Salto - 29 giugno 2020, 17:00

Salto - Manuela Malsiner: "Felder mi aiuterà a migliorare in fase di volo"

La saltatrice gardenese delle Fiamme Gialle è rimasta ben impressionata dal nuovo allenatore: "Ha grande esperienza, il suo arrivo è positivo per noi; i dubbi sulla stagione? Penso solo a migliorare"

Pentaphoto

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Nella passata stagione ha riassaporato l’ambiente della Coppa del Mondo, ritrovando confidenza e fiducia con il trampolino dopo il lungo stop. Ora Manuela Malsiner è determinata a fare dei passi avanti e scalare posizioni di classifica. Ad aiutarla ci sarà un allenatore di fama internazionale, l’austriaco Andreas Felder, il grande colpo della dirigenza FISI e del dt Federico Rigoni per guidare una nazionale femminile dall’ottimo potenziale.

Diventata d’improvviso la più “anziana” della squadra, ad appena 22 anni, dopo il ritiro di Elena Runggaldier, la saltatrice delle Fiamme Gialle è in questi giorni a Predazzo, dove si sta allenando con tanto entusiasmo, senza lasciarsi distrarre dalle incertezze di una stagione ancora in dubbio a causa dell’emergenza covid-19.

Ciao Manuela, come sta procedendo la preparazione?
«Sono cambiate tante cose, perché con Andreas ci sono delle novità, facciamo molte cose nuove e grazie alle sue indicazioni sto iniziando a dare importanza ad alcuni aspetti che magari prima sottovalutavo. Ci spiega tantissimo, a volte portando anche l’esempio dei grandi atleti che ha allenato, come Kraft».

Che impressioni hai quindi del nuovo allenatore?
«Quando sono state fatte le squadre e ho visto il suo nome, sono rimasta certamente colpita, perché tutti sappiamo quanto sia bravo e la grande carriera che ha avuto sia da atleta che da allenatore. Ha conquistato medaglie olimpiche e mondiali ed anche la Coppa del Mondo in entrambi i ruoli. Visto il lavoro da lui fatto con gli uomini e anche le donne della nazionale austriaca, ho fin dall’inizio pensato che il suo passaggio potesse essere molto positivo per noi. Insomma mi è subito piaciuta l’idea di essere allenata da lui».

Come si è presentato alla squadra?
«Premesso che da atleta e allenatore ha bisogno di poche presentazioni, ci ha parlato tanto di sé, dei suoi interessi e della sua famiglia. Poi, ovviamente, ha spiegato quali sono le sue idee e il metodo di allenamento».

Quali aspetti del salto tende maggiormente a curare?
«Lui guarda molto il salto nel suo complesso, non si concentra soltanto sui piccoli dettagli, ma cura tutto l’aspetto del salto. Andreas dà quindi molta importanza alla fase di volo, che è fondamentale, anche se per il momento ancora non abbiamo avuto l’occasione di lavorarci molto, visto che abbiamo abbiamo appena ripreso.  Ci mostra anche tanti video e foto degli atleti da lui allenati, maschi compresi, facendoci comprendere che in fase di volo abbiamo ancora tanto da imparare, pure come tenere il piede e altre cose su cui non avevo mai lavorato in precedenza».

Quindi ti stai concentrando su questo aspetto del volo?
«Si, anche perché è sempre stato il mio difetto principale. Più è grande il trampolino e maggiore è la fatica che faccio nel volare. Quindi lavorare con Felder mi sarà molto utile, mi piace come spiega le cose, sto trovando tutto molto interessante e sono contenta di come si stia sviluppando la nostra preparazione».

Insomma hai tanto su cui lavorare.
«Si anche perché come sempre, quando si ha un nuovo allenatore, cambiano tante cose e c’è bisogno di tempo per entrare nella nuova routine. Ma alla fine, sono qui per questo, allenarmi e migliorare, guidata da un allenatore di grande esperienza».
    
Per la prima volta stai affrontando la preparazione senza avere al tuo fianco Elena Runggaldier; stai sentendo un po’ la sua mancanza?
«Si, anche perché lei per noi era la mamma del gruppo. Ci allenavamo tantissimo insieme, abbiamo anche condiviso la camera. Inoltre ci faceva pure spesso divertire perché ha un bel carattere. Ora posso dire che sono io la mamma, visto che sono la più anziana. Fa un effetto strano ad appena 22 anni (ride, ndr). Comunque si sente la sua assenza nel gruppo, ma accettiamo la sua scelta di vita e le auguriamo sempre il meglio. Inoltre ci vediamo ancora spesso, ci siamo anche incontrate proprio a Predazzo in questi giorni per andarci a prendere un caffè assieme».  

Le incertezze sul calendario del Gran Prix e della Coppa del Mondo invernale ti stanno condizionando?
«Sinceramente no, perché sto solo pensando a fare il mio dovere. Non posso certo influenzare la situazione internazionale, ma posso invece farlo per quanto mi riguarda sull’allenamento e sul migliorare il mio salto, quindi mi concentro solo su quest’ultimo. Poi se si faranno o meno le gare vedremo, ma io devo solo pensare ad allenarmi per migliorare».

Giorgio Capodaglio

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