Sci di fondo | 07 marzo 2020, 14:27

Fondo - Le parole dei quattro azzurri dopo il bronzo nella staffetta mista del Mondiale Under 23

Le emozioni di Anna Comarella, Simone Daprà, Martin Coradazzi e Francesca Franchi dopo il bronzo conquistato nella staffetta mista del Mondiale Under 23 di Oberwiesenthal

Fondo - Le parole dei quattro azzurri dopo il bronzo nella staffetta mista del Mondiale Under 23

È arrivata una bellissima medaglia di bronzo a chiudere un Mondiale Juniores e Under 23 che ha regalato tante soddisfazioni all’Italia. A conquistarla ci hanno pensato Anna Comarella, Simone Daprà, Martin Coradazzi e Francesca Franchi, in rigoroso ordine di frazione della staffetta mista azzurra. Una veneta, due trentini e un friulano, a confermare ancora una volta quanto siano diverse le località che stanno offrendo al fondo italiano elementi importanti.

Dopo i festeggiamenti abbiamo contattato i quattro azzurri per commentare la gara, trovandoli ovviamente felici e orgogliosi per il risultato ottenuto, in particolare perché arrivato con tutta la squadra. Come già fatto ieri, andiamo in rigoroso ordine di frazione, partendo da Anna Comarella, la quale con grande onestà e un po’ di autocritica ha voluto dare ampio merito ai compagni per il risultato ottenuto.

Le parole degli azzurri

Anna Comarella: «Sono molto contenta per il risultato di oggi, ma ci tengo tanto che scriviate quanto il merito non sia mio ma degli altri tre componenti della squadra. Non ho avuto problemi di materiali, forse giusto in discesa perdevo qualcosa, ma la realtà è che questa settimana purtroppo non è stata la migliore della mia stagione, non ero al top. Mi dispiace, mi sarebbe piaciuto dare di più alla squadra. Ringrazio, quindi, i miei compagni di staffetta perché grazie a loro è arrivato questo terzo posto. La schiena? Questa settimana mi sentivo bene, non mi spiego cosa sia accaduto perché credevo di essere in buone condizioni, ma alla fine ho disputato forse le gare peggiori della mia stagione. Oggi almeno è arrivato un risultato positivo che fa bene a tutti. I miei compagni sono stati bravissimi, io ho fatto quello che potevo. Il resto della stagione? È tutto un grande punto interrogativo, vista l’emergenza Coronavirus. Al momento non possiamo avere certezze sulle prossime gare».

Simone Daprà: «È una medaglia che per me vuole dire tanto. Alla vigilia del Mondiale mi ero posto delle grandi ambizioni. Ero riuscito in parte ad accontentarle con il buonissimo risultato nella mass start in skating, mentre ero stato in precedenza deluso dalla mia prova nella 15km in classico. Per noi è un risultato di squadra importante ed è bellissimo, sono felicissimo di averlo condiviso con gli altri compagni. Era la prima volta di questo format di gara nel Mondiale Under 23 e siamo arrivati terzi, ma soprattutto l’abbiamo fatto alle spalle di due nazioni dominanti come Norvegia e Russia. Ciò significa che il livello c’è ed è la cosa che più mi fa piacere. La mia gara? Sono partito con Brugger, lui ha imposto un ritmo forsennato, io l’ho tenuto un chilometro e mezzo poi mi sono staccato salendo con il mio passo, tenendo comunque a vista lui e lo svedese. Poi mi ha raggiunto Ardashev, ma andava il doppio di me e mi ha subito superato. In salita però lo vedevo lì e ho dato tutto me stesso per rientrare, perché era fondamentale dare il cambio a Martin con il gruppo. Ce l’ho fatta».

Martin Coradazzi: «È stata una cosa inaspettata. Era la prima staffetta mista nella storia dei Mondiali Under 23 e non sapevamo cosa aspettarci. Le cose si sono messe bene sin dall’inizio e quando è toccato a me eravamo lì con i primi. Ero consapevole di dover dare tutto, restare con la Germania e mettere margine sulla Svezia. Nel corso del primo giro mi sono messo in coda al gruppo perché nella staffetta junior di ieri mi ero reso conto che nel secondo giro si pativa molto. Quindi ho succhiato un po’ la scia e al secondo giro ho dato tutto, perché in una gara da 5km devi dare il massimo in poco tempo. Per me è stato un bel Mondiale, fondamentale anche mentalmente, perché a inizio stagione avevo avuto diverse difficoltà, ero sempre rallentato da una condizione che non arrivava. Ora mi sono sbloccato e mi sento molto bene. Certo, vista la situazione, speriamo di fare ancora qualche gara».

Francesca Franchi: «È stato bello. Non ho guardato la partenza di Anna, perché ero già troppo agitata. Poi ho visto che Dupri e Martin erano andati forte, stavamo con la Germania mentre la Svezia era leggermente più distante. Sulla linea di partenza, allora, io e Coletta (Rydzek) ci siamo dette di aiutarci per non far rientrare Moa Olsson, che era molto pericolosa. A bordo pista il tifo era elettrizzante, ho subito capito di averne così ho provato ad andar via immediatamente. Ce l’ho fatta e ho tenuto sempre il mio ritmo, guardando anche la russa davanti a me che sembrava sempre più vicina, anche se alla fine era comunque troppo distante per pensare di raggiungerla. Quando sono arrivata terza sul rettilineo finale è stato un momento veramente bellissimo. Non pensavo di tornare dal Mondiale con una medaglia. Ero partita sapendo di stare bene, e devo ammettere che avrei voluto fare qualcosina in più in tutte le gare, ma non ci sono riuscita. Purtroppo mi sono messa troppa pressione addosso e su questo dovrò lavorarci in futuro. Comunque oggi è arrivata questa bellissima medaglia, che mi ha ricordato l’argento che conquistammo nel 2017 con le ragazze negli Stati Uniti. È sicuramente il modo migliore di concludere tutto il percorso giovanile, anche perché al primo anno avevo vinto una medaglia in staffetta con Anna e ora si è chiuso vincendo sempre con lei. Proprio con Anna e Dupri ieri sera parlavamo del fatto che sarebbe stata la nostra ultima gara in una competizione iridata giovanile, siamo vecchietti (ride, ndr). Sono felice dei risultati che hanno ottenuto anche Cristina Pittin e Martina Bellini, è la conferma che abbiamo lavorato bene con Renato Pasini, con il quale ci troviamo benissimo. È un bravissimo allenatore, lo ringrazio e lo farò sempre per avermi insegnato tanto. Cristina e Martina sono due compagne molto toste, c’è una sana competitività tra noi e le ringrazio perché ci aiutiamo a vicenda e ci combattiamo. Questo ci fa andare più forte. A loro dico brave perché hanno fatto un grande Mondiale e sono migliorate tanto da questa estate. Stargli davanti non è facile. Le prossime gare? Non so, vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni. Per il momento vado a casa e mi godo qualche bella giornata sugli sci nel mio Trentino»

Giorgio Capodaglio

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