Sci di fondo | 29 febbraio 2020, 10:45

Tra tempesta di sabbia e l'allarme Coronavirus, la particolare settimana di allenamento di Halfvarsson alle Canarie

Il fondista svedese, seguendo un consiglio di Northug, è andato ad allenarsi al caldo, ma non tutto è andato per il meglio

Foto Michele Gaspari

Foto Michele Gaspari

Sicuramente Calle Halfvarsson vive una vita mai banale, trovandosi sempre al centro di qualche evento particolare, dentro e fuori dal campo di gara.
Lo svedese, che sta attraversando una stagione sicuramente deludente, anche a causa dei tanti malanni che l’hanno colpito, aveva grandi aspettative per lo Ski Tour 2020, ma dopo aver chiuso 45° la prima tappa ha subito deciso di lasciare, non sentendosi in forma.

A questo punto Halfvarsson ha deciso di preparare al meglio le ultime gare della stagione, cercando di chiudere almeno con qualche risultato positivo, a partire dalla sprint in skating che si disputerà a Konnerud la prossima settimana.
Per risollevarsi, staccare un attimo la spina e contemporaneamente allenarsi, lo svedese ha seguito un consiglio a lui dato da Petter Northug la scorsa estate, nel corso delle registrazioni del programma tv “Svezia contro Norvegia” che ha visto protagonisti tanti atleti tra fondisti e biatleti, andando ad allenarsi al caldo. L’atleta svedese è quindi partito per l’isola di Gran Canaria, dove è tutt’ora. Questo il suo racconto all'Expressen: «È un allenamento bello, con piste difficili per lo skiroll. Avevo bisogno di sole ed energia per la parte finale della stagione. Ero mezzo malato quando ho raggiunto la Spagna, mi ci è voluto qualche giorno per iniziare. Poi ora ho corso in salita con gli skiroll e mi è sembrato tutto ok».   

Ovviamente, però, trattandosi di Halfvarsson, le cose non sono state affatto normali. «La mia stanza ha la vista sul mare, ero affacciato e d’improvviso ho visto costruirsi qualcosa di strano all’orizzonte, sembrava una grande nuvola rossa, come se fosse il giorno del giudizio. Alla fine si trattava della peggior tempesta di sabbia arrivata da queste parti negli ultimi 40 anni. Ci hanno quindi invitato a restare in albergo durante il giorno, permettendoci solo di uscire la sera per andare a mangiare fuori. Ma non è stata una passeggiata piacevole, perché la bocca era piena di sabbia, che mi entrava anche negli occhi».

Chiusi anche gli aeroporti di Gran Canaria e della vicina Tenerife, dove si è verificato però un problema ben più grande, perché l’epidemia di Coronavirus ha raggiunto l’isola costringendo tantissime persone di un hotel in quarantena. «È stata una cosa brutta – ha affermato Halfvarssonpoteva benissimo accadere anche qui, dove per fortuna è tutto tranquillo. Almeno credo, ora andrò a casa e dovresti stare bene. Certo non sarei sorpreso se avessi anche il coronavirus, visto che mi sembra di prendere tutti i dannati virus che esistono a questo mondo». 

Giorgio Capodaglio

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