Sci di fondo | 18 dicembre 2019, 17:30

Fondo - Linn Svahn: la nuova svedese senza Gunde nel DNA ma con la benedizione di Northug

Conosciamo meglio la ventenne fondista svedese grande protagonista, non del tutto a sorpresa, del weekend di Coppa del Mondo a Davos

Fondo - Linn Svahn: la nuova svedese senza Gunde nel DNA ma con la benedizione di Northug

Se le chiedete di tracciare un proprio profilo caratteriale si definisce una ragazza sicura, coraggiosa, combattente, disordinata, muscolosa, intelligente e con un padre che non si chiama Gunde.

Questa è Linn Maria Svahn e non Svan come molti, fino a venerdì scorso, pensavano.

La ventenne fondista di Östersund non ha nessun grado di parentela e neppure possiede legami di alcun tipo col mitico "cigno della Dalarna" che ha dominato lo sci di fondo mondiale negli anni ottanta.

«Questa vittoria qui a Davos servirà a mettere tutti d’accordo sul fatto che non sono la figlia di Gunde. La gente ora si renderà conto che la Svezia ha una Svahn diversa da Gunde. Ho scritto il mio nome sulla mappa del fondo. Eppoi lui non era cosi veloce nelle sprint come lo sono io!» ha affermato col sorriso sulle labbra Linn all’emittente nazionale svedese SVT.

Nessun legame ma comunque un grande rispetto per Gunde Svan da parte della neo ventenne Linn, che però ha in Petter Northug il proprio idolo assoluto

Linn anni fa pubblicò sui social una foto dell’ex fondista norvegese aggiungendo alcuni cuoricini: «Lui e’ stato il più grande amore della mia vita ed era il mio idolo d’infanzia col quale mi sono appassionata allo sci di fondo. E’ stato un onore incontrarlo qui a Davos nel corso della cerimonia di premiazione dopo la mia vittoria sabato nella sprint».

Northug, che ora collabora con la TV Norvegese NRK, e’ rimasto favorevolmente impressionato dalla facilità con cui Linn, nella finale di sabato, ha staccato le avversarie sulla salita: «Il modo con cui lei ha superato l’ultima salita è qualcosa che nessuno al momento possiede. Credo che non si sia ancora resa conto di cosa ha fatto qui a Davos. L’ho sentita molto felice e credo che questa sua prima vittoria in Coppa del Mondo le darà ancora più sicurezza nelle prossime gare. “

La vittoria nella sprint in skating di Davos non è un risultato totalmente inaspettato per la ragazza dello Jämtland.

Aveva avvertito buone sensazioni, corroborate dalle vittorie nella settimana precedente Davos, nell’impegnativo circuito nazionale svedese, prima della partenza per la località grigionese: «Non l’ho detto a molte persone, ma un'obiettivo di questo inverno era di vincere una gara distance e l’ho raggiunto la settimana scorsa. Un altro obiettivo era vincere in Coppa del Mondo in questa stagione e ci sono riuscita nel mio primo vero debutto stagionale nel massimo circuito. Non sono totalmente stupita di me stessa».

Effettivamente un grande miglioramento nelle prestazioni di Linn lo si era già notato nelle gare svedesi di Gällivare che a metà novembre avevano aperto la stagione per i fondisti ”trekroner”. Nella sprint in classico Svahn aveva superato facilmente sia i quarti che la semifinale dimostrando già in quell'occasione di aver compiuto notevoli passi in avanti rispetto alla stagione precedente. In finale poi venne coinvolta suo malgrado, nel capitombolo che con lei vide protagoniste le altre quattro sprinter svedesi, Sundling, Rönnlund, Lundgren e Ribom, permettendo alla svizzera Fähndrich di involarsi in solitario sul traguardo a dispetto del recupero di Svahn che terminò seconda con rammarico.

Una buona parte di esperti e Media svedesi non aveva capito l’esclusione di Svahn nel gruppo di ragazze gialloblu che furono selezionate per l’opening di Ruka due settimane fa.

Sull’argomento il Direttore Tecnico svedese Ola Stromberg rispose che con i limitati pettorali a disposizione per la trasferta finlandese era più logico portare ragazze con caratteristiche più da allrounder come Ribom e Rönnlund piuttosto che una Svahn ancora tutta da valutare sulle distance. Inoltre non poteva certo escludere due big come Nilsson o Dahlqvist seppur non ancora in condizione, a favore dell'ancora sconosciuta Svahn.

L’esclusione dal Nordic Opening di Ruka non ha certo demoralizzato una ragazza dal carattere forte come Linn. Mentre le compagne erano impegnate nel palcoscenico principale di Lillehammer, Svahn si cimentava con successo ad Idre nella prima tappa del circuito nazionale svedese. Nella località sciistica della Dalarna, la bionda fondista scandinava realizzava il suo primo proposito imponendosi nella 10km nello stile a sci paralleli a lei più congeniale. Il giorno successivo concedeva il bis dominando qualificazioni e finali nella sprint a skating, che le è valsa la meritata selezione per la tappa di Davos.

Nella località grigionese Svahn ha vinto alla sua seconda presenza in Coppa del Mondo.

Il debutto avvenne lo scorso Marzo nella sprint casalinga di Falun, dove lei riuscì a conquistare i primi punti di Coppa concludendo ventunesima nella sprint a tecnica libera pur essendo ancora in età junior.

In patria, nella categoria giovanile, la sua carriera fu spesso offuscata dalla coetanea Frida Karlsson. Assieme a Frida, e alle compagne di staffetta, Linn fu comunque determinante con la sua ultima frazione per la conquista della medaglia di bronzo nei Mondiali junior di Lahti della scorsa stagione.

Sempre da junior, Svahn fu comunque abilissima nel conquistare diverse medaglie d’oro a livello nazionale nelle sprint, come accadde nel marzo 2016 in quel di Torsby dove l’allora sedicenne Linn surclassò sia Karlsson e sia Lundgren. Abile e veloce nelle sprint, ma senza disdegnare piazzamenti sul podio anche nelle distance dai 5km in su, ponendo cosi il suo nome come uno dei più chiacchierati e papabili di una importante e futuribile carriera, dai quotati esperti di sci di fondo ”trekroner”.

A Davos, raggiunta dalla TV nazionale finnica Yle, la ragazza scandinava ha anche raccontato dei suoi nonni finlandesi che vivono ad Haparanda, località appena al di qua del confine svedese ed alla possibilità che aveva di poter correre sotto bandiera sinivalkoinen: «Ho chiamato mia nonna dopo la mia vittoria ed ovviamente era contentissima per me. Era tutto il tempo sorridente come io lo sarò per molto tempo ancora. Si, potevo diventare finlandese ma ho deciso di gareggiare per la Svezia, la più grande squadra di sprint del Mondo. La nostra dura competizione interna ci spinge ogni giorno a migliorarci l’un l’altra, cosa che non accadrebbe in nessun altra nazione».

Questa è Linn Svahn che dopo aver ottenuto con profitto il diploma superiore lo scorso giugno, ora può solo pensare a gareggiare ed allenarsi con la squadra svedese di sci di fondo a tempo pieno.

Quanto visto a Davos per lei è solo l’inizio. «Posso fare ancora di più» ha aggiunto la bionda fondista svedese ai media finlandesi.

Ma ora non chiedetele più se il nome di suo padre è Gunde. Una nuova Svahn, e non Svan, è presente nel circuito dello sci di fondo mondiale.

Paolo Romanò

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