Biathlon | 07 marzo 2020, 18:21

Biathlon - Troppa Norvegia per tutti, ma che bella la Giovane Italia

La Norvegia la fa da padrone nella staffetta maschile di Nove Mesto: Christiansen, Dale ed i fratelli Bø non hanno problemi a dominare la gara davanti ad Ucraina e Svezia. L'Italia dei debuttanti è ottima sesta, con Bormolini, Giacomel (che conferma), Windisch e Bionaz.

Johannes Bø

Johannes Bø

Norvegia in carrozza nella staffetta maschile, ma che bella la Giovane Italia. Christiansen, Dale ed i Bø confezionano la gara perfetta e di fatto senza suspense, complici le difficoltà vissute dalla Francia sin dal via, salendo sul gradino più alto del podio della staffetta maschile di Nove Mesto davanti all'Ucraina e alla Svezia, con la Russia a cedere solo nel finale la terza piazza del podio, seguita dalla Germania e dall'Italia dei debuttanti.

Un sesto posto davvero prezioso, quello del quartetto azzurro lanciato da Thomas Bormolini seguito da Tommaso Giacomel, Dominik Windisch e Didier Bionaz. Quattro alfieri che con una sontuosa prestazione al tiro (sole 5 ricariche utilizzate) si sono tenuti costantemente a ridosso del podio, pur mettendo in campo i due "2000" Giacomel e Bionaz, ancora una volta pronti a rispondere presente e a dimostrarsi all'altezza della situazione, al pari della sprint di venerdì.

Un sesto posto pieno di risposte positive, perchè - forse - lo slancio dei giovani ha rivitalizzato un Windisch autore della migliore performance stagionale: tutti promossi e con ottimi voti quindi per un'Italia che a Nove Mesto ha visto e conosciuto il proprio futuro. 

 

La cronaca della Gara

Norvegia e Svezia sono le due formazioni che affrontano maggiormente di petto la prima frazione. Vetle Christiansen nel secondo e nel terzo giro innesta le marce alte sugli sci e anche se lo svedese Samuelsson mette in campo un poligono in piedi da paura, riesce a chiudere il buco nonostante la ricarica utilizzata per presentarsi al cambio davanti a tutti insieme al "cugino" scandinavo. Con loro anche una sorprendente Bielorussia sospinta da Smolski, quarto posto per l'Ucraina, seguita da Germania e Russia.

Thomas Bormolini è molto buon interprete di una prima frazione chiusa al nono posto con 24" di ritardo dai leader, dopo due sessioni di tiro che l'hanno visto impiegare solo 2 ricariche in piedi per dare il cambio a Tommaso Giacomel insieme a Repubblica Ceca ed Estonia.

Il secondo poligono a terra Jesper Nelin è il più lesto e preciso e se esce per primo dalla piazzola, lasciando sul posto il bielorusso Bocharnikov ed il norvegese Dale, suoi compagni nel primo giro ed entrambi sorpassati dall'ucraino Semenov

In casa Italia il diciannovenne trentino che venerdì ha sorpreso tutti nel giorno del debutto sul massimo palcoscenico è ancora protagonista di un bel poligono, manca il primo bersaglio ma poi è preciso e rapido, anche con la ricarica ed esce sesto, in compagnia del ceco Moravec. Nel giro di mezzo Nelin allunga sensibilmente ma poi perde la bussola al tiro e incappa in 4 errori con conseguente giro di penalità. Si spalanca così la porta per il fresco campione europeo Bocharnikov che porta la Bielorussia in testa con Semenov e Dale, subito pronto ad imprimere il forcing.

Il quarto ad uscire dal poligono è un ancora eccellente Giacomel, capace di ripetere il poligono esemplare del giorno precedente (5/5 in 18") per tenere il passo dei migliori, salvo poi cedere qualche posizione nel giro finale, arrivando comunque in zona cambio settimo a 27"3 da Dale. Tra Norvegia ed Italia in rapida successione ecco Bielorussia, Ucraina, Repubblica Ceca, Estonia e Svezia: i russi sono ottavi, la Germania paga quasi un minuto, la Francia è ormai fuori dai giochi, con due minuti di ritardo di penalità a gravare su Jacquelin che non ha impiegato una terza ricarica nel poligono in piedi.

Tarjei Bø fa il vuoto, sia sugli sci che al tiro. Ma dietro la situazione è estremamente fluida, con diversi outsider a fare compagnia ai padroni di casa della Repubblica Ceca e ad un Dominik Windisch autorevole nel poligono a terra. La situazione si fa interessante, anche se dietro Arnd Peiffer suona la riscossa della Germania.

In piedi Bø insegue la velocità e chiude la pratica con una ricarica, ma dietro di lui arriva l'urlo di Dominik Windisch, perfetto in entrambi i poligoni, per mettersi all'inseguimento del norvegese insieme al bielorusso Labastau. Crolla la Repubblica Ceca che si becca tre giri, quindi alle spalle dell'azzurro ci sono Ucraina, Svezia e ad una quindicina di secondi Russia e Germania

L'ultimo cambio vede i fratelli Bø passarsi il testimone con 42" di margine sull'Italia, di fatto ripresa dallo scatenato Peiffer che ricompattato il gruppo inseguitore che comprende anche Bielorussia, Svezia e Russia. Un brillante Windisch lancia dunque verso il finale l'altro junior di casa azzurra, Didier Bionaz.

Con JTB costretto a soffrire di solitudine là davanti, il sestetto alle sue spalle si sfilaccia al poligono a terra (una ricarica per Bionaz, Doll e Ponsiluoma) mentre in piedi a perdere il treno sono il giovane italiano (ancora una ricarica) che mette però in ghiaccio il sesto posto visto il giro del bielorusso Yaliotnau. Il gioco del podio vede Pidruchnyi prendere l'iniziativa e andare così a chiudere per il secondo posto; dietro di lui Ponsiluoma si sbarazza del più giovane Khalili per il terzo posto, con Doll che non riesce nella rimonta "alla Herrmann"; quinto. E poi c'è la Giovane Italia.

Luca Perenzoni

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