Biathlon - 03 ottobre 2020, 15:48

Biathlon - Lavazè si prepara ad ospitare la nazionale norvegese: "Speriamo possa nascere una lunga collaborazione"

Enzo Macor, tecnico delle Fiamme Gialle e direttore di gara delle competizioni fiemmesi del Tour de Ski, ha raccontato a Fondo Italia cosa ha portato la nazionale norvegese in Val di Fiemme

Foto IBU

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Lavazè si prepara ad accogliere i big della nazionale norvegese di biathlon. Assenti Johannes Bø e Marte Olsbu Røiseland, il primo perché ha deciso di restare con la famiglia e la seconda a causa di un problema fisico, tutto il gruppo raggiungerà la località della Val di Fiemme per il primo raduno in quota dell’estate.

Ospitare la miglior nazionale al mondo rappresenta sicuramente un grande orgoglio per Lavazé, che lo scorso luglio ha inaugurato la sua nuova pista di skiroll in quota e ad agosto il poligono di tiro che permette ai biatleti di combinare così fondo e tiro. In questi mesi molto spesso nell’impianto fiemmese si è vista lavorare Dorothea Wierer, oggi sarà il momento della sua grande rivale nell’ultima Coppa del Mondo, Tiril Eckhoff.

Ma cosa ha spinto la Norvegia ad optare per la località trentina, sicuramente più conosciuta per il fondo che per il biathlon? È una scelta che parte da molto lontano, come ci ha raccontato Enzo Macor, tecnico delle Fiamme Gialle e direttore di gara delle competizioni fiemmesi di fondo del Tour de Ski. «È cominciato tutto quattro anni fa – ha ricordato Macorquando nel 2016 vennero a ispezionare la zona gli organizzatori di Blinkfestivalen e Alliansloppet per valutare se la Val di Fiemme avesse tutti i requisiti necessari per entrare nel calendario del World Classic Tour di skiroll. L’organizzatore del Blinfestivalen, Arne Idland, era allora anche il responsabile della logistica per la nazionale norvegese di biathlon. In quell’occasione, essendo anche appassionato di biathlon oltre che ovviamente di sci di fondo, gli parlai anche della nostra pista di skiroll con annesso poligono che era in progetto. Prima di partire mi chiese se potessi accompagnarlo a Lavazè, dove non era mai stato e ne rimase colpito».

Una volta tornato in patria, Idland ne parlò con Egil Kristiansen, allora appena passato nello staff tecnico della nazionale di biathlon dopo aver guidato per tantissimi anni lo sci di fondo raccogliendo numerosi successi: «Lui ha sempre amato l’Italia e la Val di Fiemme sia da atleta che da allenatore, tanto che quando le sue squadre di fondo si allenavano all’Alpe di Siusi, passavano anche spesso dalle nostre parti. Egil mi disse di tenerlo informato sull’andamento dei lavori e siamo così rimasti sempre in contatto».

A febbraio quindi la svolta: «Durante il Mondiale di Anterselva dello scorso febbraio ci incontrammo e gli comunicai che entro fine maggio pista e poligono sarebbero stati pronti. Qualche giorno dopo mi chiamò Patrick Oberegger, allenatore della squadra femminile, chiedendomi conferma di quanto a lui riferito da Egil e parlammo per un po’. Poi il martedì successivo alla chiusura del Mondiale, Patrick si recò con me a Lavazè per osservare la pista e prendere i primi contatti con alcuni alloggi della zona, mettendosi poi d’accordo con l’Albergo Dolomiti. A quel punto lo misi quindi in contatto con l’assessore referente della pista di skiroll, Alberto Goss e da lì hanno fatto tutto loro. A quel punto i contatti li ha tenuti lui, l’assessore referente, io ho fatto solo da tramite».

La Norvegia aveva originariamente deciso di recarsi a Lavazé addirittura in tre occasioni nel corso della stagione. La prima volta doveva raggiungere l’Italia ad agosto per un primo raduno in quota, poi nuovamente ad ottobre e quindi durante l’inverno, probabilmente in preparazione del Mondiale. Ovviamente l’emergenza covid-19 ha costretto la Norvegia a rivedere i propri programmi, rinunciando al raduno di agosto ma non a questo di ottobre. Per l’inverno, invece, si vedrà. La nazionale norvegese prenderà tutto l’Albergo Dolomiti e avrà anche il suo cuoco. Soltanto uno dei due proprietari della struttura potrà entrarne all’interno per la pulizia, tanto che i norvegesi avranno anche le chiavi. «Non potremo incontrarli – ha sottolineato Macorloro hanno correttamente deciso di prendere tutte le precauzioni possibili per correre meno rischi. Forse quando gireranno in pista dovremo anche chiuderla agli altri».

Il mese scorso già Christiansen si era recato da solo a Lavazé per allenarsi in quota, ma in questo caso aveva fatto tutto da sé: «Probabilmente, visto che la squadra aveva già fatto la sua programmazione per l’estate ma le cose erano cambiate a causa dell’emergenza Covid, Christiansen avrà sentito la necessità personale di lavorare comunque in quota e raggiunto quindi la località già prevista nel loro programma».

Quello che inizierà lunedì potrebbe essere per la nazionale norvegese di biathlon solo il primo di tanti raduni nella località fiemmese: «La loro intenzione iniziale è quella di allenarsi qui, quando avranno bisogno della quota, fino alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Se tutto va bene, quindi, avremo una lunga collaborazione. Comunque a gennaio anche un’altra importante nazionale verrà ad allenarsi qui».

Macor ha quindi concluso spiegando cosa rende Lavazé e la Val di Fiemme una località così appetibile per la preparazione nel biathlon: «È in progettazione anche la pista di skiroll a Lago di Tesero. Quando anche quella sarà a disposizione potremo offrire qualcosa di unico. Due piste da skiroll con poligoni distanti soltanto 10km tra loro ma con ben mille metri di dislivello, una cosa che fa la differenza. La pista di Lavazé poi permette agli atleti di fare determinati lavori con il poligono che è in cima alla pista. Senza dimenticare che quest’ultimo ha dodici sagome protagoniste in Coppa del Mondo, visto che sono quelle presenti ad Anterselva prima dei lavori di rinnovamento del poligono che hanno fatto in occasione dei Mondiali. Insomma alta qualità»

Giorgio Capodaglio

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