo una squadra piccola e dobbiamo farci trovare sempre pronti e guardare avanti».

Giorgio Capodaglio

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