Biathlon | 03 giugno 2020, 11:47

Biathlon - Andreas Zingerle fissa un limite: "Dopo Pechino 2022 sarò troppo vecchio per proseguire"

L'allenatore azzurro ha rilasciato una bella intervista al sito sudtirolese "SportNews": "Dobbiamo guardare al futuro, per questo abbiamo inserito tanti giovani in squadra, ma le porte sono aperte a tutti"

Biathlon - Andreas Zingerle fissa un limite: "Dopo Pechino 2022 sarò troppo vecchio per proseguire"

«Ancora due anni, poi sarà finita». Così inizia l’intervista rilasciata dall’allenatore responsabile della Squadra A di biathlon, Andreas Zingerle, al collega di SportNews Thomas Debelyak. L’allenatore azzurro ha pensato molto a cosa fare dopo due stagioni intense, culminate con i trionfi di Dorothea Wierer ad Anterselva e in Coppa del Mondo. Una vita sempre in viaggio per un uomo che prima da atleta e successivamente da allenatore ha dato tanto all’Italia del biathlon. A quasi 59 anni – li compirà il prossimo 25 novembre – Zingerle continuerà a guidare la squadra azzurra fino alle Olimpiadi di Pechino 2022. «Ci ho pensato per un po’ – ha affermato Zingerlepoi ho deciso di proseguire fino alle Olimpiadi del 2022. A quel punto sarò diventato davvero troppo vecchio».

È stata una primavera molto lunga, tra emergenza coronavirus, i pensieri sul futuro da allenatore e infine l’organizzazione della preparazione in vista della prossima stagione: «Dopo la stagione ho staccato completamente per tre settimane. Solo allora il responsabile (Fabrizio Curtaz, ndr) ci ha contattati e abbiamo parlato del mio futuro. Quando ho accettato, sono iniziate le videoconferenza con gli altri membri dello staff tecnico per pianificare i prossimi mesi».

La stagione scorsa ha incoronato Dorothea Wierer, ma gli altri big azzurri hanno vissuto diversi alti e bassi, anche se è arrivato lo splendido argento nella staffetta mista: «Contrariamente alla stagione 2018/19, quella passata è stata più difficile. Alcuni atleti hanno dovuto combattere con problemi di salute nel corso della stagione, tutto non è sempre andato come avremmo desiderato. Ma è normale, non può andare sempre tutto liscio».

Si è parlato tanto, anche all’estero, delle numerose novità nel gruppo azzurro. Oltre ai quattro big – Wierer, Vittozzi, Hofer e Windisch – sono presenti tanti giovani, mentre atleti come Bormolini, Gontier, Montello e Sanfilippo, per anni in Squadra A, faranno parte del gruppo osservati: «Dobbiamo già pensare alle Olimpiadi del 2026 – ha chiarito Zingerledopo i Giochi del 2022 alcuni atleti esperti lasceranno sicuramente. Se non facessimo affidamento sui ragazzi ora, avremmo un grosso buco generazione alle Olimpiadi del 2026. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare in vista di quei Giochi. Dorothea Wierer e Lukas Hofer sicuramente non ci saranno. Anche Windisch avrà 36 anni ed è quindi un grande punto interrogativo. L’unica che può essere certa di esserci è Lisa Vittozzi. Per questo motivo è arrivata l’ora dei ragazzi. Ci sono alcuni giovani dal grande potenziale, ma c’è ancora tanta strada da fare, anche perché non vuoi solo gareggiare alle Olimpiadi casalinghe, ma lottare per le medaglie. Per questo motivo si è deciso di tracciare una linea e puntare sui giovani già oggi. Federica Sanfilippo e gli altri sono nella squadra osservati, ma credo che tutte le porte siano ancora aperte per loro».

Tra i giovani che sognano le Olimpiadi di Anterselva nel 2026 c’è anche Linda Zingerle, classe 2002, vincitrice di due medaglie alle Olimpiadi Giovanili e tre ai Mondiali Giovani. Da conoscitore di biathlon qual è, Andreas Zingerle è consapevole del talento della figlia, ma dall’altra parte, da buon papà, vuole tenere anche un profilo basso e non metterle troppe pressioni: «Linda ha un buon potenziale – ha ammesso – penso possa andare lontano se rimane in salute. Ma come ho detto, la strada è ancora molto lunga. Se a casa parliamo spesso di biathlon? Non proprio. Cerchiamo sempre di staccare un po’, altrimenti è troppo». 

Giorgio Capodaglio

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