- 21 febbraio 2020, 19:27

BIATHLON - Staffetta femminile: la favorita è la Germania sulla Norvegia. L'Italia in formazione "atipica"

Le tedesche hanno trovato confidenza con le medaglie di Herrmann, Hinz e Preuss e sono la squadra complessivamente più affidabile. L'Italia parte con Vittozzi e Wierer come nella mista, lungimiranza o rassegnazione?

Dorothea Wierer

Dorothea Wierer

Domani, ore 11.45, arriva il penultimo atto del Mondiale di Anterselva 2020 al femminile. Il team "Doroitalia" ha sin qui conquistato due ori e un argento, un bottino già ampiamente soddisfacente, anche se ancora inferiore con quattro gare da disputare rispetto all'incredibile jackpot da 5 medaglie (2/2/1) di Östersund 2019.

Nel biathlon, si sa, può succedere veramente di tutto e quest'Italia non si presenta allo start così avanti nei pronostici. Non è per forza un male perché la staffetta femminile ha vinto le sue medaglie proprio quando partiva da una posizione completamente defilata o di outsider.

Il bronzo di Nove Mesto 2013 fu l'inizio dei successi di Wierer & co. Di quella squadra facevano parte la biatleta di riferimento degli anni Zero, Michela Ponza, la forse, vedremo se prima o poi arriverà il bronzo della sprint di Sochi 2014, prima medaglia individuale olimpica femminile Karin Oberhofer, un peccato non sia arrivata (o non sia stata supportata per arrivarci) ad Anterselva 2020, e Nicole Gontier, in grande forma sugli sci nelle ultime uscite di IBU Cup in Val Martello ma senza dare garanzie al poligono.

E' rimasta solo Doro di quel quartetto, mentre il bronzo di Kontiolahti 2015 vedeva al lancio una giovanissima Lisa Vittozzi, ancora Oberhofer in condizione superba, un'appannata Gontier, e Wierer, non ancora diventata l'atleta capace di fare la differenza delle ultime stagioni.

Viceversa, l'Italia femminile più forte di sempre fu solo quinta. A Hochfilzen 2017 la presenza nel medagliere fu preservata dalla "seconda linea" Alexia Runggaldier con il bronzo nella 15km individuale, ma dopo aver avuto anche il quarto e quinto posto di Vittozzi e Federica Sanfilippo nella sprint. Fu storico il risultato di avere quattro atlete nella mass start iridata, oltretutto tutte in lotta per il podio fino a metà gara.

Cosa mancò a quella squadra per vincere o salire sul podio? Una vera e propria leader in grado di fare la differenza.

Adesso che quella trascinatrice è presente, si decide di metterla in seconda frazione come una squadra che deve fare solo atto di presenza e testimonianza il più a lungo possibile nel vivo della gara. Insomma, come una Finlandia qualunque che parte con Mäkäräinen e Laukkanen, pardon, Eder.

Dopo la buona prestazione sugli sci di Michela Carrara nell'individuale, la sua presenza è divenuta pienamente legittima. Era però necessario affidarle il peso della quarta frazione?

In caso Vittozzi, divorata dalle tensioni, e Wierer riuscissero a fare il vuoto, Sanfilippo, non proprio nella forma della vita sugli sci, tenere in testa, la giovane valdostana avrebbe la capacità di reggere l'urto di una responsabilità così importante?

L'augurio che lo staff tecnico, eccezionale nel costruire un decennio di successi ma non esente da situazioni gestionali criticabili, abbia un certo disegno in testa e che l'Italia non miri a fare la comparsa per dominare metà gara e poi eclissarsi nelle retrovie. La squadra rimane comunque un'ottima outsider, è l'ordine che pare un po' "catenacciaro" avvicinandoci alla zona Cesarini.

PS: se domani dovesse arrivare la medaglia, sarò il primo a ridere delle cose che ho scritto, ma questo è il bello (o brutto) del biathlon. Rispetto allo sci di fondo c'è molta più incertezza.

LE FAVORITE

Germania

Dopo un avvio di stagione disastroso come mai prima, tanto che si è arrivati a non avere nessuna tedesca a punti nella sprint di Hochfilzen, le tedesche hanno maturato la consapevolezza di essere la squadra più solida durante le gare di questi Mondiali. Quella "debole" è Karolin Horchler, mai peggio che 26^ nelle tre gare individuali, consistente tiratrice e capace di competere tranquillamente su 6km. Denise Herrmann, inseguimento, e Vanessa Hinz, individuale, hanno vinto un argento a testa, mentre Franziska Preuss ha fatto altrettanto in coppia con Erik Lesser nella Single Mixed.

Norvegia

Marte Olsbu Røiseland è arrivata a 5 medaglie su 5 e ha messo nel mirino l'enplein di ori nelle staffette. A livello di puro talento le scandinave sono superiori alle tedesche, ma anche più instabili con le formidabili Tiril Eckhoff e Ingrid Landmark Tandrevold, uscite per ora male da tutte le gare individuali dove il tiro le ha tenute lontane dall'obiettivo medaglia. Il punto debole sarà il lancio della veterana Synnøve Solemdal, mai più tornata quella che nei primi anni del decennio scorso andava forte quanto queste compagne sugli sci. Sono le campionesse in carica e scenderanno in pista con la stessa formazione di un anno fa.

LE OUTSIDER

Francia

L'unica medaglia conquistata da una ragazza francese ad Anterselva 2020 è stato il bronzo nella Single Mixed di Anais Bescond in coppia con la rivelazione d'oro Emilien Jacquelin. Attualmente nelle francesi si vedono più punti deboli che punti di forza. Il talento c'è ma le probabilità che almeno una fra Julia Simon, Celia Aymonier e Justine Braisaz faccia patatrac sono elevatissime.

Svizzera

La 3 sorelle Gasparin possono dare abbastanza garanzie e un mix di qualità fondistica (Selina) e precisione al tiro (Aita), ma il vero "boost" può metterlo Lena Häcki in ultima frazione. Anterselva ha un poligono complesso, questo potrebbe essere un vantaggio o un handicap per le elvetiche.

Svezia

Hanna Öberg non sta disputando un brutto Mondiale, ma è ancora senza medaglie, individuali o a squadre non fa differenza. Alla sorellina Elvira verrà dato il compito di lanciare una staffetta che sarebbe da titolo se le intermedie Mona Brorsson e Linn Persson sapranno esprimersi al loro meglio, tirando fuori quello che non hanno fatto vedere nelle precedenti gare. C'è un argento da ripetere.

Ucraina

Frazioni da 6km e un poligono difficile. E' la gara ideale per la squadra femminile ucraina di questi tempi e il bronzo dello scorso anno lo dimostra. Fuori Valj Semerenko rispetto all'edizione precedente, ci sarà la sorella Vita insieme alla rapidissima tiratrice Anastasiya Merkushyna, la specialista delle 15km Yuliia Dzhima e la veterana Olena Pidhrushna, arrivata a sfiorare la medaglia nella sprint.

Davide Bragagna

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