Biathlon - 04 ottobre 2019, 09:05

Biathlon - Andreas Zingerle a Fondoitalia: "Le vittorie della scorsa stagione sono frutto del lavoro di anni"

Tanti gli argomenti affrontati con l'allenatore resposabile della squadra Èlite: «È bello lavorare con atlete come Wierer e Vittozzi, mettono sempre il massimo impegno; Bormolini e Hofer si stanno aiutando a vicenda"

Biathlon - Andreas Zingerle a Fondoitalia: "Le vittorie della scorsa stagione sono frutto del lavoro di anni"

Per il secondo anno consecutivo Andreas Zingerle sta guidando il gruppo élite del biathlon italiano. Affiancato da Andrea Zattoni, l’allenatore responsabile altoatesino ha vissuto una prima stagione da sogno, con i suoi atleti che hanno conquistato numerosi successi, tra i quali la Coppa del Mondo generale di Dorothea Wierer, le due coppe di specialità conquistate sempre dall’atleta delle Fiamme Gialle e da Lisa Vittozzi, gli ori mondiali di Wierer e Windisch, più i tanti successi e podi nel corso di tutta la stagione di Coppa del Mondo.

Un anno da sogno, quanto di meglio per presentarsi ai nastri di partenza della stagione 2019/20 che ha in programma a febbraio il tanto atteso Mondiale di Anterselva.

Abbiamo contattato l’allenatore azzurro per fare il punto della situazione sulla preparazione e tornare anche sugli splendidi successi dello scorso anno, per i quali però non vuole prendersi particolari meriti.

Buon pomeriggio Zingerle. Avete da poco raggiunto Ramsau, dove siete tornati ad allenarvi sulla neve. Come hanno reagito gli atleti alle prime sciate?
«Sono molto contenti. Inoltre abbiamo anche avuto la fortuna di trovare neve fresca, grazie alle nevicate degli ultimi giorni. Già la prima sciata l’hanno fatta su cinque centimetri di neve nuova, poi è nevicato anche la notte scorsa, quindi è proprio bellissimo sciare. Certo le condizioni meteo oggi non erano delle migliori, gli atleti sono stati costretti ad allenarsi con vento e nevischio, ma almeno si abituano a quello che troveranno in stagione. Comunque si, erano molto felici, anche perché le gare vere le fanno sugli sci».

Com'è andata fin qui la preparazione?
«Per il momento molto bene. Sono soddisfatto del lavoro svolto, anche perché siamo riusciti a fare tutto quello che avevamo programmato. Inoltre nessuno dei nostri atleti ha avuto particolari problemi fisici, magari ogni tanto qualche piccolo acciacco, ma hanno sempre lavorato sul lungo periodo».

Parliamo dei due uomini del gruppo. Al fianco di Lukas Hofer è presente quest’anno Thomas Bormolini. Come stanno andando i due?
«Thomas si è subito inserito bene in squadra, con Lukas si stanno aiutando a vicenda. Al tiro, per esempio, Thomas è più veloce, così su alcuni lavori ha stimolato Lukas a fare ancora qualcosa in più. Dall’altra parte, invece, Bormolini sta traendo profitto dall’allenarsi atleticamente con Hofer e sicuramente questo lo farà migliorare dal punto di vista atletico».

Come stanno le due protagoniste della passata stagione, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi?
«Bene, non sono affatto cambiate, hanno sempre grande voglia di lavorare, si allenano tanto. È bello poter lavorare con delle atlete come loro, perché mettono sempre il massimo impegno in quanto si pongono degli obiettivi importanti e non vogliono mancarli».

Lisa Vittozzi è sembrata molto motivata nel corso delle gare estive.
«Lisa è cresciuta ancora quest’anno. È un’atleta che vuole vincere sempre, quindi non avevo alcun dubbio che l’avrei trovata ulteriormente migliorata».

Dopo i successi della passata stagione Dorothea Wierer ha sempre la stessa fame di vittoria?
«Assolutamente si, è sempre molto motivata, anche perché affronterà da campionessa del mondo il Mondiale di casa ad Anterselva. Ma al di là dell’appuntamento iridato, anche lei vuole vincere sempre, quindi vorrà far bene pure in Coppa del Mondo».

Avete fatto una preparazione particolare puntando sull’appuntamento clou di Anterselva?
«No, il programma è identico allo scorso anno, perché ha funzionato molto bene vedendo i risultati ottenuti. Certo, sicuramente il Mondiale casalingo porterà un po’ di stress e pressione in più alla squadra, ma i ragazzi devono solo lavorare e credere in quello che facciamo, così come ci crediamo noi».

A proposito di stress ed emozioni: cosa prova nel guidare l’Italia al Mondiale di Anterselva?
«Al momento non ci ho ancora pensato perché sono troppo concentrato sul lavoro da fare in una fase per noi importantissima della stagione. Non so cosa proverò, ma sono convinto che l’emozione arriverà tutta insieme quando l’evento sarà alle porte, so che sarà per me speciale. Ma è ancora lontano, prima abbiamo tanto lavoro da fare e molte gare».

Torniamo alla vigilia dell’ultima tappa di Coppa del Mondo della passata stagione. A Oslo avete sentito tanta pressione?
«È stata certamente una settimana molto dura, anche perché venivamo da un ottimo Mondiale e avevamo due atlete in lotta per la Coppa del Mondo, quindi le aspettative erano alte. Poi soprattutto per Doro e Lisa non è stata una settimana facile, avevano tanta pressione addosso. Inoltre già a Östersund ci eravamo resi conti che Kuzmina e Olsbu erano cresciute molto di condizione, quindi sapevamo che non sarebbe stata facile. Ci tenevamo tanto, perché mai avevamo vinto la Coppa del Mondo, ci eravamo arrivati vicino in passato, anche con gli uomini, ma mai avevamo portato in Italia la coppa di cristallo. Non era facile perché non si può essere al top da dicembre a fine marzo e sapevamo che altre stavano meglio, oltre alla pressione che ovviamente poteva condizionare le ragazze. Alla fine, però, ce l’abbiamo fatta ed è stata un’emozione enorme per tutti noi».

Anche a livello personale deve essere stato fantastico per lei vincere tanto al suo primo anno da allenatore responsabile.
«Per me è stata una soddisfazione enorme, ma non mi prendo meriti particolari. I risultati ottenuti la passata stagione sono il frutto del lavoro svolto in questi anni, non sono stati certo costruiti in pochi mesi. Io ho proseguito quanto fatto in precedenza da altri, abbiamo cambiato qualcosina, aggiunto delle cose che forse mancavano in passato, ma vittorie come quelle della passata stagione si costruiscono nel tempo grazie al lavoro di tanti».

Dalla passata stagione, con lei allena anche Andrea Zattoni. Dopo un anno di lavoro, come procede l’intesa tra voi?
«Sempre meglio, anche perché abbiamo delle idee molto simili sul modo di allenare e sicuramente questo ha reso il lavoro più facile. Lui ha dato un grandissimo contributo sul lato atletico e sta facendo tanta esperienza anche sul lavoro al poligono. Andrea viene dal fondo ma ogni giorno che passa sta conoscendo sempre meglio il biathlon. Sta facendo veramente un grande lavoro».

In estate si sono ritirate Kuzmina e Dahlmeier, due avversarie pericolose per Wierer e Vittozzi; a questo punto chi teme per la prossima stagione?
«A novembre si partirà nuovamente da zero. Sicuramente anche nelle altre squadre hanno lavorato molto come abbiamo fatto noi e diverse atlete saranno migliorate rispetto alla passata stagione. Dopo anni di esperienza so che nel biathlon, quando smette un atleta di alto livello si pensa sempre che l’anno successivo le cose saranno più facili, ma in realtà quel buco viene subito riempito da altri, magari qualcuno che non ti aspetti. Quindi non pensiamo assolutamente che sarà più facile, in realtà sarà molto dura come sempre. Lo è stato anche lo scorso anno. Noi dobbiamo solo pensare a fare il nostro lavoro, affrontare ogni gara al meglio, consapevoli che non sarà più facile, perché ci sono sempre nuovi avversari»

Giorgio Capodaglio

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