Sci di fondo - 08 aprile 2020, 13:54

Granfondo - Prima stagione molto positiva per SottoZero Gold Team Zorzi Max/Orsaiec; Pasqualotto: "Il segreto? Siamo una famiglia"

Il bilancio del nuovo Pro Team protagonista nel circuito Visma Ski Classics e non solo. Mauro Brigadoi ancora leader italiano delle gare distance. Bene Francesco Ferrari. La sorpresa Simone Varesco: stagione al top ed exploit alla Vasaloppet.

Granfondo - Prima stagione molto positiva per SottoZero Gold Team Zorzi Max/Orsaiec; Pasqualotto: "Il segreto? Siamo una famiglia"

SottoZero Gold Team Zorzi Max/Orsaiec ha superato a pieni voti la sua prima stagione nel circuito Visma Skiclassics e nelle più prestigiose granfondo del calendario nazionale. Nato sull'onda del successo della storica trasmissione televisiva, da cui ha preso il nome, il Gold Team SottoZero si è messo in evidenza grazie ai risultati ottenuti dai suoi portacolori, tutti o quasi legati alla Val di Fiemme, culla e patria del fondismo italiano. Mauro Brigadoi, il capitano del gruppo, ha confermato in tutte le gare a cui ha partecipato di essere ancora e di granlunga, il migliore fondista italiano nelle gare distance, conquistando, piazzamenti di assoluto prestigio nelle gare del Pro Tour Visma a cui ha partecipato (Livigno, Venosta, Kaiser a Seefeld, Dobbiaco-Cortina) e grandi vittorie in Val Casies (seconda gara italiana per importanza dopo la Marcialonga) e in Bondone nella Skimarathon.

Buona è stata anche l'annata di Francesco Ferrari che, nonostante un fastidioso infortunio alla spalla rimediato alla Dolomitenlauf a Lienz a gennaio che lo ha costretto ad lungo un periodo di stop, ha comunque portato a casa due vittorie in tecnica libera nella Base Tuono a Folgaria e nella Viote Skimarathon in Bondone, oltre a buoni piazzamenti nelle gare del Pro Tour. La vera sorpresa della stagione 2019-2020 è venuta però da Simone Varesco che durante tutto l'anno ha offerto una costanza di rendimento e di risultati degni di nota. Sempre o quasi a podio nelle gare in regione (Pustertaler, Casies, Moonlight Classic) con i migliori italiani nelle Visma, il ragazzo di Lago di Tesero ha calato l'asso alla Vasaloppet in Svezia, la più importante granfondo al mondo chiusa da primo italiano in 58a posizione. Un' impresa la sua davvero degna di nota.

Buoni risultati sono venuti anche da Stefania Corradini, l'unica donna del gruppo, protagonista in positivo nel Pro Team Tempo a squadre a Livigno in apertura di stagione (SottoZero 1° Team italiano, 16° assoluto) e vincitrice della Base Tuono a Folgaria. La ragazza di Castello-Molina, alle granfondo ha alternato anche gare di sci orientamento ottenendo successi anche in quel contesto. Bene infine, sia il catalano/ Sadurni Betriu Boix vincitore anche di tre gare in terra iberica, che Francesco Fuccaro e Mathias Defracesco. Questi in sintesi i numeri della stagione 2019-2020 di SottoZero, nato come Gold Team la scorsa estate su “sollecitazione” di buona parte degli stessi atleti di cui oggi si compone il gruppo.

“E' vero – afferma il Presidente e Team Director Michele Pasqualottoad un certo punto della scorsa estate ho ricevuto una telefonata che di fatto ha cambiato il corso ed il destino sportivo del nostro sodalizio, nato alcuni anni fa come sci club amatoriale. Alcuni atleti, ritenuto esaurito per vari motivi il rapporto con il loro precedente team di appartenenza ci hanno chiesto una mano per poter continuare a praticare da agonisti ad alti livelli, lo sport che amano da sempre. Giusto il tempo di confrontarsi con gli gli amici Sandro Giacomelli Pila, Stefano Vuerich, Mirko Filippi, Mariano Covi e Stefano Volcan e così, da sci club amatoriale a Pro Team Visma il passo è stato molto breve e alla fine neanche troppo complicato. Decisione coraggiosa certo, ma vincente visti i risultati, l'entusiamo e la simpatia che si sono creati intorno a noi”.

Come avete fatto ad allestire un Team di questo livello in così poco tempo?
«Il segreto? Più che un Team, una famiglia sportiva dove tutti, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, si danno da fare mettendoci anima e corpo per far sì che i ragazzi possano esprimersi al meglio. Dopo aver organizzato, anche grazie ai nostri volontari del Nordic Team (quest'anno oltre 150 iscritti), una sorta di Oktoberfest a Predazzo per poter mettere insieme un minimo budget iniziale, siamo riusciti a coinvolgere alcuni main sponsor come Zorzi Max, Orsaiec, GSG e Vuerich Service che ci hanno dato davvero una mano importante e che vorrei ancora ringraziare, così come un sentito ringraziamento va a tutti quegli amici e sostenitori locali che ci sono stati vicino durante l'anno e che ci hanno permesso di poter competere praticamente alla pari degli altri. Certo, il nostro budget non si è minimamente avvicinato a quello delle squadre professionistiche scandinave e neppure a quello di altri team, italiani compresi stando a quanto da questi dichiarato pubblicamente, ma con soddisfazione rilevo che questa differenza in pista non si è praticamente mai vista, anzi. Con Brigadoi, Ferrari e Varesco in particolare, abbiamo sempre o quasi avuto il piacere e l'orgoglio di portare per primi il tricolore al traguardo nelle varie gare. Nel Visma in particolare, non potendo puntare alla classifica a squadra in virtù di un regolamento che premia come punteggio più la quantità degli atleti che un team schiera, che non la loro “qualità”, ci siamo concentrati sulle nostre individualità e, per quanto riguarda i colori azzurri, in tutte le competizioni Visma cui abbiamo partecipato, non c'è stata gara. Siamo sempre arrivati davanti, eccezion fatta per la Marcialonga dove però i nostri due atleti più forti, Brigadoi e Ferrari non hanno partecipato perchè infortunati. Questo mi consente di affermare senza tema di smentita che se nel Visma, per i motivi di cui sopra non siamo stati il primo team italiano, abbiamo però dimostrato di essere il team italiano più forte».

Come è stata accolta la vostra discesa in pista nello sci che conta?
«Da più parti, soprattutto in ambito Ski Classics e tra gli organizzatori degli eventi direi in maniera molto positiva, ma c'è stato anche chi non ha gradito, forse perchè convinto di poter rimanere ad oltranza, unico indiscusso protagonista nel panorama italiano delle lunghe distanze. Personalmente ritengo invece che una sana concorrenza avrebbe potuto e dovuto evolvere in una leale rivalità sportiva, cosa che, a dirla tutta, se non è mai mancata tra gli atleti in gara e fuori, purtroppo ha latitato nel dietro le quinte ad altri livelli».

Perchè avete deciso di affrontare un circuito così impegnativo come il Visma?
«Ci sono tutte le più belle granfondo del mondo, comprese le nostre Marcialonga, Dobbiaco-Cortina, La Venosta, Livigno. Come spettacolarità, le varie tappe non hanno nulla da invidiare alle gare FIS di Coppa del Mondo che, salvo rari casi come qualche sprint e la Final Climb del Tour de Ski, languono e perdono ogni anno d'interesse e appeal. Il nostro è un circuito molto competitivo, ben organizzato, seguito a livello televisivo da milioni di spettatori nel mondo. Offre una vetrina prestigiosa ed esserci per noi è motivo di grande vanto. Come tutte le competizioni, ha delle regole e se vi partecipi le devi bene o male condividere, altrimenti meglio fare dell'altro. Da italiani, non credo abbia molto senso continuare sempre e solo a lamentarsi, auspicando cambiamenti di rotta o addirittura “sante alleanze” in nome dello sci italico o non si sa bene cos'altro. Il Pro Tour Visma non è un campionato per nazioni, ma per Club. E' una sorta di Champions League dello sci di fondo. Ci sono il Real Madrid, la Juve, il Barcellona, il City (nel nostro caso i team scandinavi) ma c'è anche l'Atalanta, che se la gioca in campo come gli altri. Ecco, noi vogliamo giocarcela come possiamo, con i mezzi che abbiamo, orgogliosi di rappresentare soprattutto la nostra terra».

Siete dunque un Team fatto in casa, Made in Trentino. E per il futuro?
«In questo senso poter essere testimonial del “Trentino” nel mondo è un'altro motivo di soddisfazione. In squadra abbiamo quasi esclusivamente ragazzi delle nostre vallate dolomitiche che vogliamo continuare a valorizzare. Di certo non rinforzeremo le fila con fondisti scandinavi, russi o comunque stranieri, magari a fine carriera. Inoltre, giusto per sgomberare il campo da ogni illazione o dubbio di sorta, non siamo, ne siamo mai stati interessati a sottrarre atleti, sponsor o altro a chicchessia. Riteniamo di avere, questo sì, il pieno diritto di poter considerare serenamente le istanze di chi manifesta interesse, apprezzamento e soprattutto simpatia, per SottoZero e per tutto ciò che esso rappresenta».

SottoZero Gold Team ringrazia per il supporto: Zorzi Max distribuzione bevande, Orsaiec srl, GSG Cycling Wear, Vuerich Service, “Trentino”, Kayak, Pasta Felicetti, Lavazè Spettacolo della Natura, Coop Cavalese, Caseificio Sociale Val di Fiemme, Lapponia Sport Livigno, Cassa Rurale Dolomiti Fassa-Primiero-Belluno, Bianchini Calzature, Bernard Claudio Motors , Rttr La Televisione

Comunicato Stampa

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