Sci di fondo - 01 agosto 2020, 11:19

Fondo - A settembre la nazionale svedese dovrebbe recarsi a Font-Romeu, ma il raduno rischia di saltare

La ripresa del numero dei contagi da Covid-19 in Francia, ha messo in allerta staff tecnico e dirigenza della nazionale femminile svedese, che dovrebbe andare in Francia dal 7 al 29 settembre

Foto di Michele Gaspari

Foto di Michele Gaspari

Il lavoro in quota è una parte della preparazione considerata ormai da tempo fondamentale da allenatori ed atleti. Ovviamente l’emergenza Covid-19 ha un po’ complicato le cose alle nazionali scandinave che nel corso dell’estate e dell’autunno raggiungono le Alpi dell’Europa centrale per effettuare un paio di settimane di allenamento ad alta quota.
    
Nel programma della preparazione, ovviamente, anche la nazionale svedese ha deciso di inserire un viaggio lontano dalla Svezia. In questo caso niente Alpi, ma Pirenei. La squadra femminile, guidata da big come Ebba Andersson, Frida Karlsson e Charlotte Kalla, dovrebbe recarsi infatti a Font-Romeu, in Francia, per un raduno che è in programma dal 7 al 29 settembre.

Le notizie che stanno giungendo negli ultimi giorni stanno mettendo un po’ in allarme lo staff tecnico e i dirigenti della nazionale svedese. Una risalita nel numero dei contagiati, per altro proprio in Francia, suggerisce un po’ di cautela, come sottolineato dall’allenatore Magnus Ingesson all’Expressen: «Questa primavera pensavamo che il Covid-19 avrebbe interrotto la sua progressione nel corso dell’estate, ma ora ci stiamo avvicinando all’autunno e la situazione non si è ancora stabilizzata in Europa».

Lo staff tecnico svedese, quindi, è già alla ricerca di eventuali soluzioni interne per poter sostituire l’allenamento programmato nella località francese. Per altro la Svezia femminile si riunirà per la prima volta soltanto lunedì prossimo a Torsby, dopo che nel corso di primavera ed estate le atlete si sono allenate fin qui individualmente. «All’inizio alle ragazze piaceva allenarsi da sole – ha sottolineato Ingessonma oggi sono in molte a pensare, come per esempio Kalla, che è bello poter finalmente tornare a fare uno stage congiunto».

G.C.

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