Sci di fondo - 27 aprile 2020, 11:43

Sport e coronavirus - Il capo di RUSADA lancia l'allarme per gli sportivi

In Russia stanno studiando gli effetti del coronavirus sugli atleti e secondo Yuri Ganus, questa infezione, se contratta nella sua forma più grave, potrebbe anche costare la carriera ad un atleta; verità o allarme ingiustificato?

Foto di Flavio Becchis

In questi mesi virologi, genetisti, infettivologi e ricercatori sono stati tanto esposti sui media per parlare del coronavirus e dei suoi effetti, dimostrando quanto si stia ancora in fase di ricerca e non si conosca ovviamente a fondo questa nuova malattia che ha bloccato il mondo. A volte abbiamo ascoltato anche opinioni discordanti tra loro, come normale che sia in fase di studio, anche se spesso sono stati lanciati allarmi in maniera un po’ esagerata.

Tra le tante opinioni in merito ne è arrivata un’altra dalla Russia, che forse tende ad allarmare un po’ troppo gli sportivi, soprattutto per quelle che sono le conoscenze e le certezze acquisite, alimentando però una paura già manifestata da un’atleta finlandese che aveva contratto il virus, Anni Alakoski, la quale aveva ammesso di essere spaventata in quanto si chiedeva se i polmoni “si riprenderanno bene o se questa malattia lascerà qualche strascico”.  

Il capo dell’Agenzia Antidoping Russa (RUSADA), Yuri Ganus, ha recentemente dichiarato in patria che l’infezione da covid-19 potrebbe influire sulla salute degli atleti: «In questo momento si sta studiando molto attentamente l’effetto dell’infezione da coronavirus sulla salute degli atleti e le conseguenze in realtà sono molto gravi. Gli atleti devono essere protetti, questa è la nostra raccomandazione. Il coronavirus colpisce i polmoni, che per un’atleta sono tutto. Gli specialisti che erano con noi hanno confermato che, stando a stime preliminari, dati gli effetti di questo tipo di infezione, questa malattia potrebbe anche compromettere la carriera di un atleta. Ovviamente il verdetto finale può essere emesso dopo il completamento di questi studi. Certo, molto dipende ovviamente dalla gravità dell’infezione contratta. Ora diranno che spavento tutti. Sto solo riferendo l’opinione di esperti nel campo della medicina dello sport, che hanno espresso la propria preoccupazione. Ancora una volta raccomandiamo a tutti gli atleti di osservare il regime di autoisolamento, anche se è molto difficile mantenere la forma stando in appartamento»

G.C.