Sci di fondo - 23 maggio 2020, 17:56

Fondo - Michael Hellweger ritrova la nazionale: "Sarò come sempre motivato al massimo"

Il classe '96 ritrova la nazionale dopo tanti sacrifici e una stagione molto positiva: "È una bella opportunità; lo scorso anno ho imparato tanto, so come comportarmi nelle sprint; Scola? È un ex sprinter, mi aiuterà"

Fondo - Michael Hellweger ritrova la nazionale: "Sarò come sempre motivato al massimo"

Fuori dalla nazionale e dai corpi sportivi, a ventitre anni, non molti avrebbero avuto la forza di affrontare un’altra sfida, allenarsi senza una squadra, per mettersi ancora in gioco e provare fino alla fine a realizzare i propri sogni. Ci vuole carattere e tanto coraggio, doti che non mancano a Michael Hellweger, classe ’96 dalla Val Sarentino, capace lo scorso anno di vincere la sua prima gara internazionale, la sprint di OPA Cup a Pokljuka, prima di conquistare addirittura un bellissimo 15° posto in Coppa del Mondo, nella sprint in skating di Planica. Successivamente ha anche concluso al 20° posto nella sprint di Lenzerheide, seconda gara del Tour de Ski. Non male per un ragazzo che la scorsa estate era praticamente fuori da tutto, ma non ha mai mollato credendo tantissimo in se stesso.

Tanta determinazione è stata premiata. Hellweger ha avuto venerdì l’ufficialità di essere entrato in squadra italiana della stagione 2020/21, nel gruppo Milano Cortina 2026, riservato ad atleti nati dal ’95 al 2000. Una bella occasione, che il giovane sudtirolese vuole sfruttare: «Sono veramente contento – ha affermato a Fondo Italiaperché significa che il lavoro fatto lo scorso anno ha funzionato. È stato difficile andare avanti stando fuori da un gruppo sportivo e dalla squadra nazionale, ma non ho mollato e alla fine sono riuscito a conquistare un posto nel gruppo azzurro».

Una stagione bellissima quella passata per il ’96 azzurro: «È stato l’anno più bello, il migliore che abbia mai fatto fin qui. Sono riuscito a vincere la mia prima gara internazionale, ma il mio obiettivo era tornare in Coppa del Mondo, il mio sogno è da sempre quello di competere lì. Così il 15° posto di Planica è stato ancora più bello del successo di Pokljuka».

L’ingresso nella squadra azzurra è reso ancora più speciale dal nome assegnato al team, “Milano Cortina 2026”, un chiaro segnale della volontà da parte della FISI e dello staff tecnico azzurro di puntare su questi atleti in vista del grande appuntamento italiano: «È una bella possibilità per tutti noi – ha riconosciuto Hellwegerrappresentiamo il futuro del fondo italiano, quindi ci è stata data questa grande opportunità per fare bene e dobbiamo sfruttarla per arrivare fino lì. È un bel progetto. Se mi dà una motivazione in più? La vedo più come un’occasione, perché io sono sempre motivato al massimo».

Hellweger e i suoi compagni saranno allenati da Fulvio Scola, che nella sua carriera da fondista colse due podi in Coppa del Mondo, uno individuale nella sprint di Düsseldorf nel 2010, quando giunse secondo alle spalle di Emil Joensson, l’altro nella team sprint di Milano del 2012, quando chiuse terzo in coppia con David Hofer. «Il fatto che Scola sia stato uno sprinter di livello internazionale – ha affermato l’azzurro – è una cosa per me molto positiva, perché saprà darmi qualcosa in più grazie alla sua grande esperienza. Sarà bello lavorare con lui, sono convinto saprà anche darmi anche qualche bel consiglio tattico».

Il sudtirolese del ’96 entra in un gruppo competitivo e molto folto: «Non vedo l’ora di mettermi alla prova con delle nuove sfide. Troverò tutti ragazzi forti e motivati, sono convinto che ciò mi aiuterà ad andare ancora più veloce. Cosa porterò al gruppo? La mia testa da mulo, sono uno molto tosto, veloce e sempre tanto motivato. Non ho mai paura di faticare, non mi tiro indietro e spero che queste mie doti possano essere utili a tutta la squadra».

L’esperienza in Coppa del Mondo è servita tanto a Hellweger, che ha imparato cose molto utili in vista futura: «Nella passata stagione ho imparato a stare più tranquillo in partenza e ragionare di più nel corso della batteria. Ho capito che è importante pensare, essere più tattici, senza mettersi in testa a tirare dall’inizio. Inoltre ho capito di dover lavorare sempre più duramente, perché ho visto che ciò paga. Infine spero di migliorare nel corso delle batterie, riuscire a non calare mai fisicamente e mentalmente dai quarti fino alla finale».

Un pensiero conclusivo, Hellweger ha voluto dedicarlo a Daniel Hackhofer, ex allenatore del Comitato FISI Südtirol, oggi nello staff tecnico della nazionale svizzera di biathlon, che l’ha allenato lo scorso anno. «Sono contento per lui, ha una grande occasione allenando la nazionale svizzera di biathlon. Lo merita, perché mi ha aiutato tantissimo lo scorso anno, organizzando la mia preparazione e allenandomi. Lo ringrazio tantissimo, così come dico grazie al Comitato FISI Südtirol per l’aiuto e a Gabriel Koehl, che si è allenato con me».

Giorgio Capodaglio

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